41 Clinical Management Issues Linda Iurato 1 Ruolo del MMG nella diagnosi e nel trattamento delle cefalee Editoriale 1 UOC di Neurologia, Ospedale Sant’Ottone Frangipane, Ariano Irpino- ASL AV Corresponding author Dott.ssa Linda Iurato lindaiurato@yahoo.it Da un punto di vista strettamente seman- tico, il termine “cefalea” comprende tutti i dolori acuti e cronici localizzati alla testa; il cosiddetto “mal di testa” è senza dubbio uno dei più comuni stati dolorosi dell’essere uma- no e il motivo più frequente, oggi, di ricorso al medico. Un episodio di cefalea grave e di- sabilitante viene riportato almeno una volta all’anno dal 40% degli individui in tutto il mondo, mentre sino al 90% delle persone in Italia presenta almeno una cefalea all’anno. Le cause di cefalea possono essere sia in- ternistiche sia neurologiche e la patologia cefalalgica riveste giustamente un ruolo di grande interesse per il medico di medicina generale. Il “mal di testa” è infatti una delle patologie a più elevato impatto socio-eco- nomico del terzo millennio, e, oltre che di natura idiopatica, può anche essere sintomo di patologie sottostanti. Oggi, al medico di medicina generale si richiede conoscenza e competenza nella diagnosi delle principali e più frequenti ce- falee primarie; inoltre il medico di famiglia deve saper riconoscere i sintomi di allarme di cefalee sintomatiche di patologie gravi, sospettare o riconoscere le cefalee seconda- rie e inviare a consulenza specialistica i casi dubbi o che richiedono una diagnosi di li- vello più avanzato (cefalee primarie a bassa prevalenza e rare, pazienti con comorbilità o effetti collaterali dovuti al trattamento farmacologico, pazienti con cefalee croni- che quotidiane e/o da abuso farmacologico, pazienti con complicanze, ecc.). La nuova classificazione IHS (Internatio- nal Headache Society) [1] è fondamentale per il corretto inquadramento nosografico delle cefalee ed è uno strumento importante per il medico di medicina generale, consentendo di ridurre al minimo la variabilità diagno- stica tra i diversi esaminatori: in effetti, oggi nell’ambito delle cure primarie la cefalea è una patologia sottodiagnosticata. Per una corretta diagnosi delle cefalee sono necessari da parte del medico la stesura di un’anamnesi completa e accurata, l’esame obiettivo generale e neurologico completo (compreso il fondo oculare) e l’esame del diario del paziente, in cui gli viene richiesto di registrare le caratteristiche della cefalea, i sintomi associati e i farmaci utilizzati. La causa più rilevante di errore diagnosti- co nell’ambito delle cure primarie è la non completa raccolta dell’anamnesi. A tal proposito la stesura dell’anamnesi deve essere strutturata su aspetti stretta- mente specifici: y i parametri temporali della cefalea; y le caratteristiche del dolore cefalalgico; y il background familiare; y i fattori predisponenti, scatenanti o aggra- vanti la cefalea; y i fattori che migliorano la cefalea; y l’impatto della cefalea sulla qualità di vita; y i farmaci che il paziente utilizza abitual- mente, le tempistiche e le modalità di utilizzo. L’anamnesi, l’esame obiettivo e la co- noscenza dei criteri diagnostici IHS per- mettono al medico di medicina generale di formulare una diagnosi di I livello, cioè di riconoscere le più frequenti cefalee primarie o sospettare una cefalea secondaria. 42 ©SEEd Tutti i diritti riservati Clinical Management Issues 2012; 6(2) Editoriale Nella gestione del paziente cefalalgico af- fetto da cefalee primarie, il MMG deve in- staurare un rapporto di fiducia con il proprio paziente, anche attraverso una chiara e cor- retta informazione. Il problema della cefalea deve essere presentato al paziente come una malattia fisica cronica, come ad esempio l’a- sma o l’ipertensione, che va seguita negli anni, e che può migliorare o peggiorare: infatti, la risposta alla terapia, sia in acuto sia in profi- lassi, si può modificare con l’evoluzione della patologia. Per l’emicrania, ad esempio, proprio a causa della sua natura cronica, si utilizzano una terapia dell’attacco, detta anche “terapia sintomatica”, e una terapia di profilassi. Per monitorare l’efficacia della terapia nel tempo, un utile strumento è il diario, in cui il paziente annota il farmaco utilizzato di volta in volta, l’efficacia sul dolore e sui sintomi di accompagnamento, la presenza di recidive, il consumo dei farmaci prescritti e i possibili eventi avversi. Sulla base di questi dati, il MMG do- vrebbe identificare tutti i fattori scatenanti e aggravanti dell’attacco e cercare di elimi- nare questi fattori che contribuiscono ad aumentare la frequenza e l’intensità delle crisi, scegliendo la terapia di profilassi più adatta per il singolo paziente. In conclusione, la diagnosi e la terapia delle cefalee costituiscono un capitolo della Neurologia in cui è fondamentale la colla- borazione tra i MMG e gli specialisti [2]. Il MMG ha il compito di educare il pa- ziente alla corretta gestione della propria patologia, quindi è importante spiegare al paziente i limiti del trattamento terapeutico: la terapia di prevenzione è efficace nel lungo termine solo nel 50% dei casi e non è in gra- do di eliminare le cefalee primarie, ma solo di alleviarne i sintomi. Alcuni effetti colla- terali, inoltre, possono causare l’abbandono terapeutico; tra i più frequenti ricordiamo l’aumento di peso e l’astenia. Nella scelta della terapia di profilassi biso- gna tener conto di alcune situazioni cliniche concomitanti (es. ansia, reflusso gastroesofa- geo, ipertensione, ecc.). Oggi la sfida “migliorare la qualità di vita del paziente cefalalgico” si vince se il MMG è un alleato dello specialista in questo percorso assistenziale condiviso. Quindi è fondamen- tale che il medico di famiglia nella gestione diagnostica e terapeutica del paziente con cefalea indirizzi fin dall’inizio il proprio as- sistito a un neurologo, per condividere con lo specialista successivamente la presa in carico del paziente. BIBLIOGRAFIA 1. Headache Classification Subcommittee of the International headache Society. The International Classification of Headache Disorders. Cephalalgia 2004; 24 (Suppl.1): 9-160 2. Robbins L. Clinical pearls for treating patients with headache. Headache 2000; 40: 701-2 Ruolo del MMG nella diagnosi e nel trattamento delle cefalee Linda Iurato 1 Un caso di gliomatosi secondaria da astrocitoma gemistocitico responsivo al trattamento combinato con bevacizumab e temozolomide Elisa Trevisan 1, Michela Magistrello 1, Roberta Rudà 1, Riccardo Soffietti 1 L’importanza della comunicazione della diagnosi nella sclerosi multipla Elena Tsantes 1, Caterina Senesi 1, Erica Curti 1, Franco Granella 1 Evoluzione della vaccinazione antimeningococco Gianni Bona 1, Carla Guidi 1 Riabilitazione cognitiva in pazienti neuro-oncologici: tre casi clinici Chiara Zucchella 1, Andrea Pace 2, Francesco Pierelli 1,3, Michelangelo Bartolo 1