M. Eandi �© SEEd Tutti i diritti riservatiFarmeconomia e percorsi terapeutici 2007; 8(1) EDITORIALE 6% 13% 23% 36% 0 5 10 15 20 25 30 35 40 Sconto medio su prezzo listino Variazione % prezzo entro canale (% ) Farmacia Supermarket Dinamica dei prezzi degli OTC in farmacia e nei supermarket Motivazione degli italiani a comprare farmaci OTC nei supermarket 18% 33% 49% Prezzo Più conveniente Comodità La liberalizzazione dei farmaci senza ricetta in Italia e le tendenze del mercato degli OTC in Europa e nel mondo Mario Eandi (49%), ovvero il fatto che trova il medicina- le mentre fa la spesa; in secondo luogo vi è la convenienza in senso generale (33%) e solo in terza posizione viene il prezzo (18%). La grande distribuzione è stata finora molto più aggressiva nell’applicare gli sconti e nel ribassare i prezzi dei farmaci senza ricetta (Figura 1): le farmacie dovranno imparare a competere maggiormente Il Decreto Legge 248 del 4/08/207, cosid- detta “Legge Bersani“, ha profondamente mo- dificato il mercato italiano dei prodotti farma- ceutici che il paziente può acquistare senza do- ver presentare una prescrizione medica. Infatti, dal 12 agosto 2006 le due categorie di farmaci vendibili senza ricetta medica, ossia i prodotti da automedicazione (OTC per i quali è con- sentita la pubblicità) e quelli senza obbligo di prescrizione (SOP che non possono essere pub- blicizzati) possono essere acquistati anche nei supermarket o in altri negozi autorizzati, purché ciò avvenga in angoli separati dalle altre merci di largo consumo e sia presente un farmacista abilitato alla professione in Italia. La Legge Finanziaria 2007 ha poi introdotto un nuovo sistema dei prezzi per i farmaci senza ricetta, liberalizzando ulteriormente questo set- tore di mercato. Infatti, a partire dal 1° gennaio 2007 la formazione del prezzo al pubblico dei medicinali senza ricetta (OTC e SOP) è total- mente libero ed è previsto che venga fissato da ogni singolo punto vendita. Il titolare dell’auto- rizzazione all’immissione in commercio (AIC) non deve più comunicare il prezzo di queste me- dicine alle Autorità Italiane e le confezioni non devono più riportare il prezzo prestampato; solo transitoriamente, per tutto il 2007, i prezzi non possono aumentare e il produttore deve garan- tire al distributore un margine minimo del 25% sul prezzo di vendita, mentre a partire dal 2008 dovrebbero cadere anche questi vincoli. Progressivamente le circa 17.350 farmacie sparse sul territorio italiano (16.000 circa di proprietà privata e 1.360 circa pubbliche) han- no dovuto subire una progressiva erosione del loro mercato, soprattutto dei farmaci OTC. At- tualmente i “corners” aperti presso supermarket sono ancora in numero limitato ma la loro ca- pacità di attrarre clienti e guadagnare quote di mercato dei farmaci OTC è maggiore rispetto alle tradizionali farmacie. Dati IMS raccolti nei primi sei mesi dall’introduzione della normativa indicano che un punto vendita di medicinali nei supermarket realizza mediamente un volume di affari settimanale 4 volte superiore a quello di una farmacia (€10.400 vs €2.300). La principale motivazione che spinge il con- sumatore ad acquistare farmaci OTC presso il punto vendita del supermarket è la comodità Figura 1 La novità della distribuzione dei prodotti OTC nei supermarket italiani: dinamica dei prezzi in confronto con le farmacie e motivazioni degli italiani a comprare farmaci nei “corners” della grande distribuzione Editoriale � © SEEd Tutti i diritti riservati Farmeconomia e percorsi terapeutici 2007; 8(1) I consumatori hanno avuto sensibili benefici da questa parziale liberalizzazione del mercato farmaceutico, ma si deve ritenere che anche il settore industriale che si dedica ai prodotti OTC possa ottenere benefici economici sensibili che potranno derivare principalmente dall’espansio- ne di questo settore di mercato che tendenzial- mente in Italia mostra segni evidenti di stasi o addirittura di regressione (Tabella I). In Italia, negli ultimi tre anni il mercato far- maceutico totale è stato sostanzialmente stabile, grazie soprattutto alle ripetute manovre di con- tenimento della spesa che ha coinvolto anche i farmaci senza ricetta. La quota percentuale dei prodotti senza ricetta è passata dall’11,2% del 2004 al 10,5% del 2006 e la quota percentua- le degli OTC dall’8,1% del 2004 al 7,7% del 2006 (Tabella I). Il mercato degli OTC in Italia non si è potu- to espandere anche perché praticamente nessun nuovo farmaco ha ottenuto lo switch da prodotto con ricetta a prodotto da automedicazione dopo il 2003. Il mercato dei prodotti da automedica- zione continua a ruotare attorno a poche mole- cole che si riferiscono ad un numero limitato di gruppi terapeutici: al primo posto i farmaci per la tosse e il raffreddore, quindi gli analgesici, i ri- medi per i disturbi gastrointestinali, per la cute, e infine le vitamine e i sali minerali (Tabella I). La spesa media pro capite per farmaci OTC in Italia nel 2006 è stata di circa 60 euro, circa 20 euro inferiore alla media dei paesi dell’Europa Occidentale (Tabella II). Il cittadino francese che spesso dai mass media viene preso a riferimen- to come privilegiato perché in Francia i farmaci senza ricetta costerebbero meno, in realtà spende molto di più di quello italiano in farmaci da au- tomedicazione (circa 103 euro pro capite anno). Il mercato degli OTC è in forte espansione so- prattutto nei paesi dell’Est Europa, dove tuttavia i prezzi sono ancora bassi e dovranno aumentare progressivamente con lo sviluppo delle locali economie. A livello mondiale il mercato degli OTC è in espansione come valore assoluto di volumi e ricavi, ma appare stabilizzato attorno al 10% del mercato farmaceutico, che in questi anni ha mostrato una forte continua espansione. In alcuni paesi dell’Europa Occidentale (es. Regno Unito, Olanda; Germania) vi è una di- versa disponibilità da parte delle Autorità Re- golatorie ad accettare nuovi switch da farmaci con ricetta a OTC. In alcuni Paesi già sono stati autorizzati come OTC prodotti a base di anti-H2 per i disturbi da iperacidità gastrica, di triptani per l’emicrania, di progestinici come pillola del giorno dopo, e si prospettano a breve gli switch di statine, di farmaci per l’obesità e per l’influen- za ed anche di farmaci per la disfunzione eretti- le, già sperimentati in alcuni paesi extraeuropei. È improbabile che a tempi brevi ciò avvenga anche in Italia, sebbene vi siano crescenti pres- sioni non solo da parte del settore industriale ma anche da parte dei consumatori. Mercato farmaceutico 2004 2005 2006 Totale Valore (milioni di €) 19.163 19.431 19.178 Variazione % su anno precedente + 5,6% + 1,4% - 1,3% Totale senza ricetta Valore (milioni di €) 2.140 2.170 2.010 Quota % del mercato farmaceutico 11,2% 11,2% 10,5% Variazione % su anno precedente -0,4% +1,4% -7,4% Automedicazione Valore (milioni di €) 1.559 1.587 1.469 Quota % del mercato farmaceutico 8,1% 8,2% 7,7% Variazione % su anno precedente -0,4% +1,8% -7,5% Principali gruppi di prodotti da automedicazione (milioni di €) Tosse e raffreddore 598 619 547 Analgesici 352 367 357 Digestivi e rimedi intestinali 439 432 409 Trattamenti cutanei 186 186 177 Vitamine e minerali 173 165 150 Tabella I Trend del mercato farmaceutico totale e dei prodotti da automedicazione in Italia (Fonte: ANIFA, AESGP 43rd Annual Meeting – Varsavia 06/2007) Tabella II Spesa annuale pro capite per farmaci OTC nei paesi dell’Europa dell’ovest e dell’est (Fonte: D. Kobewka, AESGP 43rd Annual Meeting – Varsavia 06/2007) Nazione Spesa pro capite per OTC Germania 137 Belgio 136 Francia 103 Olanda 83 Austria 81 Finlandia 69 Irlanda 69 Portogallo 63 Italia 60 Regno Unito 46 Svizzera 46 Norvegia 41 Grecia 28 Spagna 26 Media Paesi Europa Occidentale 80 (+2%) Polonia 42 Repubblica Ceca 39 Ungheria 33 Repubblica Slovacca 29 Russia 12 Ucraina 8 Media Paesi Europa Orientale 18 (+12%) sul libero mercato, non solo sul fronte dei prezzi e degli sconti ma anche e soprattutto sul fron- te della qualità del servizio, e alcuni segnali in questa direzione già si intravedono.