Clinical Management Issues 2007; 1(3) ©SEEd Tutti i diritti riservati Clinical Management Issues 123 Gabriella Gallone 1 Un “inspiegabile” problema di aborto ricorrente Caso ClInICo La Signora NC, di 35 anni, giunge alla nostra osservazione inviata del ginecologo curante per problemi di abortività. La paziente ha iniziato la ricerca di prole da circa cinque anni. Ha concepito tre volte ma tutte le gravi- danze si sono interrotte spontaneamente tra la decima e la dodicesima settimana. All’anamnesi personale non emergono elementi di rilievo: la paziente ha sempre goduto di buona salute, non ha mai subito interventi chirurgici e non assume farmaci in modo abituale. Svolge una moderata at- tività fisica. Non fuma, non assume sostan- ze stupefacenti e consuma occasionalmente modiche quantità di bevande alcoliche. Il peso corporeo è nella norma (BMI = 21) e stazionario nel tempo. Il menarca è comparso all’età di 12 anni e i cicli mestruali sono sempre stati regolari come ritmo, intensità e durata. Su indicazione del ginecologo, la pazien- te è già stata sottoposta ai test di screening per abortività ricorrente: cariotipo su sangue abstract Thyroid autoimmunity (TAI) appears to be a determining factor in pregnancy loss. Many studies have confirmed this association, not only in hypo- and hyperthyroid women but also in euthyroid ones. The main risk associated with TAI is the occurrence of maternal hypothyroidism, with its potential deleterious effects for both the mother and fetus. We report a case of a 35-years-old woman with a history of habitual abortion. After diagnosis of TAI with normal thyroid function and treatment with levothyroxine, the patient became pregnant. After a normal pregnancy without problems, she gave birth of normal fetus at 39’ weeks gestation. Keywords: thyroid autoimmunity, fertility, miscarriage, levothyroxine An “inexplicable” problem of habitual abortion. CMI 2007; 1(3): 123-128 1 S.C. Endocrinologia, A.O. Ordine Mauriziano, Ospedale Umberto I, Torino Perché descriviamo questo caso? La tireopatia autoimmune è una pa- tologia ad alta prevalenza, soprattutto nel sesso femminile. Può essere una cau- sa, spesso misconosciuta, di difficoltà di concepimento e poliabortività. Abbiamo descritto questo caso per sensibi- lizzare il Medico di Medicina Generale, l ’Internista e il Ginecologo a ricercare la presenza della malattia in tutte le don- ne con problemi di fertilità e garantirne l ’adeguato trattamento in caso di evi- denza diagnostica. Una sottostima del problema può determinare, oltre al ri- schio di complicanze gestazionali, abor- to, parto prematuro e alterazioni dello sviluppo neurologico del feto periferico, dosaggio di FSH, LH e PRL in 5a giornata del ciclo, progesterone in 5ª, 7ª, 9ª giornata dal nadir termico, TSH, fT4, C3, C4, fibrinogeno, APTT, proteina C, proteina S, APCR, omocisteina, anticorpi Caso clinico Corresponding author Dott.ssa Gabriella Gallone gabriella.gallone@fastwebnet.it Clinical Management Issues 2007; 1(3) ©SEEd Tutti i diritti riservati 124 Un “inspiegabile” problema di aborto ricorrente anti-fosfolipidi (ACA), ricerca LAC e anti- beta 2 glicoproteina II, anticorpi anti-DNA e anti-nucleo (ENA, ANA), anticorpi anti- tiroide (AbTg e AbTPO), batteriologico vaginale completo con ricerca di Chlamydia e Mycoplasma e anticorpi anti-Chlamydia, ecografia transvaginale, isterosalpingografia con biopsia endometriale. Tutti gli esami sono risultati nella norma. Anche gli accertamenti eseguiti sul partner non hanno evidenziato dati patologici. Fra gli esami eseguiti emerge soltanto una modesta positività (90 mU/ml) degli anticorpi anti perossidasi tiroidea (AbTPO) con test di funzionalità tiroidea nella norma: TSH = 4,1 mU/l (v.n. = 0,3-4,5) e fT4 = 8,9 pg/ml (v.n. = 6,6-15,5). Per questo motivo il ginecologo indirizza la paziente al nostro Dipartimento chiedendo di valutare una possibile causa tiroidea dell’abortività. All’esame obiettivo la Signora si presenta in ottime condizioni generali (PA = 120/70 mmHg, FC = 72 battiti/min, ritmico). La tiroide è, alla palpazione, di dimensio- ni regolari, ma di consistenza modicamente aumentata. Non sono apprezzabili all’esame clinico nodulazioni o adenopatie satelliti. Domande da porre alla paziente Ha eseguito in passato altri esami alla tiroide? Sono noti casi di malattie tiroidee in fa- miglia? Sono noti casi di malattie autoimmuni in famiglia? La paziente non ricorda di avere mai eseguito in passato test di funzionalità tiroidea. Non sono noti casi di tireopatia in fa- miglia. Il padre è affetto da diabete di tipo 2. Alla sorella, affetta da vitiligine, è sta- ta recentemente formulata diagnosi di celiachia. Domande da porsi I dati in mio possesso consentono di porre diagnosi di tireopatia? Può sussistere una correlazione tra la pre- senza di AbTPO e l ’infertilità? Devo richiedere ulteriori accertamenti? Devo impostare una terapia? 1. 2. 3. 1. 2. 3. 1. 2. 3. 4. La presenza di AbTPO, il valore di TSH e di fT4 ai limiti della norma, insieme alla consistenza modicamente aumen- tata della ghiandola, sono suggestivi per la diagnosi di tireopatia autoimmune (TAI) eucrina. L’ipotesi di una correlazione tra TAI e sindrome dell’aborto ricorrente (ASR) è stata ampiamente ipotizzata e alcuni recenti lavori sembrano suffragarne la fondatezza. È opportuno verificare la positività degli AbTPO con un secondo dosaggio e ri- valutare i livelli di TSH e fT4. È inoltre indicato eseguire un esame ecografico della tiroide. Se il risultato degli esami confermerà la diagnosi, si potrà valutare l’indicazione alla terapia con levo-tiroxina (L-T4) a basso dosaggio. Gli esami di laboratorio eseguiti confer- mano la diagnosi di tireopatia autoimmune: TSH = 3,9 mU/l, fT4 = 8,9 pg/ml AbTPO = 112 U/ml. L’ecografia tiroidea dimostra una ghiandola disomogenea, ipoecogena, con aspetti pseu- donodulari e margini bozzuti (Figura 1). Dopo avere illustrato alla paziente le at- tuali conoscenze sui rapporti tra TAI e ARS e il rapporto rischio/beneficio della possibile terapia, si concorda il trattamento con L-T4 al dosaggio di 25 µg/die, programmando un controllo di TSH e fT4 dopo tre mesi dal- l’inizio del trattamento. Dopo 40 giorni la paziente ci comunica la positivizzazione del test di gravidanza. Il valore del TSH, immediatamente con- trollato, è di 3,7 mU/l. Viene prescritto un aumento del dosaggio della L-T4 a 50 µg/die. I valori di TSH e fT4 vengono control- lati ogni due mesi e il dosaggio del farmaco regolato in modo da mantenere il TSH tra 1 e 2 mU/l. La gravidanza evolve fisiologicamente e la paziente partorisce alla 39a settimana una figlia sana. Il fabbisogno di L-T4 al momento del parto è di 75 µg/die. DIsCUssIonE L’aborto spontaneo precoce è un evento frequente e rappresenta la conclusione (spes- so non riconosciuta dalla madre) di oltre il 30% delle gravidanze. L’incidenza di due 1. 2. 3. 4. Clinical Management Issues 2007; 1(3) ©SEEd Tutti i diritti riservati 125 G. Gallone aborti consecutivi è del 2-4%, mentre quella di tre aborti è inferiore all’1%. Quando la donna presenta in anamnesi tre o più interruzioni spontanee di gravidanza consecutive con lo stesso partner entro la 20a settimana di gestazione, si configura la sindrome da aborto spontaneo ricorrente (ASR o aborto abituale). Nel corso degli anni l’aborto ricorrente è stato attribuito a diverse cause, che spesso concorrono in modo multifattoriale nel de- terminare l’evento abortivo. I fattori eziologici più importanti inclu- dono le anomalie anatomiche (15%), gli squilibri ormonali (20%), i fattori immu- nologici (20%), i disordini genetici (2-5%), le trombofilie (2%) e gli agenti infettivi (1- 2%) [1]. Nel 40-50% dei casi al termine dell’iter diagnostico non è possibile identificare una relazione tra uno dei fattori causali attual- mente noti e l’ASR e tale condizione è nota come abortività ricorrente sine causa o in- spiegabile [2]. La metanalisi di studi caso-controllo e studi longitudinali pubblicata nel 2004 da Prummel ha evidenziato che il rischio rela- tivo di aborto è aumentato di circa 3 volte nelle donne con TAI. L’evidenza di un’associazione non impli- ca necessariamente una relazione causale e l’eziologia dell’aumentata incidenza di abor- to in donne con TAI rimane allo stato attuale non perfettamente chiarita. Rimangono al momento aperte tre ipote- si. Secondo la prima ipotesi la presenza di anticorpi antitiroidei rappresenterebbe un epifenomeno, che rifletterebbe un sottostan- te squilibrio autoimmune più generalizzato risultante in un rigetto fetale [3 ]. In base alla seconda ipotesi la presenza di TAI potrebbe essere associata, nonostante l’apparente euti- roidismo, a un deficit relativo della concen- trazione degli ormoni tiroidei o una minor capacità della funzione tiroidea ad adattarsi adeguatamente ai cambiamenti associati con la gravidanza, a causa di una riduzione delle riserve funzionali proprie delle tiroiditi au- toimmuni [4]. La terza ipotesi sostiene che la maggiore frequenza di aborti nelle donne affette da TAI potrebbe essere associata al- l’età di concepimento più avanzata [5]. Queste tre ipotesi non sono in contraddi- zione tra loro e dimostrano come l’aumentato rischio di aborto associato a TAI abbia un’ori- gine multifattoriale e sia la risultante della combinazione di più fattori indipendenti. Nelle donne in età riproduttiva la tireopa- tia autoimmune è la causa più frequente di ipotiroidismo primario (escluso cioè, quello iatrogeno, conseguente a trattamento chi- rurgico o radiometabolico). Più raramen- te l’ipotiroidismo materno è associato alla presenza di anticorpi contro il recettore del TSH o consegue a una tiroidite post partum in donne con aborto recente, anche dopo interruzione molto precoce [6]. L’ipotiroidismo ha una prevalenza in gra- vidanza pari allo 0,3% se franco, cioè con valori aumentati di TSH e ridotti di fT4 e al 2,2% se subclinico, cioè con TSH modi- camente aumentato e fT4 normale. Gli anticorpi antitiroidei sono presenti in un numero maggiore di donne gravide con TSH elevato (58%) rispetto a quelle eucrine (11%). L’1-2% di donne che rimangono gravi- de assume già tiroxina per un pre-esistente ipotiroidismo [7]. Numerosi studi confermano l’aumentato fabbisogno di tiroxina durante la gravidanza, dovuto a un aumento della concentrazione di globulina legante la tiroxina (TBG), a un incremento del volume tissutale, a una maggiore degradazione e trasporto placen- tare di T4 e a un’aumentata clearance renale dello iodio. La condizione di ipotiroidismo non trat- tato è legata a un rischio maggiore di com- plicanze ostetriche e fetali, quali ipertensione gravidica con o senza pre-eclampsia, distacco placentare, basso peso alla nascita, nascita di feto morto, malformazioni congenite ed emorragie post partum [8]. Adeguati livelli di tiroxina sono indispen- sabili per l’adeguato sviluppo psicomotorio del nascituro. Alcuni Autori hanno, infatti, Figura 1 L’ecografia dimostra tiroide ipoecogena, disomogenea, con margini bozzuti Clinical Management Issues 2007; 1(3) ©SEEd Tutti i diritti riservati 126 Un “inspiegabile” problema di aborto ricorrente dimostrato che, nei bambini nati da madre con livelli di fT4 al di sotto del 10° percentile alla 12a settimana di gestazione, i risultati dei test di sviluppo psicomotorio sono signifi- cativamente inferiori a quelli del gruppo di controllo [9,10]. In donne con ipotiroidismo noto l’incre- mento della posologia di L-tiroxina deve avvenire il prima possibile e comunque entro il primo trimestre di gestazione [11]. È stato sottolineato come TSH maggiore di 2,0 mU/l e/o titoli anticorpali AbTPO maggiori di 1.250 U/ml prima delle 20 set- timane siano indicativi della tendenza allo sviluppo di ipotiroidismo prima della fine gravidanza [4]. La presenza di AbTPO rappresenta di per se stessa un rischio elevato di transizione dal- l’ipotiroidismo subclinico all’ipotiroidismo conclamato dopo l’inizio della gravidanza. Le donne affette da TAI hanno pertanto una elevata probabilità di divenire francamente ipotiroidee durante la gestazione, necessi- tando pertanto di un’adeguata supplemen- tazione esogena di L-tiroxina. Le indicazioni a somministrare L-T4 alle pazienti con problemi di infertilità affette da tireopatia autoimmune eucrina sono pe- raltro state oggetto, in passato, di numerose obiezioni, soprattutto per la mancanza di studi controllati. Importanti informazioni sono state rese disponibili dai lavori recentemente pubblicati da Roberto Negro e dal suo gruppo [12,13]. Gli Autori hanno confrontato l’evoluzione della gravidanza (spontanea o dopo fecon- dazione assistita) in pazienti affette da TAI trattate o non trattate con L-T4. Le pazienti che avevano assunto il farmaco dimostrarono una diminuita incidenza di aborti e parti pre- maturi rispetto al gruppo di controllo. Pur in assenza di un’indicazione unanime- mente condivisa a trattare le pazienti affette da TAI con rischio di ipotiroidismo subcli- nico durante la gestazione, si può affermare che la somministrazione di L-T4 non può essere considerata dannosa, mentre esistono evidenze del fatto che ne possono trarre be- neficio sia la madre sia il bambino [4]. ConClUsIonI La TAI è una patologia ad alta prevalenza, soprattutto nella popolazione femminile. Nella maggior parte dei soggetti è, almeno nei primi anni di malattia, completamente asintomatica. Anche in situazione di eutiroidismo e in assenza di sintomatologia, la TAI può inoltre essere causa di abortività. Il dosaggio del TSH e degli AbTPO può pertanto essere indicato in tutte le pazienti che ricercano una gravidanza e che, per storia personale o familiare, siano da considerarsi a rischio di malattia. Le linee guida nazionali e internazionali non sono al momento concordi sull’indi- cazione di eseguire questi esami in tutte le donne con desiderio di prole. È stato proposto il dosaggio di TSH e fT4 in tutte la gravide tra la 12a e la 20a settimana di gestazione al fine di evidenziare la presen- za di TAI e/o ipotiroidismo misconosciuti (vedi algoritmo finale) [8]. Tale approccio però non consente di evidenziare deficit di T4 proprio nella fase più precoce della gra- vidanza, quando adeguati livelli dell’ormone sono indispensabili per il normale sviluppo neurologico del nascituro. Sulla base delle attuali conoscenze è do- veroso indagare la presenza di TAI in tutte le donne in età fertile che presentano una positività anamnestica personale o familiare o una storia di abortività. In considerazione dell’elevato rischio di inadeguata funzione tiroidea in corso di gestazione, molti Autori concordano sulla indicazione di intraprendere una terapia con L-T4 a basso dosaggio in tutte le donne con TSH > 2mU/l e/o AbTPO significativa- mente positivi, con problemi di ASR. Dopo il concepimento, i valori di TSH e fT4 dovranno essere controllati, salvo mo- dificazioni del quadro clinico, ogni due mesi, regolando il dosaggio di L-T4 in modo da mantenere il TSH nei limiti di norma (ana- logamente a quanto raccomandato per le donne con ipotiroidismo già noto all’inizio della gravidanza). La terapia con L-T4 non controindica l’al- lattamento se i livelli ematici materni sono mantenuti nell’ambito della normalità. I valori di TSH e fT4 della madre dovran- no comunque essere monitorati uno, tre e sei mesi dopo il parto. In questo periodo, infat- ti, il fabbisogno di L-T4 può modificarsi in modo significativo sia per il venir meno delle modificazioni fisiologiche legate allo stato gravidico, sia per la possibilità di variazioni spontanee della funzionalità tiroidea, talora con rapide fluttuazioni tra ipotiroidismo e ipertiroidismo. È stata segnalata una possibile correla- zione tra TAI (anche con funzione tiroidea normale) e depressione post partum, che si Clinical Management Issues 2007; 1(3) ©SEEd Tutti i diritti riservati 127 G. Gallone manifesterebbe con “sintomi depressivi” piuttosto che con depressione maggiore o psicosi [16]. Sono predittivi di questo problema la po- sitività degli AbTPO alla 12a settimana di gestazione e livelli di fT4 ai limiti inferiori alla norma alla 38a settimana. Le donne affette da TAI, soprattutto se con anamnesi personale o familiare positi- va per disturbi dell’umore, andranno sorve- gliate, nelle prime settimane dopo il parto, per rilevare l’insorgenza di depressione e, se necessario, impostare l’adeguata terapia psicofarmacologica. I messaggi “da portare a casa” La tireopatia autoimmune eucrina è spesso misconosciuta e può essere causa di aborti- vità Le donne con TSH > 2 mU/l e/o AbTPO positivi prima del concepimento hanno un ele- vato rischio di sviluppare ipotiroidismo durante la gravidanza Un’adeguata concentrazione di T4 è indispensabile per la normale evoluzione della gra- vidanza e per lo sviluppo neurologico del feto La terapia con L-T4 deve essere regolata in modo da mantenere il TSH nella norma e la fT4 in range per l ’età gestazionale Le donne affette da TAI devono essere sorvegliate nei primi mesi dopo la gravidanza per un aumentato rischio di depressione post partum      Per chi vuol saperne di più... Glinoer D. Thyroid regulation and dysfunction in the pregnant patient. In: Thyroid Disease Manger. South Dartmouth: Endocrine Education inc, 2006. Disponibile su www.thyroidmanager.org AA.VV. Tiroide e gravidanza. Linee guida nazionali di riferimento. Roma: Piano Na- zionale Linee Guida, 2005   algorItMo proposto Da glInoEr pEr lo sCrEEnIng DI taI E IpotIroIDIsMo In Corso DI gravIDanza [8] Dosaggio di abtpo, tsH e ft4 tra la 12a e la 20a settimana Se AbTPO negativi Se AbTPO positivi e/o TSH > 2 mU/l Se AbTPO positivi e TSH 2-4 mU/l Se TSH > 4 mU/l o fT4 < ai livelli normali non fare nulla non fare nulla, ma controllare tsH e ft4 al 6° mese e seguire nel post partum Se fT4 bassa per l’età gestazionale Se AbTPO positivi e/o TSH > 2 mU/l trattare con l-t4 e seguire nel post partum Clinical Management Issues 2007; 1(3) ©SEEd Tutti i diritti riservati 128 Un “inspiegabile” problema di aborto ricorrente BIBlIograFIa 1. American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG). 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