M. Eandi 67© SEEd Tutti i diritti riservatiFarmeconomia e percorsi terapeutici 2008; 9(2) EDITORIALE La liberalizzazione del mercato dei farmaci da automedicazione in Italia Mario Eandi sconto fino al 20% sul prezzo dei medicinali a carico del cittadino. Tale norma ha avuto poco successo ed è stata applicata in modo differente da zona a zona. Dal 2008 il prezzo dei medi- cinali OTC non viene più fissato dall’industria farmaceutica, ma dal singolo distributore fina- le: può quindi variare sensibilmente nei diversi punti vendita innescando un processo di com- petizione sul mercato. La riforma più significativa in tema di libe- ralizzazione del mercato farmaceutico è stata, tuttavia, quella inclusa nel primo “pacchetto Bersani” che nel 2006 ha introdotto la possi- bilità di vendere prodotti OTC in appositi pun- ti vendita (corner) nei grandi magazzini e in parafarmacie sul territorio. In queste strutture commerciali, che devono ottenere un’apposita licenza, possono essere venduti prodotti OTC solo in presenza di un farmacista abilitato alla professione. Questo dispositivo di legge ha portato al- l’apertura progressiva di diversi punti vendita dislocati nei principali grandi magazzini e al- l’apertura di un elevato numero di parafarma- cie: a fine marzo 2008 in Italia si contavano 173 punti vendita nei grandi magazzini e 2.028 parafarmacie (Figura 1). Lo sviluppo del mercato dei prodotti di au- tomedicazione (OTC) presenta tendenze e pro- blemi differenti nei vari paesi della Comunità Europea (CE), come evidenziato nel corso dei lavori del 44° Annual Meeting della Association Européenne des Specialités Pharmaceutiques Grand Public (AESGP), tenutosi recentemente a Stoccolma. Condizioni socio-culturali differenti, tipi di organizzazioni assistenziali sanitarie differen- ti, impostazioni legislative e normative diffe- renti sono alla base delle significative diversi- tà riscontrate nel mercato degli OTC nei vari paesi della CE. Alcuni paesi, come la Francia, riaffermando il ruolo centrale e irrinunciabile del farmacista nella gestione dei prodotti di- spensabili senza ricetta, confermano una netta chiusura ad ogni ipotesi di liberalizzare la di- stribuzione di questi prodotti fuori dalla rete delle farmacie e cautela nell’ampliare il nu- mero di molecole che possono essere presenti nei prodotti OTC. All’estremo opposto paesi, come il Regno Unito, prospettano una grande apertura al mercato degli OTC, accettano la di- stribuzione fuori farmacia per alcuni prodotti, distribuiscono la pillola del giorno dopo come prodotto OTC e si dichiarano pronti ad inclu- dere tra i prodotti da automedicazione anche farmaci per uso cronico e persino farmaci per la prevenzione del rischio cardiovascolare, come le statine. L’Italia negli ultimi tre anni ha sviluppato una politica intermedia caratterizzata da una grande cautela nell’accettare l’ampliamento dei prodotti convertibili da ricetta ad OTC, dal- l’affermazione della funzione irrinunciabile del farmacista nella distribuzione dei farmaci senza ricetta come elemento di garanzia a tutela della salute dei cittadini, ma anche da una significa- tiva riforma in senso liberale sia del sistema di distribuzione sia del prezzo al pubblico di que- sta categoria di prodotti. Questi punti essenzia- li sono stati illustrati nel corso del 44° Annual Meeting AESGP dal Presidente dell’ANIFA, dottor Sergio Daniotti. Il prezzo al pubblico dei medicinali OTC era fissato dall’industria per tutto il territorio nazionale ed era vincolante anche per il farma- cista: solo nel 2005 è stata introdotta la norma che consentiva alle farmacie di praticare uno Figura 1 Evoluzione del numero di parafarmacie e di punti vendita OTC presso grandi magazzini in Italia dal gennaio 2007 al marzo 2008 (Rielaborato da fonte ANIFA su dati IMS HEALTH e IRI Infoscan) 57 75 110 125 130 155 162 173 318 606 918 1.026 1.308 1.510 1.736 2.028 0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 gen 07 mar 07 mg 07 giu 07 set 07 nov 07 gen 08 mar 08 Parafarmacie Corner grandi magazzini Editoriale 68 © SEEd Tutti i diritti riservati Farmeconomia e percorsi terapeutici 2008; 9(2) Complessivamente il mercato degli OTC dopo una fase di decremento costante ha invertito tendenza ed ha ripreso a salire riguadagnando nel primo trimestre 2008 circa il 2% rispetto allo stesso periodo del 2007. Il mercato dei medicinali di automedica- zione, per svilupparsi ulteriormente in Italia, ha bisogno di nuovi prodotti e soprattutto di specifici programmi di sensibilizzazione e di formazione sia degli utenti sia degli operatori sanitari. È infatti indispensabile che i pazienti acquisiscano maggiore competenza e fiducia nel gestire i più comuni sintomi o problemi di sa- lute risolvibili con un medicinale OTC e che gli operatori sanitari attribuiscano a questi prodotti il loro corretto valore terapeutico. L’incremento del mercato degli OTC può contribuire a ridurre la spesa farmaceutica a carico del SSN: i Paesi che incentivano il mercato degli OTC, come Regno Unito e Svezia, hanno questo specifico obiettivo politico. Figura 2 Mercato complessivo dei farmaci al pubblico nel primo trimestre 2008 in Italia: ripartizione tra farmacie, para- farmacie e punti vendita dei grandi magazzini. (Fonte: ANIFA, 2008) Figura 3 Numero dei differenti prodotti OTC mediamente venduti nelle farmacie, nelle parafarmacie e nei punti vendita dei grandi magazzini e valore medio mensile del relativo mercato per punto vendita (fonte: ANIFA, relazione Daniotti al 44° Annual Meeting AESGP, 2008) 87.600 95% 2.700 3% 2.000 2% Farmacie Parafarmacie Grandi Magazzini 561,21 95% 10,162 2% 16,515 3% Mercato OTC I° trimestre 2008 (Volumi: N. Confezioni x 000) Mercato OTC I° trimestre 2008 (Valori: mln) Media n° differenti prodotti OTC venduti 10.168 2.631 28.470 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 Farmacie Parafarmacie Grandi magazzini 630 340 320 0 100 200 300 400 500 600 700 Farmacie Parafarmacie Grandi magazzini Valore medio mensile () mercato OTC per punto vendita Il mercato farmaceutico complessivo è ri- masto saldamente ancorato (95% in volumi e valori) alle tradizionali farmacie del territorio e solo il 3% circa è stato acquisito dalle parafar- macie e il 2% circa dai punti vendita dei grandi magazzini (Figura 2). Nel dicembre 2007 le parafarmacie e i punti vendita dei grandi magazzini hanno me- diamente distribuito rispettivamente 340 e 320 diversi prodotti OTC, mentre le farmacie ne hanno distribuiti 630, poco meno del doppio. Il valore mensile medio delle vendite di OTC in farmacia è stato di € 10.168, contro i € 2.631 delle parafarmacie e i € 28.470 dei punti vendi- ta dei grandi magazzini (Figura 3). Questi dati indicano che il consumatore ha mantenuto una sostanziale fiducia nelle tradizionali farmacie, ma anche che ha gradito la possibilità di ac- quistare presso i grandi magazzini i medicinali OTC d’uso più frequente. Il mercato degli OTC presso le parafarmacie al momento è marginale.