Cultura e Scienza del Colore - Color Culture and Science 75 Cultura e Scienza del Colore - Color Culture and Science | 07 | 2017 | Riccardo Falcinelli “Cromorama. How color changed our gaze” ISSN 2384-9568 Renata Pompas L’argomento colore conosce ultimamente un grande interesse da parte del pubblico, sollecitato da numerosi articoli (si pensi alla rubrica “Sfumature” pubblicata settimanalmente dal quotidiano La Repubblica) pubblicazioni varie e libri. Riccardo Falcinelli, visual designer e professore di Psicologia della percezione presso la facoltà Isia di Roma, ha scritto illustrato e impaginato in otto anni di lavoro un libro originale nel contenuto e nella confezione: il testo è accompagnato nella banda verticale dai richiami bibliografici, le nota sono a piè di pagina, l’apparato figurativo si presenta sotto forma di composizioni di dettagli di immagini diverse, accostate per suggerire confronti e assonanze. Il corposo testo (470 pagine) è suddiviso in quattro parti i cui titoli sono poetici, piuttosto che sistematici. • “Parte prima Sguardi”, introduce l’argomento cardine del libro su come il nostro sguardo sul colore cambi nel tempo in relazione alla società. Comprende tre sottocapitoli: “Giallo industriale. La società del design”. “Rosso unito. L’occhio del XXI secolo”. “Nero articolato. Possibilità del colore industriale” i cui argomenti variano dalla moderna normalizzazione e serializzazione industriale del colore in opposizione agli effetti dinamici del colore pre- industriale, dalle tecniche grafiche di sovrastampa usate nell’illustrazione, alla costruzione dell’immaginario cromatico dei consumatori. • “Parte seconda Storie”, comprende otto sottocapitoli. “Azzurro costoso. Coloranti e pigmenti prima REVIEW Riccardo Falcinelli, CROMORAMA. How color changed our gaze. Einaudi Stile Libero Extra, Torino, 2017. The topic of color recently evokes great public interest, prompted by several articles (as the weekly column “Shades” of the newspaper La Repubblica) various publications and books. Riccardo Riccardo Falcinelli, visual designer and professor of Psychology of Perception at Isia University in Rome, after eight years of work, wrote, illustrated and made the layout of his book, original in its content and packaging: the bibliography is displayed in a vertical band along with the text, the footnotes are in the footers, 76 Cultura e Scienza del Colore - Color Culture and Science | 07 | 2017 | Pompas R. ISSN 2384-9568 della modernità” illustra la storia di alcuni pigmenti e degli artisti che ne facevano uso. “Porpora simbolico. Idee e miti del mondo antico” parla di ricettari e relazione tra la materia colorante e il suo simbolismo. “Indaco spettrale. L’epoca delle rivoluzioni” ricorda i diagrammi di colore, l’opposizione tra le teorie fisiche di Newton e quelle fenomenologiche di Goethe, la fortuna del libro di Chevreul e le applicazioni che ne fecero i pittori dell’epoca. “Blu Bovary. Vestirsi per amare e per significare” indaga sul significato recondito del blu in letteratura. “Malva modernità. La nascita del consumo e del divismo” narra la diffusione della moda del viola e del lilla e la commercializzazione dei colori a olio in tubetto rivolgono l’attenzione all’influenza delle mode sui comportamenti e i consumi. “Verde illegale. La favola dei primari” descrive le differenti mescolanze di colori che nel tempo, concludendo che “non esistono i primari in sé, giacché non si tratta di valori naturali, ma di una mera convenzione tecnologica e culturale”. “Ciano litografico. Breve storia delle tecnologie cromatiche” mostra come l’evoluzione della tecnologia della stampa, della fotografia e delle pellicole filmiche a colori, abbiamo mutato lo sguardo sui colori del pubblico. “Grigio armonico. Grandi ideali per la vita quotidiana” confronta le teorie sull’armonia cromatica che ritiene rifiutino indirettamente il relativismo culturale del pensiero moderno. • “Parte terza Artefatti”, comprende anch’essa otto sottocapitoli. the figurative apparatus takes the form of compositions of different image details, matched to suggest comparisons and assonances. The full text (470 pages) is divided into four parts whose titles are poetic, rather than systematic. • “Part One Looks” introduces the book’s key topic as how our view of color changes over time in relation to society. It includes three subchapters: “Industrial Yellow. The society of design”. “Solid Red. The Eye of the 21st Century”. “Articulated Black. Possibility of the Industrial Color” whose subjects range from modern normalization and Industrial color serialization in contrast to the dynamic effects of pre-industrial color, the overprinting graphic techniques used in the illustration, and the construction of the consumer’s chromatic imagination. • “Part Two Stories”, includes eight subchapters. “Expensive blue. Dyes and pigments before modernity” illustrates the history of some pigments and the artists who used them. “Symbolic purple. Ideas and Myths of the Ancient World” tells about recipes and relationship between color matter and its symbolism. “Spectral Indigo. The era of revolutions” recalls the color diagrams, the opposition between Newton’s physical theories and Goethe’s phenomenological ones, the luck of Chevreul’s book and the applications made by painters at that time. “Blue Bovary. Wearing to love and to signify” investigates the hidden meaning of blue in literature. “Mauve modernity. The Birth of consumption and stardoms worship” tells the spread of purple and lilac trend and the oil painting tubes marketing, focused on how trends influence behaviours and consumption. “Illegal green. The fable of the primary colors” describes the different color mixing over time, concluding that “there are no primary colors in themselves, because they are not natural values but a mere technological and cultural conventions”. “Marrone neuronale. Come il cervello costruisce il colore” si focalizza sulle scienze cognitive e l’elaborazione psicologica del colore. “Viola spezzato. La luminosità e le tinte” distingue la luce come “qualità dello spazio” dalla luce come “qualità delle tinte” nelle arti visive, le teorie della prospettiva cromatica e della luminosità delle ombreggiature. 77 Cultura e Scienza del Colore - Color Culture and Science | 07 | 2017 | Riccardo Falcinelli “Cromorama. How color changed our gaze” ISSN 2384-9568 “Lithographic Cyan. Brief History of Chromatic Technologies” shows how the evolution of printing technology, photography and color motion picture film, have changed the way people look and see the colors. “Harmonic gray. Great Ideals for Daily Life” compares the theories on chromatic harmony that, according to him, indirectly reject the cultural relativism of modern thought. • “Part Three Artifacts” also consists of eight subchapters. “Neuronal brown. How the brain builds color” focuses on cognitive sciences and the psychological processing of color. “Broken Violet. Brightness and hues” distinguishes light as “space quality” from light as “hues quality” in visual arts, the theories of the chromatic perspective and the brightness of the shadows. “Simultaneous Sky blue. The fundamental chromatic contrasts” recalls the seven color contrasts of Itten, theorizing and proposes to gave them two more names: “chromaticity contrast” (between a single color and black and white) and “pair contrast” (between two solid hues, flat and homogenous colors that contend the field with equal dignity). “Significant Red. The Colors of Things” analyzes the narrative aspects of color by distinguishing the function of “role” (the position within a system) and of “symbol”. “Sour Green. The to drink and to eat colors” denies the universal properties of synesthesia whose semantics is, first of all, activated through memories and analogies. “Colonial Beige. And other marketing issues” analyzes the color function of making a brand memorable and acting as product customization. “Moral White. Today’s myths, born yesterday” tells the contrast of color and non-color in cinema, photography, and television. “Green Vertigo. The woman who lived twice” analyzes the meaning of the narrative contrast of ruby red and emerald green in Hitchcock’s movie. “Celeste simultaneo. I contrasti cromatici fondamentali” riprende i sette contrasti di Itten e ne aggiunge altri due che propone di chiamare: “contrasto di cromaticità” (tra un singolo colore e il bianco e nero) e “contrasto di coppia” (tra due tinte unite, piatte e omogenee che si contendono il campo con pari dignità). “Rosso significante. I colori delle cose” analizza gli aspetti narrativi del colore distinguendo la funzione di “ruolo” (la posizione all’interno di un sistema) e quella di “simbolo”. “Verde aspro. Colori da bere e da mangiare” smentisce l’universalità delle proprietà sinestetiche dei la cui semantica funziona innanzitutto per ricordi e analogie. “Beige coloniale. E altri problemi di marketing” analizza la funzione del colore di rendere memorabile una marca e agire come personalizzazione dei prodotti. “Bianco morale. Miti d’oggi, nati ieri” racconta la contrapposizione del colore al non- colore nel cinema, nella fotografia, nella televisione. In “Verde vertigine. La donna che visse due volte” analizza con cura il significato della contrapposizione narrativa di rosso rubino e verde smeraldo nel film di Hitchcock. • “Parte quarta Percezioni”, comprende 5 sottocapitoli più l’Epilogo. “Arancio bollente. Vedere la temperatura” partendo dall’analisi cromatica di alcuni famosi film, ne analizza la temperatura cromatica e quella emotiva. “Turchese registrato. Il copyright sulle percezioni” affronta il nuovo problema del possesso di alcune sostanze coloranti, tramite brevetto. “Rosa pesca. Il problema dell’incarnato” analizza il conflitto tra “colore articolato” (composto da più gradazioni e tridimensionale) e tinta unita a cui l’industria cerca di sopperire con le finiture. “Blé omerico. Un’ipotesi per la percezione” partendo da quanto scritto da Gladsone sull’assenza del blu in Omero, conduce una riflessione sulla possibilità di 78 Cultura e Scienza del Colore - Color Culture and Science | 07 | 2017 | Pompas R. ISSN 2384-9568 •“Part Four Perceptions”, includes 5 subchapters plus the Epilogue. “Boiling orange. See the temperature”, starting from the chromatic analysis of some famous movies, analyzes chromatic and emotional temperature. “Registered turquoise. The copyright on perceptions” faces the new problem of possessing certain coloring substances, by patent. “Peach pink. The problem of the incarnate” analyzes the conflict between “structured color” (with several gradations and three- dimensional) and solid color to which the industry tries to compensate with finish. “Homeric Blé. A hypothesis of perception”, starting from what Gladsone noticed about the lack of the color blue in Homer, leads to reflection on the possibility of naming the colors. “Yellow Judah. Technology and look” associates the colors with the material they are conveyed by and up to the bright colors, deep and shiny of the screen we are daily in touch with. The “Epilogue”, lastly, summarizes the thesis of the whole book: if modernity has tried to standardize colors, on the other hand, it is not possible to standardize the gaze, which depends on the time and place, history and society. At this last part follow two Appendices, which deal with “Scientific Concepts” and “Principal Chromatic Models”. The iconographic note, the iconographic list, the bibliography. Falcinelli writes about his own work: “This is not a historical essay but a narrative (...) the history story of our modern gaze, and how it is formed.” I think that Falcinelli (1973) has published a full text written and illustrated with a fluid narrative flow and with the typical “back and forth” style, son of the digital revolution. nominare i colori. “Giallo Giuda. La tecnologia e lo sguardo” associa i colori al materiale con cui sono veicolati, e sino ai colori luminosi, carichi e brillantissimi degli schermi con cui siamo quotidianamente in contatto. “Epilogo” infine riassume l’assunto di tutto il libro: se la contemporaneità ha cercato di standardizzare i colori non è invece possibile standardizzare lo sguardo, che dipende dal momento e dal luogo, dalla storia e dalla società. A questa ultima parte seguono due Appendici, che riguardano “I concetti scientifici” e i “Principali modelli cromatici”. La Nota iconografica, l’Elenco iconografico, la Bibliografia. Falcinelli scrive di questo suo lavoro: “Questo non è un saggio storico ma un racconto (…) la storia del nostro sguardo moderno, e di come si è formato”. Io penso che Falcinelli (1973) abbia edito un testo corposo scritto e illustrato con un flusso narrativo ininterrotto e con un andamento back and forth figlio della rivoluzione digitale.