59© SEEd Tutti i diritti riservatiFarmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) di 65 anni il numero di ricoveri causati dall’in- fluenza è infatti 5-7 volte maggiore che nella popolazione più giovane e l’80-90% dei decessi legati a episodi d’influenza si verificano tra gli individui in questa fascia d’età [4]. Per questa ragione la popolazione anziana rappresenta uno dei principali target delle campagne annuali di vaccinazione influenzale. L’utilità della vacci- nazione di routine in tale gruppo di pazienti è supportata da evidenze cliniche ed economiche [5-7]. Secondo diversi studi internazionali, la vaccinazione è efficace nel ridurre i casi sinto- matici di influenza-like illness (ILI), la mortalità e i ricoveri ospedalieri per complicanze legate all’influenza [7-9]. IntroduzIone L’influenza è un’infezione virale acuta a carico delle vie respiratorie, caratterizzata dal ripetersi di epidemie e pandemie favorite dall’elevato tasso di mutazione del virus respon- sabile, che porta a eludere la risposta immune dell’ospite dovuta a precedenti infezioni. Per l’entità del suo impatto sociale essa costituisce un serio problema sanitario pubblico a livello mondiale: l’influenza è infatti una delle mag- giori cause di morbilità, ospedalizzazioni e mortalità, in particolare nella popolazione an- ziana, la quale presenta un aumentato rischio di complicanze a causa del naturale declino delle difese immunitarie [1-3]. Nelle persone con più ABStrACt Background: influenza infection is an important cause of morbidity and mortality in the elderly population, especially in the presence of underlying disease. Vaccination has proven effective in the reduction of infl uen-influen- za-like illness (ILI) cases and influenza-related hospitalizations, drug consumption, primary care consultations and death. The aim of this study is to assess the economic impact in Italy of different prophylactic strategies (vaccination with a standard vaccine, with the innovative MF59® adjuvated vaccine and no vaccination) com- paring their costs and outcomes in the elderly population. Methods: a pharmacoeconomic simulation model to estimate costs and consequences of influenza with the three intervention strategies has been developed. Health economics and demographic data are taken from spe- cific Italian sources, and vaccine effectiveness data are taken from published literature. Direct sanitary costs are considered according to current prices and tariffes. results: it was estimated that 9,800,000 of the about 12,000,000 people with at least 65 years currently resident in Italy can be considered at high risk for influenza complications because of underlying chronic diseases. Ab- sence of vaccination could lead to more than 2 millions of ILI cases, and 30,000 related deaths. The reduction of cases attainable with the implementation of a vaccination program would lead to an estimated 1.5 million cases with a standard vaccine, and to 1.3 million with a strategy based on the MF59® adjuvated vaccine. The standard vaccination strategy could produce a moderate total cost increase of about € 45,000,000 (+4.3%), whereas the use of the adjuvated vaccine would lead to an estimated saving of about € 80,000,000 (-7.9%), both compared to the null option. Cost savings are mainly related to hospital admissions avoided with the use of vaccines. Incre- mental cost-effectiveness ratio (ICER) of the standard vaccine versus no vaccination strategy is of € 85.68 for each ILI episode avoided, and of € 4,411.42 for death avoided. The strategy based on the MF59® adjuvated vac- cine dominates the other two options. Conclusions: vaccination with the MF59® adjuvated vaccine (Fluad®) results more effective and cost saving when compared with the standard vaccination or the no vaccination, thus representing the strategy of choice for the elder- ly population. Moreover, the standard vaccine proved to be largely cost effective with respect to the null option. Keywords: anti-influenza vaccination, MF59® adjuvated vaccine, influenza-like illness (ILI) Farmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2): 59-72 Valutazione farmacoeconomica dei programmi di vaccinazione influenzale nella popolazione anziana italiana Sergio Iannazzo (1), Viola Sacchi (1) Corresponding author Viola Sacchi v.sacchi@adreshe.com AnAlISI eConoMICA (1)AdRes Health Economics & Outcomes Research, Torino 60 © SEEd Tutti i diritti riservati Farmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) Valutazione farmacoeconomica dei programmi di vaccinazione influenzale nella popolazione anziana italiana Il vaccino con adiuvante MF59® (Fluad®) è autorizzato in alcuni paesi europei sin dal 1997 per la vaccinazione della popolazione anziana. L’adiuvante MF59® è un’emulsione olio/acqua a base di squalene, un naturale metabolita di sintesi del colesterolo, completamente meta- bolizzabile, che si trova anche all’interno delle membrane cellulari. Secondo i risultati di di- versi trial clinici questo vaccino ha dimostrato una superiorità immunologica significativa, inducendo una risposta anticorpale di entità maggiore, rispetto a quella determinata dai vac- cini tradizionali nella popolazione anziana, in particolare nel sottogruppo di pazienti ad alto rischio in quanto affetti da patologie croniche o cronico-degenerative (patologie vascolari, respiratorie o metaboliche) [10,11]. Il vaccino adiuvato con MF59® sembra inoltre conferire una maggiore protezione nei confronti di cep- pi influenzali eterovarianti, ovvero non per- fettamente corrispondenti ai ceppi inclusi nel vaccino stagionale [12], ed è stato associato a un minor rischio di sviluppare complicanze re- spiratorie o cerebrovascolari negli anziani non istituzionalizzati [13]. Obiettivo del presente studio è la valutazio- ne economica comparativa di differenti strategie per la gestione della prevenzione dell’influenza negli anziani non istituzionalizzati in Italia. Il modello farmacoeconomico utilizzato permette di valutare i costi e gli outcomes determinati da due differenti strategie vaccinali, la prima basata sull’utilizzo del vaccino adiuvato con MF59® (Fluad®) e l’altra di un vaccino tradizionale, e dalla totale assenza di vaccinazione. In un ipote- tico scenario alternativo vengono poi valutate le conseguenze di un’epidemia influenzale causata da un ceppo virale differente da quello incluso nel vaccino stagionale. MAterIAlI e MetodI Modello Il modello farmacoeconomico, definito in Excel, simula l’effetto dei tre programmi vac- cinali (vaccino adiuvato, vaccino standard, assenza di vaccinazione) considerati lungo l’orizzonte temporale di una stagione influen- zale sull’intera popolazione anziana italiana. Gli effetti principali contemplati sono legati alla riduzione dei casi di ILI e delle complican- ze correlate alla sindrome influenzale, tra cui il ricovero in ospedale per l’influenza stessa o per una polmonite batterica da sovrainfezione, l’esacerbazione di condizioni patologiche sotto- stanti (generalmente di natura cardiaca o respi- ratoria) e, in casi estremi, la morte [9]. Nel modello sono stati, dunque, considerati i seguenti eventi: i casi di ILI; - i ricoveri ospedalieri causati da influenza - o polmonite; i ricoveri dovuti ad altre patologie respi- - ratorie; i ricoveri attribuibili a insufficienza cardiaca - (CHF), sindrome coronarica acuta (ACS) ed eventi cerebrovascolari (CVA); le morti per ogni causa. - La valutazione del numero di eventi, che si verificano nella popolazione simulata nel corso della stagione influenzale, è determinata dai tas- si di incidenza nella popolazione non vaccinata, moltiplicati per i valori di rischio relativo (RR) legati all’efficacia dei vaccini. In entrambe le strategie di vaccinazione si suppone che il vaccino sia somministrato nel periodo autunnale a una determinata quota di soggetti (tasso di copertura). I dati di efficacia dei vaccini standard e adiuvato sono derivati dalla letteratura e fanno riferimento a una prima immunizzazione trascurando, in maniera con- servativa, i potenziali effetti protettivi di immu- nizzazioni ripetute in stagioni successive. Popolazione La popolazione con 65 anni e oltre residente in Italia (11.945.986 soggetti) è stata ricavata a partire dai dati ISTAT relativi al 1° gennaio 2008 [14]. Di questi soggetti, il 17,4% non ri- sulta affetto da alcuna patologia cronica (come riportato nell’indagine ISTAT “Condizioni di salute, fattori di rischio e ricorso ai servizi sa- nitari” [15]), di conseguenza si è considerato l’82,6% come quota di anziani ad alto rischio per la patologia influenzale. Le patologie cro- niche considerate nell’indagine sono infarto del miocardio, diabete, angina pectoris, altre malattie del cuore, ictus, emorragia cerebrale, bronchite cronica, enfisema, cirrosi epatica, tumore maligno, parkinsonismo, Alzheimer e demenze senili. Va evidenziato che parkinso- nismo, Alzheimer e demenze senili sono solo parzialmente rilevanti nell’aumentare il rischio nei confronti della patologia influenzale. Tut- tavia la prevalenza di queste patologie risulta relativamente bassa (1,46% per i parkinsonismi e 2,29% per Alzheimer e demenze senili [15]), per cui il dato è stato ritenuto affidabile. In alcune analisi farmacoeconomiche italia- ne precedenti sono state utilizzate delle quote di pazienti ad alto rischio significativamente più basse (per esempio il 22,1% nello studio di Baio e colleghi [16]), tuttavia questi dati paiono in contraddizione con i sopraccitati dati ISTAT. A tale proposito va inoltre citato uno studio di coorte prospettico, che ha arruolato 27.301 anziani in Friuli-Venezia Giulia nella stagione influenzale 2002-2003, e che, sulla base dei dati forniti dai medici di medicina generale, ha rilevato una prevalenza di patologie concomi- tanti pari al 67,2% [17], fornendo una parziale conferma della nostra ipotesi. Il tasso di copertura della vaccinazione in- fluenzale nella popolazione anziana è stato con- 61© SEEd Tutti i diritti riservatiFarmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) S. Iannazzo, V. Sacchi siderato pari al 64,9%, sulla base dei dati relativi alla stagione 2007-2008 pubblicati dall’Ufficio V (Malattie infettive e profilassi internazionale) del Ministero della Salute che ha condotto una valu- tazione sul conseguimento degli obiettivi operati- vi del Piano Sanitario Nazionale (copertura 75% sulla popolazione anziana) [18]. Influenza nella popolazione non vaccinata Il tasso di infezione dell’influenza (ovvero la proporzione di soggetti non vaccinati che nel corso di una stagione influenzale contraggono la malattia) relativo all’intera popolazione italiana non è noto. Tuttavia alcuni studi hanno registra- to il dato relativamente a stagioni e aree diver- se (Tabella I). Sulla base di questi dati è stata sviluppata una metanalisi mediante un modello statistico bayesiano a effetti casuali (Random Ef- fects Model). In maniera sommaria, un modello di questo tipo ammette che la differenza di effetti registrata sia legata a una componente comune (caratteristica del fenomeno aleatorio e sempre uguale) sommata a effetti casuali. Il valore me- dio che si ottiene può quindi essere considerato rappresentativo della componente comune a tutti gli effetti specifici dei singoli studi. Sulla base dei sopracitati studi è stata quantificata un’incidenza del 16,8% (IC95%: 6,58% - 33,1%) all’interno della popolazione non vaccinata. Altri studi farmacoeconomici hanno utiliz- zato stime analoghe, come lo studio di Scuffham e colleghi [19] (10% per UK, Francia e Germa- nia), Piercy e colleghi [20] (5% per Francia), Baio e colleghi [16] (16,58% per Italia). I tassi delle complicanze legate alla sindro- me influenzale nella popolazione non vaccinata derivano dai dati utilizzati per l’Italia in un pre- cedente modello economico sull’impatto della vaccinazione influenzale in 25 paesi dell’Unio- ne Europea [24]. Solo per quanto riguarda la fre- quenza delle ospedalizzazioni per ACS e CVA si è ricorso ai dati forniti da uno studio caso-con- trollo condotto in Spagna nel corso della stagio- ne influenzale 2004-2005 [13] (Tabella II). Dal momento che questo studio ha pubblicato i dati solo relativamente a periodi più brevi rispetto all’intera stagione influenzale cui fa riferimento il modello (settimane 7-14 per ACS e 3-10 per CVA), questi sono stati adattati nell’ipotesi di un tasso di eventi costante nel tempo. Efficacia dei vaccini A livello europeo la dimostrazione dell’effi- cacia di un vaccino influenzale, finalizzata alla registrazione e autorizzazione per l’immissione in commercio, è differente da quanto avviene per la maggior parte dei prodotti farmaceutici, in quanto è possibile valutarne l’effetto limi- tatamente a determinati end-point surrogati. Il CHMP (Committee for Medicinal Products for Human Use) dell’EMEA ha, infatti, stabilito che l’efficacia di un vaccino può essere valuta- ta, oltre che su base clinica, anche attraverso la misurazione di appropriati parametri sierologici [25]. In particolare, i criteri adottati dal CHMP per l’approvazione dei nuovi vaccini influenzali [26] includono: una percentuale di sieroconversioni (o di - individui che sperimentano un significativo aumento del titolo anticorpale) superiore al 40% (30% nella popolazione anziana sopra i 60 anni); un aumento medio del GMT ( - geometric mean titre) superiore a 2,5 (2 nella popola- zione anziana); una proporzione di almeno il 70% (60% per - gli ultrasessantenni) di soggetti che raggiun- gono un titolo anticorpale (HI) ≥ 1:40. L’adozione di tali criteri sierologici è pos- sibile dal momento che la relazione fra l’im- munogenicità di un vaccino e la sua efficacia è ampiamente documentata [27-31], anche se mai matematicamente esplicitata. È stato, inol- tre, dimostrato come un HI > 1:40 sia associa- to a un’efficacia vaccinale protettiva del 50% nei confronti di influenza e ILI, mentre valori superiori a 1:160 garantiscono una protezione pressoché totale [23]. Anche un titolo anticorpa- le di 1:128 è considerato sufficiente a garantire un’elevata protezione [32]. Come conseguenza di questa impostazione regolatoria, in letteratura è possibile reperire un gran numero di studi di immunogenicità volti a valutare l’efficacia dei vaccini influenzali, men- tre gli RCT condotti su end-point prettamente clinici sono meno numerosi. Vi è tuttavia una vasta letteratura di studi di campo finalizzati alla rilevazione dell’efficacia del vaccino nel- la realtà clinica. Al fine della costruzione del modello si è ritenuto di considerare come fonte Casi di ILI (n.) Soggetti esposti (n.) Tasso di infezione (%) Stagione influenzale Area geografica Fonte 179 2.039 8,8 2001-2002 Benevento [21] 69 222 31,1 1999-2000 Siena [22] 37 206 18,0 2000-2001 Siena [22] 29 208 13,9 2000-2001 Liguria [1] 11 79 13,9 2000-2001 Milano [23] Tabella I Studi di popolazione italiani considerati per la metanalisi volta alla stima del tasso di infezione 62 © SEEd Tutti i diritti riservati Farmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) Valutazione farmacoeconomica dei programmi di vaccinazione influenzale nella popolazione anziana italiana preferenziale dei parametri di efficacia proprio questa tipologia di studi, dal momento che per- mettono di rilevare l’efficacia del trattamento così come si è manifestata nella realtà clinica, pur se in contesti e periodi differenti. Laddove è stato impossibile reperire dati affidabili di efficacia provenienti da questo tipo di studi, si è ricorso a quelli forniti dagli RCT o dagli studi sierologici. I dati di efficacia relativi al vaccino tradizio- nale derivano da un’ampia e recente metanalisi condotta per Cochrane [33], che ha esaminato tutti gli studi comparativi volti a valutare l’effi- cacia del vaccino nel prevenire i casi di influen- za, di ILI, i ricoveri ospedalieri, le complicanze e la mortalità nella popolazione con 65 anni e oltre. Sono stati considerati studi randomizzati, quasi-randomizzati, studi di coorte e caso-con- trollo. Di 4.400 studi potenzialmente rilevanti, solo 71 (7 riguardanti la sicurezza d’uso e 64 l’efficacia, di cui 5 RCT, 49 studi di coorte e 10 caso-controllo) hanno soddisfatto completa- mente i criteri di inclusione e sono stati pertanto inclusi nella metanalisi [33]. Per quanto riguarda i dati relativi alla ri- duzione di mortalità e ospedalizzazioni è stato possibile utilizzare dati di efficacia provenienti dalla metanalisi di studi di coorte (Tabella II), mentre per la riduzione di casi di ILI si è fat- to riferimento alla metanalisi dei trial clinici. Questa scelta è legata alla scarsa qualità e forte disomogeneità nei metodi presentata dagli studi di coorte che hanno rilevato l’incidenza di casi di ILI. La natura stessa dell’outcome da misura- re, cioè la sindrome simil-influenzale, definita solo in base a sintomi clinici, peraltro altamente aspecifici e non patognonomici, rende questo tipo di analisi molto esposta al rischio di bias. La scarsa affidabilità di questi dati appare evi- dente anche dal risultato della metanalisi, che presenta un intervallo di confidenza decisa- mente ampio (RR: 1,05; IC95%: 0,58 - 1,89). Per questa ragione si è scelto di utilizzare il dato emerso dagli studi clinici controllati per entrambe le popolazioni ad alto e basso rischio (Tabella II). Per quanto riguarda il vaccino adiuvato con MF59®, non è stato possibile reperire studi di campo che ne abbiano verificato l’efficacia in termini di riduzione dei casi di ILI. Per questa ragione i tassi di efficacia utilizzati derivano direttamente dai dati di immunogenicità, sulla base della relazione che intercorre fra efficacia clinica (esprimibile come tasso di protezione) e potere immunogenico di un vaccino. I tassi di immunogenicità determinati dal vaccino adiu- vato con MF59® si sono dimostrati significativa- mente superiori a quelli determinati dal vaccino tradizionale nei confronti di tutti e tre i ceppi virali attualmente circolanti (virus AH3N2, AH1N1 e B), seppur con piccole variazioni da un ceppo all’altro [10,11]. La massima produ- zione di anticorpi è stata registrata nei confronti del ceppo AH3N2. L’immunogenicità si assesta invece su valori medi nei confronti del ceppo B, mentre è minima verso il virus AH1N1, benché Eventi Tassi di base (per 100 soggetti anziani) Vaccino Standard (RR) Vaccino MF59® (RR) Low Risk High Risk Low Risk High Risk ILI 16,8 0,59 [33] 0,59 [33] 0,47# 0,45# Osp. I&P 0,32 [24] 0,50 [33] 0,74 [33] 0,45* 0,45* Osp. Resp. 1,08 [24] 0,84 [33] 0,85 [33] 0,68# 0,65 [33] Osp. CHF 0,23 [24] 0,79 [33] 0,92 [33] 0,64# 0,70 [33] Osp. ACS 0,33* 0,89* 0,94* 0,72* 0,72* Osp. CVA 0,51* 0,87* 0,91* 0,70* 0,70* Mortalità 0,24 [24] 0,65 [33] 0,39 [33] 0,52 [33] 0,30 [33] Tabella II Riepilogo delle probabilità utilizzate per gli eventi considerati nel modello (caso base). Sono presentati i tassi di base riscontrati nella popolazione anziana non vaccinata e le riduzioni (espresse come rischio relativo, RR) dovute all’utilizzo dei vaccini (standard e adiuvato) per la popolazione anziana ad alto e a basso rischio di complicanze * modificato da Puig-Barberà, 2007 [13] # modificato da Piercy, 2004 [34] ACS = sindrome coronarica acuta; CHF = insufficienza cardiaca; CVA = eventi cerebrovascolari; ILI = influenza-like illness; I&P = influenza e polmonite; Osp. = ospedalizzazioni; Resp. = complicanze respiratorie Ceppo virale Riduzione casi ILI (%) Anziani Anziani ad alto rischio AH3N2 23,8 26,6 AH1N1 11,8 10,4 B 19,6 23,8 Tabella III Riduzione nei casi di ILI legata all’utilizzo del vaccino adiuvato in sostituzione di quello standard, per la popolazione anziana ad alto e basso rischio [34] 63© SEEd Tutti i diritti riservatiFarmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) S. Iannazzo, V. Sacchi i valori anticorpali si confermino sempre supe- riori a quelli determinati dall’uso del vaccino tradizionale [11,34]. Questi dati immunogenici sono stati convertiti in tassi di efficacia, espressi come percentuale di casi di ILI evitati [20,34] (Tabella III). Nel modello è stato considerato per il calcolo del caso base il valore relativo al ceppo B (valore di efficacia intermedio) men- tre gli altri sono stati utilizzati per l’analisi di sensibilità. L’efficacia del vaccino adiuvato con MF59® nel ridurre le ospedalizzazioni per ACS, CVA e polmonite deriva dal già citato studio di coorte spagnolo del 2007 [13]. Questo rappresenta il primo lavoro (dopo uno del 2004 sempre del- lo stesso autore, ma che si è limitato ai casi di polmonite) che ha misurato su larga scala gli ef- fetti del vaccino adiuvato nel ridurre gli eventi clinici correlati all’influenza. Lo studio, di tipo caso-controllo, è stato condotto nella provincia di Valencia (Spagna) nella stagione influenzale 2004-2005 su un campione rappresentativo dei 105.454 soggetti anziani residenti e ha evidenzia- to una riduzione del 93% nelle ospedalizzazioni per CVA, dell’87% in quelle per ACS e del 69% nei ricoveri per polmonite nel periodo del picco della circolazione dell’agente virale. I valori di RR utilizzati nel modello sono stati calcolati sul- la base di questi dati nell’ipotesi (conservativa) che il vaccino sia efficace sugli eventi solo nei periodi di picco, per cui al di fuori di questi non si determina un differenziale tra il gruppo vacci- nato e quello non vaccinato (Tabella II). Per quanto riguarda la riduzione di ospe- dalizzazioni per complicanze respiratorie, per CHF e di mortalità non sono stati reperiti dati che provino un’efficacia aggiuntiva per il vac- cino adiuvato rispetto a quello tradizionale. Si è dunque assunto che i due vaccini producano gli stessi outcomes ed è stato determinato un valore di efficacia per il vaccino adiuvato, ipotizzando il verificarsi dello stesso numero di eventi per caso di ILI riportato nella metanalisi di Cochra- ne per il vaccino tradizionale, rispettivamente nei gruppi a basso e alto rischio [33]. Lo stesso ragionamento è stato applicato, a parti rove- sciate, per quanto riguarda le ospedalizzazioni per ACS e CVA: in letteratura non sono infatti disponibili dati relativi al vaccino tradizionale e riguardanti questi eventi (gli studi considerati nella metanalisi di Cochrane si sono limitati ad analizzare le riduzioni nelle ospedalizzazioni per CHF). L’efficacia del vaccino standard è stata dunque derivata considerando lo stesso numero di ricoveri per ACS e CVA per caso di ILI che si verificano con il vaccino adiuvato, sulla base dei dati del già citato studio di coorte spagnolo [13]. I dati di efficacia utilizzati nel modello sono riepilogati in Tabella II. Costi La prospettiva di costo adottata in questo studio è quella del Servizio Sanitario Naziona- le, per cui sono stati considerati esclusivamen- te i costi diretti sanitari a carico del SSN. Tali costi sono riportati in Tabella IV e riguardano, in particolare: acquisizione e somministrazione dei vac- - cini; trattamento farmacologico dell’influenza; - ospedalizzazioni; - visite presso il MMG. - Il costo del vaccino è stato valorizzato at- traverso la media dei prezzi di aggiudicazione nelle gare di appalto avvenute negli ultimi tre anni (2006-2008). Il costo di acquisizione me- dio risulta così pari a € 3,89 per i vaccini split o a subunità e a € 5,59 per il vaccino adiuvato con MF59® [35]. La somministrazione del vaccino può av- venire presso l’ambulatorio del MMG o, in alternativa, attraverso i Centri Vaccinali delle ASL. In piccola percentuale le vaccinazioni avvengono anche presso altre strutture, come gli ospedali, le case circondariali o di riposo, gli aeroporti, i servizi di medicina del lavoro e le caserme [36]. Secondo una recente indagine svolta presso le ASL italiane, il 69,5% dei vaccini influenzali sono somministrati ai pazienti anziani nell’am- bulatorio del MMG [36]. In questo caso il co- sto di somministrazione è stato considerato pari alla somma del costo di una visita ambu- latoriale [37,38] e dell’incentivo per il MMG. Tale incentivo è previsto, su base locale, per ogni vaccinazione eseguita dal medico, al fine di favorire il raggiungimento della copertura prevista dal Piano Sanitario Nazionale: la pre- senza dell’incentivo e la sua entità sono quindi determinate dalle politiche seguite dalle singole Outcome Costo medio (€) Acquisizione vaccino standard 3,89 Acquisizione vaccino adiuvato 5,59 Somministrazione vaccino Visita ambulatoriale - Incentivo MMG - Somministrazione ASL - 15,78 13,23 6,16 7,53 Visita MMG (costo per visita) 20,56 Terapia farmacologica (per caso di ILI) 3,64 Ricovero per influenza o polmonite (DRG 68, 69, 79, 80, 89, 90, 421) 3.916,63 Ricovero per pat. respiratoria (DRG 68, 69, 79, 80, 87, 89, 90, 92, 93, 94, 95, 96, 97,101, 102) 3.448,10 Ricovero per CHF (DRG 127) 3.091,51 Ricovero per CVA (DRG 14, 15) 3.453,86 Ricovero per ACS (DRG 121, 122, 123, 140, 144, 145) 3.489,00 Tabella IV Costi medi unitari considerati nell’analisi 64 © SEEd Tutti i diritti riservati Farmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) Valutazione farmacoeconomica dei programmi di vaccinazione influenzale nella popolazione anziana italiana ASL o Regioni. Nel modello è stato considerato un incentivo pari a € 6,16 per ciascuna vacci- nazione eseguita dal medico, cifra prevista dal Nomenclatore tariffario delle prestazioni ag- giuntive come compenso per l’effettuazione delle vaccinazioni non obbligatorie, compresa quella influenzale [39]. Per quanto riguarda le vaccinazioni ese- guite nei centri vaccinali, il costo di sommini- strazione è stato stimato sulla base del valore monetario attribuibile a 5 minuti di prestazione di un infermiere professionale e di un medico specialista [38,40]. Il costo di somministrazione medio, ottenu- to pesando la quota di vaccinazioni eseguite dal medico e quelle effettuate nei centri vaccinali, risulta pari a € 15,78 (Tabella IV). In Italia circa il 60% dei pazienti affetti da ILI si rivolge al medico per un consulto [41,42]: nel 66% dei casi si tratta di una visita domici- liare, nel restante 34% di visite ambulatoriali [41]. Il costo delle visite mediche, pari a € 20,56 (Tabella IV), è stato calcolato attribuendo a cia- scuna visita un valore monetario che tiene conto della durata media e del costo orario del MMG per il SSN [37,38]. Per quanto riguarda il trattamento farma- cologico delle ILI, in questo studio sono stati valorizzati solo i costi relativi al consumo di antibiotici, dal momento che i farmaci utiliz- zati per la terapia sintomatica dell’influenza (paracetamolo, FANS, prodotti antitosse) sono inclusi in fascia C e non sono quindi rimborsati dal SSN. Per la terapia dell’influenza possono essere utilizzati anche farmaci antivirali, ma il loro uso di routine nella terapia delle sindromi influenzali non è raccomandato dalle linee gui- da italiane [43]. La stima dei costi relativi al trattamento anti- biotico delle complicanze è stata effettuata sulla base dei consumi registrati da due valutazioni di costo-beneficio che hanno riportato il numero di confezioni di antibiotico utilizzate in due cam- pioni di anziani affetti da ILI durante le stagioni influenzali 1999-2001, rispettivamente in Ligu- ria e a Siena [1,22]. Questi dati di consumo sono stati valorizzati sulla base degli attuali prezzi di mercato [44,45], ottenendo un prezzo medio per caso di ILI pari a € 3,64 (Tabella IV). I costi a carico del SSN, determinati dalle ospedalizzazioni causate dall’influenza, sono stati calcolati sulla base dei DRG nazionali [46]. I codici DRG utilizzati sono stati selezionati sulla base dei codici di dimissione ospedaliera ICD-9 riportati nei lavori da cui è stata tratta la frequenza basale degli eventi di ospedalizzazio- ne [9,13,17]. Dal momento che ciascuna cate- goria di ospedalizzazioni considerata fa riferi- mento a più di un DRG, questi sono stati pesati in base alla frequenza relativa registrata nelle schede di dimissione ospedaliera della popola- zione con 65 anni e oltre [47] (Tabella IV). Scenario alternativo I vaccini influenzali forniscono protezione non solo nei confronti dei ceppi virali inclusi nella loro formulazione, ma anche, seppur in misura minore, nei confronti di ceppi con un corredo antigenico parzialmente diverso (ceppi eterovarianti). La protezione fornita nei con- fronti di questi ceppi differisce a seconda della distanza antigenica che intercorre fra essi e il virus contenuto nel vaccino. Nella popolazione anziana sono stati osservati valori di sieroprote- zione (HI ≥ 1:40) variabili tra il 20 e il 70% nei confronti di tali ceppi eterovarianti [12,48]. Il vaccino adiuvato con MF59® ha dimostrato di fornire tassi di protezione superiori rispetto ai vaccini non adiuvati [12,48]. Lo scenario alternativo è stato elaborato per la valutazione economica dei vaccini influenzali nella prevenzione di questi ceppi, ipotizzando un tasso di protezione dell’85,5% per il vaccino adiuvato con MF59® e del 56% per il vaccino tradizionale. Queste percentuali derivano dal- la media dei tassi di sieroprotezione misurati nei confronti di quattro ceppi eterovarianti in due diversi studi [12,48]. Lo studio di Ansaldi e colleghi ha verificato il tasso di sieroprote- zione nei confronti di quattro virus, di cui tre eterovarianti, indotto da un vaccino contenente i tre ceppi raccomandati nell’emisfero Nord per la stagione influenzale 2004-2005 [12]. Lo studio di Del Giudice e colleghi ha verificato la protezione conferita da un vaccino contenente il ceppo A/Panama/1999 nei confronti del cep- po eterovariante A/Fujian/2002 [48]. I risultati immunologici di questi studi sono riportati in Tabella V. Analisi di sensibilità L’analisi di sensibilità è stata condotta fa- cendo variare, uno alla volta, tutti i principali parametri del modello entro un determinato range. La maggior parte dei parametri (i tassi Ceppi virali Tassi di protezione (%) MF59® Stnd Pan/99* 100 100 Cal/04* 80 28 Wisc/05* 64 20 Fuj/02# 98,3 75,9 Media 85,5 56 Tabella V Tassi di protezione (HI ≥ 1:40) determinati dal vaccino adiuvato con MF59® e dal vaccino tradizionale (Stnd) nei confronti di ceppi virali eterovarianti * Modificato da Ansaldi, 2008 [12] # Modificato da Del Giudice, 2006 [48] Cal/04 = A/California/7/04; Fuj/02 = A/Fujian/2002; Pan/99 = A/Panama/2007/99; Wisc/05 = A/Wisconsin/67/05 65© SEEd Tutti i diritti riservatiFarmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) S. Iannazzo, V. Sacchi di base relativi ai vari eventi legati all’influen- za, i tassi di efficacia del vaccino adiuvato con MF59® sui ricoveri per ACS, CVA e polmoni- te, i costi dei vaccini e del lavoro relativo alla loro somministrazione, la percentuale di visite mediche, il costo delle visite e quello dei far- maci) è stata fatta variare tra due estremi rica- vati aggiungendo e sottraendo al dato di base il 20%. Per quanto riguarda il tasso di infezione e i dati di efficacia del vaccino standard (effi- cacia nel ridurre i casi di ILI, i ricoveri per in- fluenza e polmonite/complicanze respiratorie/ CHF e la mortalità) sono stati invece utilizzati gli estremi dell’intervallo di confidenza al 95% del dato, come pubblicati nelle rispettive fonti. Il tasso di copertura è stato fatto variare consi- derando le regioni con la massima e la minima percentuale di anziani vaccinati, rispettivamente 73,6% (Emilia Romagna) e 39,8% (Sardegna). Per l’efficacia del vaccino adiuvato nel ridurre i casi di ILI sono state considerate le riduzioni derivanti dall’immunogenicità riscontrata nei confronti dei due ceppi H3N2 e H1N1 (massima e minima rispetto a quella relativa al ceppo B, utilizzata nel caso base). Per il numero di vac- cini dispensati attraverso i MMG o nei centri vaccinali, si è utilizzata la percentuale relativa alla regione con il massimo e il minimo nume- ro di vaccini somministrati dal medico di base, rispettivamente 93,4% (Lazio) e 5,3% (Sarde- gna). L’ammontare dell’incentivo elargito al MMG per ciascuna vaccinazione è stato fatto variare fra i due casi limite di assenza dell’in- centivo e di un ammontare dello stesso a € 10 (massima cifra elargita, prevista dalla regione Lombardia in caso di vaccinazione di oltre il 75% degli assistiti) [49]. Per il costo dei rico- veri ospedalieri, infine, sono stati considerati i costi minimi e massimi relativi ai singoli DRG che compongono ciascuna categoria di ospe- dalizzazioni. rISultAtI Caso base Dall’analisi risulta che, dei circa 12 milioni di soggetti con 65 anni e oltre residenti in Italia, circa 10 milioni sono da considerarsi ad alto rischio per la patologia influenzale, in quanto affetti da patologie croniche concomitanti. A vaccinarsi sono in tutto circa 8 milioni di an- ziani. In Tabella VI è mostrato il riepilogo della popolazione simulata. Dei circa 2 milioni di casi di ILI che si ve- rificherebbero nel corso della stagione influen- zale nella popolazione anziana non vaccinata, la vaccinazione tradizionale permetterebbe di risparmiarne il 26,6%. Con l’utilizzo del vac- cino adiuvato si potrebbero risparmiare il 33% dei casi in più, permettendo il verificarsi di soli 1,3 milioni di casi di ILI (Tabella VII; Figura 1). Dal punto di vista della mortalità, con il vaccino adiuvato si eviterebbero il 17% delle morti in più, rispetto a quelle risparmiate con il vaccino tradizionale, passando da circa 18 mila decessi a circa 16 mila. Il numero di morti che si verifi- cherebbero con il vaccino tradizionale è comun- que nettamente inferiore a quello prevedibile per l’assenza di vaccinazione (circa 28 mila decessi) (Tabella VII; Figura 1). Il numero di ospedalizzazioni per influenza e polmonite, per ACS e per CVA potrebbe subire una notevole ri- duzione grazie all’utilizzo del vaccino adiuvato rispetto alla mancanza di vaccinazione (- 35,8%, - 18,4% e - 19,7% rispettivamente); queste ridu- zioni sarebbero decisamente superiori a quelle che si registrerebbero con l’utilizzo del vaccino standard (- 19,6%, - 4,5% e - 6,2%). Anche le ospedalizzazioni per complicanze respiratorie e CHF potrebbero essere notevolmente ridotte grazie alla vaccinazione: - 22,5% e - 20,1% con il vaccino adiuvato e - 9,8% e - 6,7% con quello standard, sempre rispetto alla non vaccinazione (Tabella VII; Figura 1). I costi diretti sanitari totali, relativi allo sce- nario comprendente la vaccinazione tradizio- nale, risultano leggermente superiori (+ 4,3%) rispetto a quelli comportati dalla strategia che non prevede alcuna vaccinazione (Tabella VIII). Questo significa che il risparmio sugli eventi sa- nitari legati all’influenza (circa € 106.700.000 Popolazione Non vaccinati (n.) Vaccinati (n.) Totale (n.) Basso rischio 729.589 1.349.012 2.078.602 Alto rischio 3.463.452 6.403.932 9.867.384 Totale 4.193.041 7.752.945 11.945.986 Tabella VI Riepilogo della popolazione simulata in base alla popolazione residente, comprendente la quota di anziani affetti da patologie croniche e il tasso di copertura Eventi Casi (n.) noVacc Stnd MF59® ILI 2.006.926 1.472.903 1.296.257 Osp. I&P 38.132 30.664 24.486 Osp. Resp 129.447 116.699 100.313 Osp. CHF 27.696 25.851 22.130 Osp. ACS 39.129 37.356 31.919 Osp. CVA 61.436 57.647 49.342 Morti 28.298 17.926 16.116 Tabella VII Casi di ILI ed eventi correlati nella popolazione simulata nel caso non si adotti alcuna vaccinazione (noVacc), oppure si proceda a una campagna di vaccinazione con un vaccino tradizionale (Stnd) o adiuvato con MF59® ACS = sindrome coronarica acuta; CHF = insufficienza cardiaca; CVA = eventi cerebrovascolari; ILI = influenza-like illness; I&P = influenza e polmonite; Osp. = ospedalizzazioni; Resp. = complicanze respiratorie 66 © SEEd Tutti i diritti riservati Farmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) Valutazione farmacoeconomica dei programmi di vaccinazione influenzale nella popolazione anziana italiana Voci di costo Costi (€) noVacc Stnd MF59® Vaccino - 152.468.200 165.648.206 Visite MMG 24.757.435 18.169.729 15.990.629 Antibiotici 7.305.209 5.361.366 4.718.376 Osp. I&P 149.347.319 120.098.805 95.904.186 Osp. Resp 446.345.181 402.389.438 345.889.171 Osp. CHF 85.621.144 79.918.743 68.413.741 Osp. ACS 136.521.775 130.334.796 111.365.252 Osp. CVA 212.193.068 199.104.899 170.420.033 Totale 1.062.091.131 1.107.845.976 978.349.595 Tabella VIII Costi legati ai casi di ILI e agli eventi correlati sulla popolazione simulata nel caso non si adotti alcuna vaccinazione (noVacc), oppure si proceda a una campagna di vaccinazione con un vaccino tradizionale (Stnd) o adiuvato con MF59® ACS = sindrome coronarica acuta; CHF = insufficienza cardiaca; CVA = eventi cerebrovascolari; ILI = influenza-like illness; I&P = influenza e polmonite; Osp. = ospedalizzazioni; Resp. = complicanze respiratorie con il vaccino tradizionale) compensa in buona parte, anche se non del tutto, il costo aggiuntivo comportato dall’esecuzione della campagna vac- cinale (quasi € 152.500.000). La vaccinazione col vaccino adiuvato con MF59® comporta inve- ce una spesa totale inferiore (- 7,9%) rispetto alla strategia che non prevede alcuna vaccinazione. In questo caso infatti i costi risparmiati grazie agli eventi evitati (circa € 249.300.000) superano i costi della campagna vaccinale (poco più di € 165.500.000), in quanto la superiore efficacia del vaccino permette di evitare un numero mag- giore di eventi rispetto al vaccino tradizionale. A influire maggiormente sui costi totali sono le spese determinate dalla vaccinazione e i risparmi relativi ai ricoveri ospedalieri evitati, mentre il costo del trattamento dei casi di ILI ha un peso marginale nel determinare l’impatto budgetario totale (Figure 2 e 3). Va, comunque, considerato che in questa analisi sono presi in esame solo i costi diretti sanitari. Se si dovessero considerare anche i costi indiretti il bilancio economico puro potrebbe essere facilmente rovesciato anche a favore del vaccino tradizionale. Dal punto di vista dell’efficienza dell’al- locazione delle risorse sanitarie, la strategia di vaccinazione con il vaccino adiuvato risulta do- minante, sia rispetto alla non vaccinazione sia rispetto al vaccino standard, in quanto apporta un beneficio aggiuntivo in termini di eventi e una contemporanea riduzione dei costi (Ta- bella IX). La vaccinazione tradizionale risulta comunque ampiamente costo-efficace rispetto alla non vaccinazione, determinando un ICER (Incremental Cost-Effectiveness Ratio), espres- so in termini di costo per caso di ILI evitato e di costo per morte evitata, pari rispettivamente a circa € 85 e € 4.411. Scenario alternativo Lo scenario alternativo è stato modellizzato ipotizzando una stagione influenzale caratteriz- zata dal totale mismatch tra ceppi vaccinali e ceppi circolari. Questa situazione rappresenta, dunque, un caso estremo, in quanto normalmen- te si verificano casi di mismatch con co-circola- zione di ceppi vaccinali e ceppi eterovarianti. La riduzione nell’efficacia vaccinale deter- mina un aumento dei casi di malattia e degli eventi legati all’influenza sia per il vaccino tradizionale che per il vaccino adiuvato con MF59®. Da circa 1.470.000 casi di ILI che si verificano nel caso base per la vaccinazione tradizionale, se ne contano più di 1.700.000 nello scenario alternativo. Un aumento simile si verifica per quanto riguarda le ospedalizzazioni (da circa 268.000 ospedalizzazioni per influen- za, polmonite, complicanze respiratorie, CHF, ACS o CVA del caso base a quasi 279.000 nello scenario alternativo) e per la mortalità (da quasi 18.000 morti nel caso base a circa 22.500). Nel caso del vaccino adiuvato con MF59®, i casi di Figura 1 Riduzioni relative nei casi di ILI e negli eventi a essi correlati per il vaccino tradizionale (Stnd) o per quello adiuvato con MF59® in confronto alla non vaccinazione (noVacc) ACS = sindrome coronarica acuta; CHF = insufficienza cardiaca; CVA = eventi cerebrovascolari; ILI = influenza-like illness; I&P = influenza e polmonite; Osp. = ospedalizzazioni; Resp. = complicanze respiratorie R id uz io ni re la tiv e (% ) 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 ILI Osp. I&P Osp. Resp Osp. CHF Osp. ACS Osp. CVA Morti Stnd noVaccvs MF59 noVaccvs® Tabella IX Valutazione di costo-efficacia in termini di casi di ILI evitati e morti evitate, nel caso non si adotti alcuna vaccinazione (noVacc), oppure si proceda a una campagna di vaccinazione con un vaccino tradizionale (Stnd) o adiuvato con MF59® Stnd vs noVacc (€) MF59® vs noVacc MF59® vs Stnd Costo/ILI evitata 85,68 dominante dominante Costo/morte evitata 4.411,42 dominante dominante 67© SEEd Tutti i diritti riservatiFarmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) S. Iannazzo, V. Sacchi ILI salgono da quasi 1.300.000 del caso base a poco più di 1.500.000 con un risparmio del 66% dei casi, rispetto al vaccino tradizionale. Il numero di ospedalizzazioni aumenta passando da 228.000 a 241.000 circa e il numero di morti legate alla stagione influenzale passa da più di 16.000 a poco più di 20.000, con una riduzione del 42,3% rispetto al vaccino standard. Per quanto riguarda i costi dei vari eventi legati ai casi di ILI, i risparmi determinati dal- la vaccinazione tradizionale, rispetto alla non vaccinazione, risultano quasi dimezzati a causa della mancata corrispondenza tra i ceppi virali contenuti nel vaccino e quelli circolanti. Anche i risparmi comportati dal vaccino adiuvato ven- gono penalizzati, ma in maniera meno clamoro- sa di quanto accade nel caso del vaccino stan- dard. In totale, se nello scenario base il vaccino tradizionale poneva una spesa aggiuntiva di qua- si € 46.000.000 rispetto alla non vaccinazione, in questo scenario alternativo i costi aggiuntivi ammontano a oltre € 87.500.000, con un incre- mento della spesa totale dell’8,3%. I risparmi determinati dall’utilizzo del vaccino adiuva- to vengono invece ridimensionati da più di € 83.500.000 nel caso base a circa € 35.500.000 nello scenario alternativo. Questo comporta in ogni caso un risparmio complessivo del 3,4% rispetto alla non vaccinazione, e del 10,7% ri- spetto al vaccino tradizionale. Anche in questo scenario alternativo estre- mo il vaccino adiuvato con MF59® risulta dun- que essere più efficace e meno costoso (domi- nante) rispetto alle altre due strategie conside- rate. Per quanto riguarda il vaccino standard, il costo per caso di ILI evitato sale dagli € 86 dello scenario base a € 293, mentre il costo per morte evitata passa da € 4.411 a € 15.094. Analisi di sensibilità Nelle Figure 4 e 5 sono illustrati i risultati dell’analisi di sensibilità, condotta sulla costo- efficacia incrementale (ICER) espressa in termini di costo per morte evitata nel caso base. Di tutti i parametri testati sono stati riportati nei grafici solo i 20 le cui variazioni hanno mostrato di avere una maggiore influenza sulla costo-efficacia. Nel grafico a radar della Figura 4, la linea che rappresenta l’ICER legato al confronto fra il vaccino adiuvato con MF59® e quello tradi- zionale resta sempre con un ampio margine all’interno dell’area relativa al rapporto di co- sto-efficacia dominante (bianca); in quest’area si trova anche la linea che rappresenta il con- fronto tra il vaccino adiuvato e la strategia che non prevede alcuna vaccinazione, mentre il confronto tra il vaccino tradizionale e la non vaccinazione determina una linea che si trova appena al di fuori dell’area di dominanza, ma pur sempre nei limiti di una strategia costo-ef- ficace (area grigia). Il grafico a radar mette in luce in particolare come bassi valori del tasso Figura 2 Distribuzione dei costi relativi alle ospedalizzazioni, al trattamento delle ILI (influenza-like illness) e alla vaccinazione sulla popolazione simulata nel caso non si adotti alcuna vaccinazione (noVacc), oppure si proceda a una campagna di vaccinazione con un vaccino tradizionale (Stnd) o adiuvato con MF59® Figura 3 Variazione dei costi riguardanti le ospedalizzazioni, il trattamento delle ILI e la vaccinazione sulla popolazione simulata nel caso della vaccinazione tradizionale (Stnd) e del vaccino adiuvato con MF59® rispetto alla non vaccinazione (noVacc) Eventi Evitati (n.) Stnd vs noVacc MF59® vs noVacc ILI 299.053 496.495 Osp. I&P 4.182 11.680 Osp. Resp 7.139 22.267 Osp. CHF 1.033 4.373 Osp. ACS 1.457 6.172 Osp. CVA 3.112 10.353 Morti 5.808 8.266 Tabella X Eventi evitati rispetto alla non vaccinazione (noVacc) dal vaccino tradizionale (Stnd) e dal vaccino adiuvato con MF59® nel caso la stagione influenzale sia caratterizzata dalla circolazione di soli ceppi eterovarianti, con un completo mismatch nei confronti dei ceppi vaccinali ACS = sindrome coronarica acuta; CHF = insufficienza cardiaca; CVA = eventi cerebrovascolari; ILI = influenza-like illness; I&P = influenza e polmonite; Osp. = ospedalizzazioni; Resp. = complicanze respiratorie 68 © SEEd Tutti i diritti riservati Farmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) Valutazione farmacoeconomica dei programmi di vaccinazione influenzale nella popolazione anziana italiana di infezione determinino un aumento dei costi quando i due vaccini sono confrontati alla stra- tegia di non vaccinazione, causandone però una diminuzione nel confronto diretto tra vaccino adiuvato e tradizionale. Anche un elevato costo delle ospedalizzazioni per complicanze respi- ratorie ha un evidente impatto sull’ICER, dato che aumenta ulteriormente la convenienza delle due strategie vaccinali, rispetto alla non vacci- nazione, e la superiorità della vaccinazione col vaccino adiuvato, rispetto a quella col vaccino tradizionale. Nessuna variazione nei parametri inverte la convenienza relativa dei trattamenti considerati, dal momento che non vi è mai so- vrapposizione fra le linee del grafico. Nel grafico a tornado (Figura 5) i parametri sono ordinati in ordine decrescente a seconda dell’influenza che la loro variazione esercita sull’ICER del vaccino adiuvato vs nessuna vac- cinazione. Risulta così chiaro come la costo- efficacia venga influenzata principalmente dalla variazione del tasso di infezione (in negativo) e del costo delle ospedalizzazioni per complicanze respiratorie (in positivo), come già evidenzia- to dal grafico a radar. È stata, inoltre, condotta Costi (€) noVacc Stnd MF59® Vaccinazione - 152.468.200 165.648.206 Trattamento ILI 32.062.644 27.284.977 24.130.635 Ospedalizzazioni 1.030.028.487 970.010.424 836.691.615 Totale 1.062.091.131 1.149.763.600 1.026.470.456 Tabella XI Costi determinati da una campagna vaccinale basata su un vaccino tradizionale (Stnd), sul vaccino adiuvato con MF59® e l’assenza vaccinazione (noVacc) nel caso la stagione influenzale sia caratterizzata dalla circolazione di soli ceppi eterovarianti, con un completo mismatch nei confronti dei ceppi vaccinali ACS = sindrome coronarica acuta; CHF = insufficienza cardiaca; CVA = eventi cerebrovascolari; ILI = influenza-like illness; I&P = influenza e polmonite; Osp. = ospedalizzazioni; Resp. = complicanze respiratorie Figura 4 Grafico a radar dell’analisi di sensibilità relativo all’ICER (costo per morte evitata, prospettiva del SSN) dei tre possibili confronti fra i trattamenti considerati (vaccino MF59®/vaccino standard vs nessun trattamento e vaccino MF59® vs vaccino standard) + = variazione in positivo (+ 20% / estremo superiore dell’intervallo di confidenza / valore più alto verificato); - = variazione in negativo (- 20% / estremo inferiore dell’intervallo di confidenza / valore più basso verificato); per gli altri termini della legenda, vedi Figura 5 69© SEEd Tutti i diritti riservatiFarmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) S. Iannazzo, V. Sacchi un’analisi di soglia per valutare l’effetto del prez- zo dei vaccini sui risultati economici complessi- vi. L’analisi indica che il vaccino adiuvato con MF59® perde la dominanza farmacoeconomica rispetto alla non vaccinazione solo nel caso in cui il prezzo del vaccino salga oltre € 16,41 (€ 22,31 per la dominanza rispetto al vaccino standard) (Figura 6). Questo è il prezzo oltre al quale il vaccino adiuvato, pur rimanendo maggiormen- te efficace del vaccino tradizionale o della non vaccinazione, determina dei costi totali superiori a quelli delle due alternative. Conducendo l’ana- lisi di soglia in senso inverso, il vaccino standard non guadagna la dominanza nemmeno se ceduto a costo zero. Questo risulta vero sia nel confronto con il vaccino adiuvato con MF59®, che risulta nettamente più conveniente in termini di casi di malattia risparmiati, sia nel confronto con la strategia che non comporta alcuna vaccinazione. Infatti l’utilizzo del vaccino tradizionale permet- te di risparmiare circa € 105.000.000 nei costi legati ai casi di malattia (trattamento farmaco- logico e ospedalizzazioni) rispetto all’assenza di vaccinazione: il costo necessario alla sola som- ministrazione del vaccino, però, ammonta a più di € 122.000.000, rendendo così la strategia di Figura 5 Grafico a tornado dell’analisi di sensibilità relativo all’ICER (costo per morte evitata, prospettiva del SSN) del vaccino MF59® vs nessun trattamento % Alto Rischio = percentuale di popolazione anziana ad alto rischio; % Somm MMG = percentuale delle somministrazioni presso il medico di medicina generale; Costo MF59® = costo del vaccino adiuvato con MF59®; Costo Osp ACS = costo delle ospedalizzazioni per sindrome coronarica acuta; Costo Osp CVA = costo delle ospedalizzazioni per eventi cerebrovascolari; Costo Osp I&P = costo delle ospedalizzazioni per influenza o polmonite; Costo Osp Resp = costo delle ospedalizzazioni per complicanze respiratorie; Costo Somm CV = costo di somministrazione nei centrivaccinali; Costo Somm MMG = costo delle somministrazioni presso il medico di medicina generale; Eff MF59® (HR): ILI = efficacia del vaccino adiuvato con MF59® sulla popolazione ad alto rischio nel ridurre i casi di influenza-like illness; Eff MF59® (HR): Osp ACS = efficacia del vaccino adiuvato con MF59® sulla popolazione ad alto rischio nel ridurre le ospedalizzazioni per sindrome coronarica acuta; Eff MF59® (HR): Osp CVA = efficacia del vaccino adiuvato con MF59® sulla popolazione ad alto rischio nel ridurre le ospedalizzazioni per eventi cerebrovascolari; Eff MF59® (HR): Osp I&P = efficacia del vaccino adiuvato con MF59® sulla popolazione ad alto rischio nel ridurre le ospedalizzazioni per influenza e polmonite; Eff Stnd (HR): morti = efficacia del vaccino tradizionale sulla popolazione ad alto rischio nel ridurre la mortalità; Eff Stnd (HR): Osp Resp = efficacia del vaccino tradizionale sulla popolazione ad alto rischio nel ridurre le ospedalizzazioni per complicanze respiratorie; Eff Stnd (LR): Osp Resp = efficacia del vaccino tradizionale sulla popolazione a basso rischio nel ridurre le ospedalizzazioni per complicanze respiratorie; Incentivo MMG = incentivo previsto per il medico di medicina generale; Tasso Infez = tasso di infezione delle influenza-like illness; Tasso Mort = tasso di mortalità; Tasso Osp Resp = tasso di ospedalizzazione per complicanze respiratorie Figura 6 Analisi di soglia sul prezzo del vaccino adiuvato con MF59® confrontato al vaccino tradizionale (Stnd) o alla non vaccinazione (noVacc) vaccinazione tradizionale complessivamente più costosa anche se effettuata senza alcuna spesa per l’acquisizione del vaccino. 70 © SEEd Tutti i diritti riservati Farmeconomia e percorsi terapeutici 2009; 10(2) Valutazione farmacoeconomica dei programmi di vaccinazione influenzale nella popolazione anziana italiana ConCluSIonI e dISCuSSIone L’utilità della vaccinazione influenzale di routine nella popolazione anziana è supporta- ta da evidenze cliniche ed economiche [5-7]. I risultati della nostra analisi confermano questi dati: i costi comportati dallo svolgimento della campagna vaccinale con il vaccino tradizionale vengono quasi del tutto compensati dai risparmi relativi alle altre risorse sanitarie. I costi sono più che ripagati nel caso venga utilizzato il vaccino adiuvato con MF59®. Questo è infatti sviluppato appositamente per migliorare la risposta nei pa- zienti anziani, in particolare in quelli a rischio di complicanze. La sua superiore efficacia in que- sta popolazione permette di evitare un numero superiore di casi di influenza, producendo un risparmio complessivo sui costi di malattia. La nostra analisi tiene conto solo dei costi a carico del SSN, tuttavia la strategia vaccinale determina un risparmio anche su diversi costi a carico del cittadino, come la spesa per visite private o per i farmaci per la terapia sintomati- ca dell’influenza. Questi prodotti, compresi in fascia C (e dunque totalmente a carico del citta- dino) rappresentano un’ampia quota dei farmaci consumati nei pazienti affetti da ILI: infatti il 76% di essi assume paracetamolo, il 43,4% pro- dotti antitosse e il 32,5% altri antidolorifici [41]. A questi costi si aggiungono poi svariate voci di costo indiretto, come la perdita di produttività (causata prevalentemente dall’assenza dal la- voro dei familiari tenuti ad assistere il paziente anziano) o i danni sociali legati all’assenza del soggetto da eventuali attività svolte in famiglia o nella comunità. Sono poi da considerare anche i danni intangibili legati alla sofferenza indivi- duale e alle mancate attività di svago. L’uso di routine della vaccinazione permetterebbe un notevole risparmio anche su questi costi, non inclusi nella presente analisi. Di conseguenza se fosse considerata una prospettiva economica più ampia con l’inclu- sione dei costi indiretti ed intangibili, il giudizio di convenienza della vaccinazione influenzale sarebbe ulteriormente rafforzato. Gli effetti considerati nel nostro modello sono legati ai casi di ILI, ovvero di influenza clinicamente diagnosticata, e non ai casi di ma- lattia virologicamente confermati. La stima del numero reale di casi di influenza è resa parti- colarmente difficoltosa dalla circolazione, nel periodo invernale, di numerosi altri agenti bat- terici e virali che simulano la patologia. Benché l’utilizzo della diagnosi su base clinica generi senza dubbio una sovrastima del numero reale di casi di influenza, riteniamo tuttavia che questa si avvicini maggiormente al numero reale di casi rispetto all’inevitabile sottostima che derivereb- be dall’utilizzo del criterio virologico, soggetto a numerosi bias. Nella pratica infatti la sensibi- lità e la specificità dei test diagnostici di labo- ratorio non si avvicinano mai al teorico 100%. Le modalità e soprattutto il tempo necessario al raccoglimento, al trasporto e all’elaborazio- ne dei campioni biologici generano un numero considerevole di falsi negativi [1]. Anche i test rapidi risultano poco affidabili, fondamental- mente a causa della bassa capacità predittiva in positivo e della scarsa sensibilità [43]. In conclusione, la vaccinazione con il vac- cino tradizionale mostra una limitata efficacia farmacoeconomica. Questo risultato è anche influenzato dalla scelta di considerare solo i co- sti diretti sanitari, limitando così la prospettiva di costo unicamente a quella del SSN. Tutta- via emerge chiaramente come la vaccinazione tradizionale, sia da un punto di vista clinico che farmacoeconomico, non si dimostri una strategia ottimale per la popolazione anziana, probabilmente causa dell’immunosenescenza e quindi della limitata efficacia del vaccino con- venzionale su questa categoria maggiormente vulnerabile. La vaccinazione con vaccino con- venzionale si è dimostrata, nell’ampia letteratu- ra disponibile, sicuramente molto efficiente sia in termini di prevenzione che di costo efficacia nella popolazione adulta sana. L’utilizzo del vaccino adiuvato con MF59® (Fluad®) in so- stituzione di quello tradizionale permette una protezione più efficace e più economicamente razionale dalla sindrome influenzale per la po- polazione anziana, in particolare se affetta da patologie croniche. Anche nel caso di un’epide- mia influenzale causata da ceppi virali antigeni- camente diversi da quelli presenti nel vaccino, il vaccino adiuvato è in grado di fornire tassi di protezione maggiori di quelli determinati dalla vaccinazione tradizionale, determinando co- munque un risparmio nei costi a carico del SSN, rispetto alle alternative disponibili. dISCloSure Il presente lavoro è stato supportato da Novartis Vaccines. BIBlIogrAfIA Gasparini R, Lucioni C, Lai P. Valutazione benefici-costi della vaccinazione antinfluenzale negli anziani in Liguria. 1. Pharmacoeconomics Italian Research Articles 2003; 5(Suppl. 1): 23-30 Armstrong BG, Mangtani P, Fletcher A, Kovats S, McMichael A, Pattenden S et al. Effect of influenza vaccination on 2. excess deaths during periods of high circulation of influenza: cohort study in elderly people. Br Med J 2004; 329: 660 Goodwin K, Viboud C, Simonsen L. Antibody response to influenza vaccination in the elderly: a quantitative review. 3. 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