©SEEd Tutti i diritti riservati 3 Clinical Management Issues 1 Sezione di Ematologia, Dipartimento di Biomedicina Clinica e Molecolare, Ospedale Ferrarotto, AOU Policlinico - Vittorio Emanuele, Catania con i TKI: la contemporanea presenza di comorbidità e l’utilità dell’“early shift” te- rapeutico. Per quanto attiene alla prima tematica è opportuno ricordare come sempre più pa- zienti affetti da LMC si presenteranno alla nostra attenzione con una o spesso più co- morbidità (diabete, cardiopatia ischemica, insufficienza renale, ecc.). Diverrà pertanto di fondamentale importanza un corretto in- quadramento clinico generale del paziente che non dovrà essere disgiunto dalla valu- tazione del rischio oncologico connesso alla sua LMC. I pazienti dovranno quindi essere strettamente monitorati per le loro comor- bidità, e tuttavia queste, nella maggior parte dei casi, e per i dati disponibili in letteratura, non sono ostative al trattamento con i TKI di seconda generazione, essendo in grado di mostrare la loro efficacia e tollerabilità [4-9]. Il secondo aspetto evidenziato riguarda l’importanza della risposta clinica secondo i criteri ELN, e dimostra come, in caso di risposta subottimale, un cambio ragiona- to e precoce di strategia terapeutica possa consentire di ottimizzare la risposta al trat- tamento. I casi clinici descritti dimostrano inoltre come sia di estrema importanza iden- tificare per tempo il paziente subottimale di tipo citogenetico, in quanto portatore di una prognosi meno favorevole. In quest’ottica, le esperienze riportate e i dati più recenti della letteratura [10,11] suggerirebbero l’adozione di una strategia terapeutica di “early switch” ogniqualvolta necessario. Fabio Stagno 1 Importanza della comorbidità e utilità dell’“early shift” terapeutico nella gestione del paziente con LMC Editoriale Corresponding author Dott. Fabio Stagno fsematol@tiscali.it INTRODUZIONE L’introduzione nell’armamentario tera- peutico della leucemia mieloide cronica (LMC) degli inibitori delle tirosin kinasi (TKI) non ha soltanto modificato il decorso naturale dell’emopatia ma anche rivoluzio- nato l’approccio terapeutico dell’ematologo clinico. Da un’emopatia neoplastica invaria- bilmente fatale si è andati incontro ad una mediana di sopravvivenza, LMC – correlata, stimata intorno ai 20 anni, con conseguente incremento della prevalenza della patologia stessa [1]. Questo ha comportato sia un nuovo approccio terapeutico, sfociato nei criteri dell’European LeukemiaNet (ELN) [2,3], che una maggiore attenzione alle tos- sicità comportate, a breve e lungo termine, dal trattamento con i TKI. Infatti, oggi, la prevenzione, il riscontro e il trattamento de- gli effetti collaterali sono uno dei maggiori fattori nel determinare sia il miglioramento della qualità di vita del paziente affetto da LMC sia la sua aderenza nel lungo termine alla terapia con i TKI. Inoltre, come nuova grande sfida per l’e- matologo è sorta la gestione delle comor- bidità del paziente (già presenti e/o suben- tranti) a causa della sua maggiore sopravvi- venza a lungo termine. Tutte queste nuove problematiche rendono oggi più complessa la gestione e il trattamento del paziente af- fetto da LMC. In questo numero di Clinical Management Issues i diversi Autori sottolineano due tema- tiche emergenti nell’ambito del trattamento Disclosure Supplemento realizzato con il contributo di Novartis S.p.A. 4 ©SEEd Tutti i diritti riservati Clinical Management Issues 2011; 5(Suppl 6) Editoriale BIBLIOGRAFIA 1. Deininger M, O’Brien SG, Guilhot F, Goldman JM, Hocchaus A, Hughes TP et al. 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Blood (ASH Annual Meeting Abstracts) 2011; 118: abstract 783 Importanza della comorbidità e utilità dell’“early shift” terapeutico nella gestione del paziente con LMC Fabio Stagno 1 Efficacia di nilotinib come terza linea di terapia in un paziente con leucemia mieloide cronica di lunga durata e possibile controindicazione cardiologica Ester Maria Orlandi 1, Sara Redaelli 2 Efficacia di uno switch precoce a nilotinib in paziente affetto da leucemia mieloide cronica in risposta non ottimale a imatinib Ferdinando Porretto 1 Nilotinib è efficace e ben tollerato in pazienti con comorbidità multiple Carmen Fava 1, Marco Fizzotti 2, Giuseppe Saglio 1, Giovanna Rege-Cambrin 1 Switch precoce a nilotinib in un caso di risposta non ottimale a imatinib Alessandra Iurlo 1, Tommaso Radice 1, Chiara de Philippis 1, Manuela Zappa 1, Mauro Pomati 1, Agostino Cortelezzi 1