Farmeco 2013;14(2)89-98.html Farmeconomia. Health economics and therapeutic pathways 2013; 14(2): 89-98 Review I farmaci orfani nell’Unione Europea e in Italia European and Italian regulation on orphan medicinal products Roberta Joppi 1 1 Politiche Regolatorie del Farmaco, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Milano Abstract The paper presents an overview of the European and Italian Regulation on Orphan Medicinal Products (OMPs), along with some data on the OMPs licensed in the EU from 2000 to 2012. The EU legislation encourages pharmaceutical companies to develop drugs for rare diseases, so-called “orphan drugs”. The European Medicine Agency recognizes orphan drug status mainly on the basis of the prevalence of the disease (≤ 5/10,000), and potential benefit. Orphan status implies incentives for pharmaceutical companies. From 2000 up to 2012 890 candidate orphan drug designations received a positive opinion and the marketing authorization was granted to 72 OMPs corresponding to 80 different indications. Currently, 59 OMPs are available to Italian patients either because licensed to the market by the AIFA or included in the list of the L. 648/96. Despite of an encouraging regulation nearly all the currently estimated rare diseases still await treatments. Keywords Orphan drugs; Rare diseases; Pharmaceutical legislation Corresponding author Roberta Joppi roberta.joppi@marionegri.it Disclosure No funding was received for the manuscript La legislazione europea sui farmaci orfani I farmaci orfani sono prodotti medicinali destinati al trattamento delle malattie rare. Nell’Unione Europea (UE) sono considerate rare le malattie che colpiscono meno di cinque persone su 10.000. Si tratta di una cifra apparentemente piccola ma, considerando la popolazione dei 27 paesi membri, significa che per alcune patologie, in UE, potrebbero esservi circa 246.000 malati. È opportuno sottolineare che la maggior parte dei pazienti è affetta da malattie ancora più rare, che colpiscono una persona su 100.000 o più. Quindi, complessivamente si stima che oggi nell’UE le 5.000-8.000 malattie rare esistenti colpiscano nell’insieme il 6-8% della popolazione, ossia da 27 a 36 milioni di persone [1]. La maggior parte delle malattie rare è dovuta a difetti genetici, ma all’origine vi può anche essere un’esposizione ambientale durante la gravidanza o in uno stadio successivo della vita, spesso in combinazione con una predisposizione genetica. I sintomi possono apparire alla nascita o durante l’infanzia, anche se più del 50% delle malattie rare si manifesta nell’età adulta. Di solito non esistono cure efficaci ma, con esami finalizzati a una diagnosi precoce seguiti da un adeguato trattamento, in alcuni casi è possibile migliorare la qualità della vita del paziente e aumentarne la speranza di vita [1]. L’Europa, rispetto ad altri paesi (Stati Uniti, Giappone), ha tardato ad adottare una politica unificata in materia di farmaci orfani. A partite dal 1995, con il nuovo sistema comunitario di autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali, valido in tutti i paesi dell’Unione Europea, è iniziata una politica più omogenea. Ciò ha portato all’adozione, il 16 dicembre 1999, del Regolamento (CE) n. 141/2000 del Parlamento e del Consiglio d’Europa sui medicinali orfani, entrato in vigore il 27 aprile 2006 [2]. Tale Regolamento, ispirato in larga misura alla normativa già in vigore negli Stati Uniti, aveva l’obiettivo di istituire una procedura comunitaria di assegnazione dello status di medicinale orfano e di garantire incentivi alla ricerca, allo sviluppo e alla commercializzazione di tali farmaci, concedendo, in particolare, un’esclusiva di mercato. Il Regolamento europeo n. 141/2000 [2] definisce “orfani” i medicinali che l’industria farmaceutica ha scarso interesse a sviluppare e commercializzare nelle normali condizioni di mercato, in quanto destinati a pochi pazienti e, pertanto, poco remunerativi. Un farmaco, quindi, si definisce “orfano” perché manca l’interesse da parte dell’industria farmaceutica ad investire nel suo sviluppo. Come già accennato, al fine di stimolare la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti farmaceutici per la profilassi, la diagnosi o la terapia delle malattie rare, la normativa europea stabilisce i criteri per l’attribuzione dello status (o designazione) di farmaco orfano in UE: medicinali destinati alla diagnosi, profilassi o terapia di patologie che colpiscono meno di cinque persone su 10.000, ne pongono a rischio la vita oppure sono causa di un’affezione altamente invalidante o cronica e grave (criterio della prevalenza); farmaci la cui commercializzazione, in assenza d’incentivi, non garantirebbe un ritorno economico sufficiente a giustificare gli investimenti necessari al loro sviluppo e che sono destinati a profilassi, diagnosi o terapia di malattie che pongono a rischio la vita oppure di affezioni seriamente invalidanti oppure gravi e croniche (criterio della “remunerazione insufficiente rispetto all’investimento”); non sia disponibile in UE alcuna profilassi, modalità diagnostica o alcuna terapia della malattia in oggetto, che possano essere giudicati soddisfacenti (criterio della ”modalità non soddisfatta”); nel caso in cui fossero già disponibili profilassi, modalità diagnostiche o trattamenti per la patologia in oggetto, il nuovo prodotto dovrà dimostrare un beneficio significativo per i pazienti (criterio del “beneficio significativo”). La designazione di farmaco orfano è rilasciata dal Committee for Orphan Medicinal Products (COMP), una commissione che opera presso l’Agenzia europea per la valutazione dei farmaci (EMA), nel caso in cui la ditta farmaceutica richiedente sia in grado di dimostrare che il medicinale che intende sviluppare possieda il primo o il secondo criterio sopra indicato, unitamente al terzo o al quarto. Il Regolamento europeo n. 141/2000 [2] prevede per lo status di farmaco orfano la possibilità di usufruire di alcuni incentivi, in particolare: l’accesso gratuito all’assistenza nell’elaborazione di protocolli di studio, messa a disposizione dall’EMA; l’accesso alla procedura centralizzata di autorizzazione europea all’immissione in commercio (MA), unitamente alla riduzione della quota prevista da EMA per la valutazione del dossier registrativo relativo ad un nuovo farmaco; l’esclusiva di mercato in UE per 10 anni. In questo caso sono possibili tre deroghe: in primo luogo, su concessione della ditta; secondariamente, nel caso di carenza nella fornitura del prodotto autorizzato al commercio; in terzo luogo, qualora il nuovo farmaco, benché simile a quello già esistente, possa dimostrare una superiorità clinica rispetto a quest’ultimo (ovvero si dimostri, più sicuro o più efficace o, in qualunque altro modo, clinicamente superiore al/ai prodotto/i esistente/i); eventuali incentivi nazionali; programmi comunitari di ricerca a supporto di studi condotti al livello europeo sulla storia naturale delle malattie rare, la loro patofisiologia e lo sviluppo di interventi a carattere profilattico, diagnostico e terapeutico. A fine 2012, a 12 anni dall’introduzione della normativa europea sui medicinali orfani, il COMP aveva valutato 1.082 richieste e attribuito la designazione di farmaco orfano a 890 molecole [3]. I farmaci orfani approvati a livello europeo Il Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) dell’EMA è responsabile della valutazione di tutti dossier registrativi presentati dalle ditte farmaceutiche che richiedono l’autorizzazione all’immissione in commercio di un nuovo farmaco. È compito del CHMP verificare se il nuovo farmaco rispetta i requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia previsti dalla normativa europea [4]. Come sopra ricordato dal 2000 a fine 2012, è stato attribuito lo status di farmaco orfano a 890 principi attivi. Nello stesso periodo 72 medicinali orfani hanno ricevuto la MA. In Tabella I sono riportati i farmaci autorizzati con le rispettive indicazioni terapeutiche, la prevalenza di malattia nell’Unione Europea, la data di designazione come farmaco orfano e quella della MA. Nome commerciale Principio attivo Indicazione Prevalenza° Data status F.O. Data MA Data AIC* Δ# (in mesi) Adcetris Brentuximab vedotin Linfoma Hodgkin (LH) CD30+ in pazienti adulti recidivati o refrattari Linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico (sALCL) HL = 0,24 sALCL = 0,1-0,9 15/01/2009 25/10/2012 L. 648 del 31/10/2012 6 gg Afinitor Everolimus Carcinoma renale avanzato, in progressione con o dopo trattamento con VEGF-targeted therapy 3,48 05/06/2007 03/08/2009 27/05/2010 9 Aldurazyme Laronidasi Mucopolisaccharidosi di tipo 1 0,025 14/02/2001 10/06/2003 03/11/2004 17 Arzerra Ofatumumab Leucemia linfocitica cronica, refrattaria al trattamento con fludarabina e alemtuzumab 3,5 07/11/2008 19/04/2010 06/05/2011 13 Atriance Nelarabina Leucemia linfoblastica acuta a cellule-T (T-ALL) Linfoma linfoblastico a cellule-T (T-LBL) 1,1 16/06/2005 22/08/2007 19/05/2008 14 Bronchitol Mannitolo Fibrosi cistica nell’adulto di età > 18 anni, quale terapia aggiuntiva alla migliore terapia standard 1,0 07/11/2005 13/04/2012 Non disponibile   Busilvex Busulfan Trattamento di condizionamento precedente al convenzionale trapianto di cellule emopoietiche progenitrici in pazienti adulti e pediatrici 0,7 29/12/2000 09/07/2003 13/06/2005§ 23 Carbaglu Acido carglumico Iperammoniemia dovuta a deficit di N-acetilglutammato sintetasi 0,00125 18/10/2000 24/01/2003 03/11/2004 22 Cayston Aztreonam lisina Infezioni da Pseudomonas aeruginosa in pazienti affetti da fibrosi cistica di età ≥ 18 anni 1,3 21/06/2004 21/09/2009 26/04/2012 31 Ceplene Istamina cloridrato Terapia di mantenimento in adulti affetti da leucemia mieloide acuta 0,7 11/04/2005 07/10/2008 18/11/2011 37 Cystadane Betaina cloridrato Omocistinuria 0,165 09/07/2001 15/02/2007 17/04/2008 14 Dacogen Decitabina Leucemia mieloide acuta in pazienti di età > 65 anni non candidabili alla chemioterapia standard d’induzione 1-5 08/06/2006 20/09/2012 Non disponibile   Diacomit Stiripemtolo Sindrome di Dravet, qualora le crisi epilettiche non siano adeguatamente controllate con clobazam e valproato 0,4 05/12/2001 04/12/2007 29/10/2009§ 20 Elaprase Idursulfase Mucopolisaccharidosi di tipo 2 (sindrome di Hunter) 0,02 12/11/2001 08/01/2007 04/03/2011 50 Esbriet Pirfenidone Fibrosi idiopatica polmonare di grado medio-moderato dell’adulto 3,0 16/11/2004 28/02/2011 Non disponibile   Evoltra Clofarabina Leucemia linfoblastica acuta in pazienti pediatrici 0,4 05/02/2002 29/05/2006 21/03/2007 10 Exjade Deferasirox Terapia chelante del ferro 2,7 13/03/2002 28/08/2006 13/03/2007 7 Fabrazyme Agalsidasi beta Malattia di Fabry 0,027 08/08/2000 04/05/2001 15/01/2002 8 Firazyr Icatibant Trattamento sintomatico di attacchi acuti di angioedema ereditario nell’adulto (carenza dell’inibitore della C1-esterasi) 3,0 17/02/2003 11/07/2008 25/05/2009 10 Firdapse Amifampridina Sindrome miastenica di Lambert-Eaton nell’adulto 0,1 18/12/2002 23/12/2009 16/01/2012 25 Gliolan Acido 5-aminolevulinico cloridrato Diagnosi fotodinamica intraoperatoria di residui di glioma maligno (stadio secondo OMS III e IV) 1,0 13/11/2002 07/09/2007 Non disponibile  - Glivec Imatinib Pazienti adulti e pediatrici con leucemia mieloide cronica (LMC) con cromosoma Philadelphia (bcr-abl) positivo (Ph+) Leucemia linfoblastica acuta con cromosoma Philadelphia positivo (Ph+ ALL) Malattie mielodisplastiche/mieloproliferative (MDS/MPD) Sindrome ipereosinofila avanzata (HES) e/o leucemia eosinofila cronica (LEC) Tumori stromali del tratto gastro-intestinale (GIST) maligni non operabili e/o metastatici, positivi al Kit (CD 117) Dermatofibrosarcoma protuberans (DFSP) non resecabile CML = 0,9 ALL = 0,65 MDS/MPD = 2,3 HES =0,15 GIST = 0,3 DFSP = 0,1 14/02/2001 27/08/2001 12/12/2001 4 Glybera Alipogene tiparvovec Deficit di lipasi lipoproteica 0,02 08/03/2004 29/11/2012 Non disponibile   Ilaris Canakinumab Sindromi Periodiche Associate a Criopirina (CAPS) in adulti, adolescenti e bambini a partire dai 4 anni di età con peso corporeo > 15 kg 0,05 20/03/2007 23/10/2009 08/10/2010 12 Increlex Mecasermin Grave deficit primario del fattore della crescita insulino-simile di tipo -1 in pazienti tra i due e i 18 anni di età 2,0 26/08/2005 03/08/2007 17/04/2008 8 Inovelon Rufinamide Sindrome di Lennox Gastaut in pazienti di età ≥ 4 anni 0,1-0,2 09/10/2004 16/01/2007 22/09/2008 20 Jakavi Ruxolitinib Trattamento di pazienti adulti che presentano sintomi correlati a splenomegalia o sintomi legati a mielofibrosi primaria o secondaria a policitemia vera o a trombocitemia essenziale 0,4-1,4 07/11/2008 03/04/2009 23/08/2012 Non disponibile  - Kalydeco Ivacaftor Fibrosi cistica in pazienti di età > 6 anni che presentano la mutazione G551D nel gene CFTR 1,0 08/07/2008 23/07/2012 Non disponibile - Kuvan Sapropterin cloridrato Trattamento dell’iperfenilalaninemia in pazienti adulti e pediatrici di età > 4 anni affetti da: fenilchetonuria; deficit di tetraidrobiopterina (BH4) 1,7 08/06/2004 02/12/2008 08/06/2009 6 Litak Cladribina Leucemia a cellule capellute 3,65 14/04/2004 04/03/2009 59 Lysodren Mitotane Carcinoma corticosurrenalico avanzato (non resecabile, metastatico o recidivo) 0,1 12/06/2002 28/04/2004 11/02/2005 10 Mepact Mifamurtide Indicato nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti per il trattamento dell’osteosarcoma non metastatico ad alto grado resecabile chirurgicamente 0,5 21/06/2004 06/03/2009 09/12/2010 21 Mozobil Plerixafor In combinazione con G-CSF per stimolare per incrementare la mobilizzazione delle cellule staminali ematopoietiche nel sangue periferico per la raccolta e il conseguente trapianto autologo in pazienti con linfoma e mieloma multiplo con una scarsa mobilizzazione cellulare 0,6 24/10/2004 31/07/2009 14/11/2011 28 Myozyme Aglucosidasi alfa Malattia di Pompe 0,137 14/02/2001 29/03/2006 15/11/2006 8 Naglazyme Galsulfase Mucopolisaccaridosi 4 (deficit di N-acetilgalattosamina 4-sulfatasi; sindrome di Maroteaux-Lamy) 0,024 14/02/2001 24/01/2006 19/02/2007 13 Nexavar Sorafenib tosilato Carcinoma epatocellulare Carcinoma renale in stadio avanzato C. epatocell. = 0,1 C. renale = 3,0 29/07/2004 19/07/2006 09/11/2006 4 Nplate Romiplostim Porpora trombocitopenica idiopatica cronica dell’adulto, splenectomizzato, refrattario ad altri trattamenti 1,0 27/05/2005 04/02/2009 18/12/2009 10 Orfadin Nitisinone Tirosinemia ereditaria di tipo 1 0,1 29/12/2000 21/02/2005 18/06/2010 64 Pedea Ibuprofen Trattamento del “dotto arterioso pervio” nei neonati prematuri (periodo gestazionale < 34 settimane) 2,13 14/02/2001 29/07/2004 06/05/2005 10 Peyona Caffeina citrato Apnea primaria in neonati prematuri 0,5-1,2 17/02/2003 02/07/2009 19/09/2011 26 Plenadren Idrocortisone Malattia di Addison 1,1 22/05/2006 03/11/2011 L. 648 dal 18/05/2012 6 Prialt Ziconotide acetato Dolore grave e cronico in pazienti che richiedono analgesia intratecale 1,55 09/07/2001 21/02/2005 07/05/2007 27 Replagal Agalsidasi alfa Malattia di Fabry 0,027 08/08/2000 04/05/2001 15/01/2002 8 Revatio Sildenafil citrato Ipertensione arteriosa polmonare, classe funzionale OMS II-III (adulti e bambini di età 1-17 anni) 1,0 12/12/2003 28/10/2005 19/07/2006 9 Revestive Teduglutide Sindrome dell’intestino corto 0,02 11/12/2001 30/08/2012 Non disponibile  - Revlimid Lenalidomide Mieloma multiplo 1,3 12/12/2003 14/06/2007 14/02/2008 8 Revolade Eltrombopag Porpora trombocitopenica idiopatica cronica dell’adulto, splenectomizzato, refrattario ad altri trattamenti 1,0-4,0 03/08/2007 11/03/2010 02/02/2011 11 Savene Dexrazoxan Stravaso da antracicline 0,03 19/09/2001 28/07/2006 07/02/2008 19 Signifor Pasireotide diaspartato Malattia di Cushing’s nell’adulto non candidabile alla chirurgia o dopo fallimento chirurgico 0,38 08/10/2009 24/04/2012 L. 648 dal 09/09/2012 5 Siklos Idroxicarbamide Trattamento di pazienti adulti, adolescenti e bambini di età superiore a due anni affetti da anemia drepanocitica o falciforme 0,5 09/07/2003 29/06/2007 Non disponibile   Soliris Eculizumab Emoglobinuria parossimale notturna in pazienti con storia di trasfusioni (SPN) Sindrome emolitica uremica atipica (SEUa) SPN = 0,001 SEUa = 0,1-0,9 17/10/2003 20/06/2007 30/07/2008 13 Somavert Pegvisomant Acromegalia resistente 0,6 14/02/2001 13/11/2002 03/11/2004 24 Sprycel Dasatinib Leucemia Mieloide Cronica (LMC) con cromosoma Philadelphia positivo (Ph+) Leucemia Mieloide Cronica (LMC), in fase cronica, accelerata o in fase blastica, resistente o intollerante a precedenti terapie incluso imatinib Leucemia linfoblastica acuta (LLA) Ph+ LMC in fase blastica linfoide, resistente o intollerante LMC = 0,9 LLA = 0,71 23/12/2005 20/11/2006 30/07/2008 20 Sutent Sunitinib malato Tumori stromali gastrointestinali (GIST) Carcinoma renale metastatico (MRCC) Tumori pancreatici neuroendocrini (pNET) GIST = 0,3 MRCC = 3 pNET = 1,2 03/02/2003 13/10/2005 09/11/2006 13 Tasigna Nilotinib Leucemia mieloide cronica (LMC) con cromosoma Ph+ di nuova diagnosi in fase cronica LMC in fase cronica o accelerata con cromosoma Ph+ 0,24 22/05/2006 19/11/2007 08/11/2011 48 Tepadina Tiotepa Nel condizionamento precedente al trapianto allogenico o autologo di cellule emopoietiche progenitrici (HPCT) in pazienti adulti e pediatrici con patologie ematologiche Quando la chemioterapia ad alte dosi con il supporto di HPCT è adeguata al trattamento di tumori solidi in pazienti adulti e pediatrici 0,5 29/01/2007 15/03/2010 Non disponibile   Thalidomide Celgene Talidomide Mieloma multiplo nell’adulto di età ≥ 65 anni o non elegibile alla chemioterapia ad alte dosi 1,2 20/11/2001 16/04/2008 04/03/2009 11 Tobi Podhaler Tobramicina Infezioni da Pseudomonas aeruginosa in adulti e bambini di età > 6 anni, affetti da fibrosi cistica 1,3 17/03/2003 20/07/2011 05/12/2011 10 Torisel Temsirolimus Trattamento di prima linea nel tumore renale in stadio avanzato Trattamento linfoma mantellare (LM) T. renale = 3,5 LM = 0,4 06/04/2006 19/11/2007 22/09/2008 10 Tracleer Bosentan Ipertensione polmonare arteriosa (stadio funzionale secondo OMS II e III) Trattamento della sclerosi sistemica 0,95 14/02/2001 15/05/2002 19/09/2002 16 Trisenox Triossido di arsenico Leucemia promielocitica acuta recidivante/refrattaria 0,8 18/10/2000 05/03/2002 27/05/2003 14 Ventavis Iloprost Ipertensione polmonare primaria (classificazione funzionale NYHA III) 2,2 29/12/2000 16/09/2003 03/11/2004 14 Vidaza Azacitidina Trattamento dei pazienti adulti non elegibili al trapianto di midollo, affetti da: sindorme mielodisplasica a rischio intermedio o alto; leucemia mielomonocitica cronica; leucemia mieloide acuta 2,3 06/02/2002 17/12/2008 18/10/2010 22 Volibris Ambrisentan Ipertensione polmonare arteriosa (stadio funzionale secondo OMS II e III) 0,02 11/04/2005 21/04/2008 27/01/2009 9 Votubia Everolimus Trattamento di pazienti di età ≥ 3 anni con astrocitoma subependimale a cellule giganti associato a sclerosi tuberosa non candidabili ad intervento chirurgico Trattamento di pazienti adulti con angiomiolipoma renale associato a sclerosi tuberosa 0,9 04/08/2010 02/09/2011 Non disponibile   Vpriv Velaglucerasi alfa Malattia di Gaucher di tipo 1 0,3 09/06/2010 26/08/2010 01/03/2011 7 Vyndaqel Tafamidis Amiloidosi nell’adulto con polineuropatia sintomatica al primo stadio 0,05-0,07 28/08/2006 16/11/2011 Non disponibile   Wilzin Zinco acetato diidrato Malattia di Wilson 0,6 31/072001 13/10/2004 05/08/2005 10 Xagrid Anagrelide Trombocitemia essenziale 3,0 29/12/2000 16/11/2004 09/05/2006 18 Xaluprine 6-mercaptopurina monoidrato Trattamento della leucemia linfoblastica acuta in adulti, adolescenti e bambini 0,71 30/04/2009 09/03/2012 Non disponibile   Yondelis Trabectidin Sarcoma dei tessuti molli in stadi avanzato Tumore dell’ovaio recidivante, platino-sensibile Sarcoma = 0,6 T. ovaio = N.A. 30/05/2001 17/09/2007 15/01/2009 16 Zavesca Miglustat Malattia di Gaucher di tipo 1 di gado lieve-moderato Malattia di Niemann-Pick di tipo C 0,6 18/10/2000 20/11/2002 03/11/2004 24 Tabella I. Caratteristiche dei farmaci autorizzati dal CHMP F.O. = farmaco orfano, MA = autorizzazione europea all’immissione in commercio ° La prevalenze si riferisce 10.000 pazienti nell’Unione Europea * Data della determina AIFA # Differenza tra la data di MA e quella dell’AIC § Autorizzato ma non commercializzato in Italia I medicinali orfani autorizzati dall’EMA corrispondono a 80 diverse indicazioni terapeutiche e di queste, quasi la metà (46,3%) sono di tipo oncologico. Dei 29 farmaci registrati per queste indicazioni, 11 principi attivi (37,9%) hanno destinazioni d’uso sovrapponibili, in tutto o in parte. Dieci sono i principi attivi autorizzati in malattie polmonari, di cui quattro destinati al trattamento dell’ipertensione polmonare, due a quello della fibrosi cistica (FC) e altrettanti al trattamento delle infezioni da Pseudomonas aeruginosa in pazienti affetti da FC. Vi è, inoltre, un gruppo di circa 50 malattie genetiche, molto rare, causate da accumulo lisosomiale secondario a deficit enzimatici. Attualmente, solamente per otto di esse è disponibile una terapia farmacologica e in sette casi si tratta di un medicinale orfano. Poiché, in realtà, sono otto i farmaci orfani autorizzati a livello europeo per queste condizioni, ne risulta che per il trattamento di una stessa patologia è registrato più di un farmaco (algasidasi alfa e beta per la malattia di Fabry; velaglucerasi e miglustat per la malattia di Gaucher di tipo 1). Dei restanti 25 medicinali orfani autorizzati dall’EMA sei sono destinati al trattamento di patologie ematologiche non oncologiche ed altrettanti a quello di malattie del metabolismo; cinque alla terapia di malattie del sistema nervoso, tre sono sostitutivi ormonali, due sono registrati per patologie cardiache e tre sono autorizzati rispettivamente per il trattamento sintomatico di attacchi acuti di angioedema ereditario nell’adulto, la malattia di Addison e le sindromi periodiche associate a criopirina a partire dai 4 anni di età. Il contesto di riferimento in Italia In Italia, sulla base dei dati di prevalenza disponibili a livello europeo, i soggetti affetti da malattie rare (MR) potrebbero essere compresi tra i 3,5 e i 5 milioni. Nel 2001 è stato istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità il Registro Nazionale Malattie Rare (RNMR), in attuazione dell’articolo 3 del D.M. 279/2001 [5]. L’RNMR costituisce lo strumento principale di sorveglianza delle MR su scala nazionale. Gli obiettivi generali del Registro sono la sorveglianza delle MR e il supporto alla programmazione nazionale e regionale degli interventi a favore dei soggetti affetti da MR. Più specificamente, il RNMR raccoglie informazioni di tipo epidemiologico (prevalenza/incidenza e relativa distribuzione sul territorio nazionale di una determinata MR), permette di stimare il ritardo diagnostico e la migrazione sanitaria dei pazienti, offre un supporto alla ricerca clinica e promuove il confronto tra operatori sanitari per la definizione di criteri diagnostici [6]. Sempre in attuazione del DM 279/2001 sono stati istituiti, in tempi e con modalità diverse nelle diverse regioni, Registri regionali/interregionali. I primi Registri hanno iniziato la loro attività nel 2002, mentre gli ultimi sono stati implementati nel corso del 2010. I Registri regionali/interregionali si differenziano per organizzazione, tipologia di informazioni raccolte/elaborate e finalità ad essi attribuite dalle Amministrazioni regionali/provinciali. A seguito di accordi tra Amministrazioni regionali/provinciali si è assistito alla progressiva realizzazione di registri interregionali: Piemonte-Valle d’Aosta, Veneto-Provincia Autonoma di Trento-Provincia Autonoma di Bolzano-Emilia-Romagna-Liguria, e, dal 2011, Campania e Puglia. Tutti i Registri regionali/interregionali sono tenuti ad adempiere al debito informativo che le Regioni hanno verso il RNMR [7]. Il rapporto per l’anno 2011 de “Il Registro Nazionale e i Registri regionali/interregionali delle malattie rare” [7] riporta i dati relativi alle patologie rare (malattie e gruppi) censite nel periodo compreso tra il 30/06/2007-30/06/2010 dal RNMR. In tale periodo il RNMR ha archiviato 95.648 schede di segnalazione, di cui il 98,6% presenta una sola diagnosi di patologia rara. Il numero di condizioni (codici di identificazione/esenzione), per cui è stato segnalato almeno un caso, è pari a 485. Le condizioni rare segnalate con maggior frequenza su scala nazionale sono state quelle appartenenti alle “Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso” (21,5%), seguite da quelle afferenti alle “Malattie del sangue e degli organi ematopoietici” (20,6%), alle “Malattie delle ghiandole endocrine, della nutrizione, del metabolismo e disturbi immunitari” (19%), e a quelle appartenenti alle “Malformazioni congenite” (15%) [7]. Per quanto riguarda il trattamento farmacologico delle malattie rare, in Italia la disponibilità dei farmaci orfani è regolata dalla normativa europea sopra illustrata e da norme nazionali applicate dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). La disponibilità dei medicinali orfani a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è possibile attraverso due canali: l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio (AIC) dei singoli prodotti, pubblicata in Gazzetta Ufficiale; l’inserimento nelle liste previste dalla Legge 648/96 [8]. La Legge n. 648 del 1996 consente di erogare a carico del SSN, quando non vi sia alternativa terapeutica valida e dopo che il medico responsabile del trattamento terapeutico abbia ottenuto il consenso informato del paziente, medicinali: innovativi in commercio in altri Stati ma non sul territorio nazionale; non ancora autorizzati ma sottoposti a sperimentazione clinica; da impiegare per una indicazione terapeutica diversa da quella autorizzata. Qualora la Commissione Tecnico Scientifica istituita presso l’AIFA esprima parere positivo, i farmaci che rientrano in una delle tre categorie sopra indicate sono inseriti in appositi elenchi, aggiornati periodicamente con l’indicazione terapeutica del singolo medicinale inserito e il provvedimento autorizzativo di AIFA, pubblicato in Gazzetta Ufficiale [9]. Nelle liste della Legge 648/96 sono stati inseriti, tra gli altri, tre farmaci orfani (brentuximab – Adcetris, idrocortisone – Plenadren, pasireotide – Signifor) che sono stati registrati a livello europeo ma non hanno ottenuto un’AIC nazionale e altri tre medicinali orfani (eculizumab, lenalidomide e mitotane), utilizzati in più indicazioni terapeutiche ma che hanno ricevuto la MA, e quindi l’AIC, solamente per una di esse. In particolare, Eculizumab (Soliris) è stato autorizzato da EMA e a livello nazionale per la terapia di pazienti affetti da emoglobinuria parossistica notturna con precedenti episodi trasfusionali, mentre è stato incluso nelle liste della L.648/96 per il trattamento di pazienti, sempre affetti da emoglobinuria parossistica notturna, ma senza una precedente storia di trasfusioni, oltre che per la terapia di soggetti affetti da sindrome emolitica uremica. Similmente, lenalidomide (Revlimid), registrata (MA e AIC) per il trattamento del mieloma multiplo, è stata inserita negli elenchi della L. 648/96 per la sindrome mielodisplastica legata ad anomalia cromosomica del 5q, associata o meno ad altre anomalie cromosomiche. Infine, mitotane (Lysodren), autorizzato a livello europeo e nazionale nel carcinoma corticosurrenalico avanzato, è inserito nelle liste della L. 648/96 per il trattamento della sindrome di Cushing grave. Per monitorare alcuni dei farmaci orfani autorizzati da EMA e rimborsati dal SSN, è stato istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità il Registro Nazionale dei Farmaci Orfani (RNFO) [10]. Si tratta di un meta-registro, costituito da più registri, ciascuno dei quali riguarda un particolare farmaco destinato al trattamento di una specifica malattia rara. Il RNFO è suddiviso in due gruppi: il primo gruppo, attivato nel 2007, comprende i registri relativi ai seguenti farmaci: laronidase (Aldurazyme), agalsidasi beta (Fabrazyme), agalsidasi alfa (Replagal), sidenafil (Revatio), bosentan (Tracleer), iloprost (Ventavis), e sitaxentan (Thelin), che è stato ritirato da EMA a partire dal 02/03/2011, per problemi di tossicità epatica [11]. Del secondo gruppo, istituito a partire dal 2008, fanno parte i registri di: idursulfase (Elaprase), canakinumab (Ilaris), sapropterin (Kuvan), romiplostin (Nplate), eltrombopag (Revolade) ed eculizumab (Soliris). A questi farmaci vanno aggiunti idebenone (Mnesis) e interferone gamma-1b (Imukin) che non sono registrati come medicinali orfani ma sono presenti nelle liste della L. 648/96. Il RNFO contiene dati su diagnosi e follow-up dei pazienti trattati con i principi attivi sopra ricordati ed è alimentato obbligatoriamente da parte di tutti i centri italiani abilitati alla prescrizione e all’erogazione dei farmaci orfani monitorati. Esso ha un duplice obiettivo: da un lato consentire il monitoraggio della sicurezza di alcune particolari molecole e dall’altro favorirne il corretto utilizzo. Per quanto riguarda l’obiettivo di farmacovigilanza, si deve rilevare che i farmaci orfani sono generalmente sperimentati su un numero molto limitato di pazienti. Ne consegue che non tutti gli effetti collaterali sono rilevati in fase di sperimentazione clinica. Pertanto, un monitoraggio post-registrativo può consentire di evidenziare eventuali effetti indesiderati che non siano emersi in precedenza. Un discorso analogo può essere fatto per l’appropriatezza di utilizzo. Se è vero che essa deve essere assicurata, in generale, per tutti i medicinali, ciò è tanto più vero nel caso dei farmaci orfani, costosi e di reperibilità limitata. L’istituzione di appositi registri per l’appropriatezza d’uso consente di tenere sotto controllo l’eventuale impiego off-label e di raccogliere dati sul lungo periodo che consentano di verificare gli effettivi benefici dei nuovi principi attivi, che, come detto, sono studiati su un numero limitato di soggetti e con end-point di significato clinico, spesso, piuttosto limitato [12]. I farmaci orfani disponibili in Italia In Italia, dal 2000 a fine 2012, hanno ricevuto l’AIC 56 dei 72 farmaci orfani autorizzati (77,8%) dall’EMA (Tabella I). Dei 16 medicinali privi di AIC nel nostro Paese, 3 sono stati inseriti nelle liste della L. 648/96, 7 hanno ricevuto la MA nel corso del 2012, 3 sono stati autorizzati a livello europeo nel 2011 e i 3 rimanenti hanno ricevuto la MA nel 2010 o prima. Mediamente sono trascorsi 16,9 mesi (range 6 giorni-64 mesi) dalla data della MA a livello europeo all’ottenimento dell’AIC in Italia o all’inserimento del nuovo farmaco orfano nelle liste della L. 648/96. Risulta di un certo interesse analizzare la spesa sostenuta dal SSN nazionale per i medicinali orfani. Infatti, si tratta di dati che difficilmente sono pubblicati in letteratura e ancor più difficilmente è possibile reperire i numero di pazienti effettivamente trattati con i diversi principi attivi. In Tabella II è riportata la spesa per farmaci orfani sostenuta dal SSN italiano nel 2011. ATC Nome commerciale Principio attivo Data AIC Spesa 2011 (€) % spesa totale L01XE01 Glivec Imatinib mesilato 12/12/2001 130.448.799 24,1 L04AX04 Revlimid Lenalidomide 14/02/2008 89.992.707 7,6 C02KX01 Tracleer Bosentan 19/09/2002 59.050.320 9,0 V03AC03 Exjade Deferasirox 13/03/2007 45.234.089 7,4 L04AA25 Soliris Eculizumab 30/07/2008 28.137.207 5,2 A16AB07 Myozyme Alfa-glucosidasi acida 15/11/2006 25.632.630 4,7 L01XE05 Nexavar Sorafenib Tosilato 09/11/2006 25.618.500 4,7 L01XE06 Sprycel Dasatinib 30/07/2008 23.960.252 2,1 L01BC07 Vidaza Azacitidine 18/10/2010 19.932.677 3,7 L01XE08 Tasigna Nilotinib 08/11/2011 18.290.602 3,4 H01AX01 Somavert Pegvisomant 03/11/2004 9.415.372 0,7 B02BX04 Nplate Romiplostim 18/12/2009 9.124.236 0,9 C02KX02 Volibris Ambrisentan 27/01/2009 6.802.884 0,9 L01XX35 Xagrid Anagrelide 09/05/2006 6.364.619 1,2 G04BE03 Revatio Sildenafil 19/07/2006 6.073.874 1,1 L01BB06 Evoltra Clofarabina 21/03/2007 4.752.746 0,9 L04AX02 Thalidomide Talidomide 04/03/2009 4.447.255 0,8 B01AC11 Ventavis Iloprost 03/11/2004 4.380.610 0,4 A16AB05 Aldurazyme Laronidase 03/11/2004 3.910.982 0,7 A16AX06 Zavesca Miglustat 03/11/2004 3.644.103 0,7 A16AB08 Naglazyme Galsufase 19/02/2007 3.032.328 0,6 A16AX07 Kuvan Saproterina 08/06/2009 1.800.198 0,3 B06AC02 Firazyr Icatibant acetato 25/05/2009 1.663.294 0,3 L01AB01 Busilvex Busulfano 13/06/2005 1.388.205 0,3 N02BG08 Prialt Ziconotide 07/05/2007 757.100 0,1 A16AA06 Cystadane Betaina anidra 17/04/2008 733.598 0,1 A16AA05 Carbaglu Acido carglumico 03/11/2004 726.124 0,1 L01XE09 Torisel Temsirolimus 22/09/2008 722.251 0,1 L01BB07 Atriance Nelarabine 19/05/2008 700.999 0,1 L01XX23 Lysodren Mitotane 11/02/2005 613.075 0,1 L03AX15 Mepact Mifamurtide 09/12/2010 443.904 0,1 C01EB16 Pedea Ibuprofene 06/05/2005 431.597 0,1 H01AC03 Increlex Mecasermina 17/04/2008 380.083 0,1 V03AF02 Savene Dexrazoxano 07/02/2008 357.596 0,1 A16AX05 Wilzin Zinco acetato diidrato 05/08/2005 249.983 0,0 N03AF03 Inovelon Rufinamide 22/09/2008 186.867 0,0 L01BB04 Litak Cladribina 04/03/2009 58.120 0,0 Totale 539.459.785 100 Tabella II. Spesa per farmaci orfani in Italia nel 2011 [Elaborazione dati OsMed, AIFA, IMS] Regione Spesa totale (€) % spesa totale % cumulata Lombardia 73.913.790 13,7 13,7 Lazio 49.393.428 9,2 22,9 Campania 46.361.831 8,6 31,5 Veneto 45.374.489 8,4 39,9 Puglia 43.354.684 8,0 47,9 Piemonte 42.409.105 7,9 55,8 Sicilia 41.719.433 7,7 63,5 Emilia Romagna 40.851.039 7,6 71,1 Toscana 37.545.889 7,0 78,0 Sardegna 22.076.757 4,1 82,1 Calabria 18.920.827 3,5 85,6 Marche 15.034.810 2,8 88,4 Liguria 13.162.386 2,4 90,9 Friuli Venezia Giulia 11.610.488 2,2 93,0 Abruzzo 9.330.863 1,7 94,7 Umbria 9.102.241 1,7 96,4 Basilicata 7.755.156 1,4 97,9 P. A. Bolzano 4.297.097 0,8 98,7 Molise 3.442.023 0,6 99,3 P. A. Trento 3.216.156 0,6 99,9 Valle d’Aosta 587.293 0,1 100,0 Totale 539.459.785 Tabella III. Spesa delle Regioni per farmaci orfani con % di incidenza sulla spesa totale [Elaborazione dati OsMed, AIFA, IMS] Un prima considerazione riguarda il fatto che dei 51 farmaci orfani autorizzati in Italia entro fine 2011 (Tabella I), soltanto 37 risultano effettivamente commercializzati. Per questi farmaci, complessivamente, il SSN ha speso oltre mezzo miliardo di euro e imatinib, registrato per cinque diverse indicazioni, per ciascuna delle quali il medicinale aveva ottenuto dal COMP dell’EMA la designazione di farmaco orfano, ha fatturato da solo circa un quarto dell’intera spesa italiana per medicinali orfani. Una spesa paragonabile a quella per imatinib si registra nello stesso periodo a carico di olmesartan, un farmaco antiipertensivo che si colloca al 17° posto della classifica dei 30 principi attivi di classe A, a maggior spesa territoriale [13]. Inoltre, se si considera la spesa sostenuta dalle singole regioni italiane (Tabella III), si evidenzia che cinque regioni (Lombardia, Lazio, Campania, Veneto e Puglia) determinano quasi il 50% dell’intera spesa. Una possibile spiegazione di ciò deve tener conto di due importanti variabili: le malattie rare, per definizione, non hanno una prevalenza e un’incidenza equamente distribuite in base al numero di abitanti e, quindi, la spesa esprime un valore economico indipendente dalla prevalenza della malattia rara; i centri regionali specializzati per le malattie rare sono prevalentemente concentrati nelle Regioni del Nord e questo può rendere ragione della differenza di spesa in rapporto alla popolazione regionale. Considerazioni finali Da oltre 10 anni esiste anche nell’UE una legislazione che incentiva lo sviluppo e la commercializzazione dei farmaci destinati al trattamento delle malattie rare. Tuttavia, il numero di terapie disponibili è ancora piuttosto limitato, a fronte del numero di patologie rare ad oggi conosciute che restano prive di cura. I dati disponibili evidenziano che, spesso, anche i farmaci orfani sono sviluppati in accordo con strategie di mercato piuttosto che in relazione ai bisogni dei pazienti. Come dimostra l’esempio di imatinib, in taluni casi, il ritorno economico, paragonabile a quello di un farmaco destinato al trattamento di una patologia comune come l’ipertensione, compensa ampiamente gli investimenti in ricerca e sviluppo realizzati dall’industria farmaceutica senza la necessità di alcun ulteriore incentivo. Pertanto, l’Autorità regolatoria europea dovrebbe considerare l’eventualità di sospendere lo status di farmaco orfano e i relativi incentivi ogniqualvolta un medicinale sia approvato per più indicazioni. Analogamente, l’Autorità regolatoria nazionale dovrebbe valutare l’opportunità di rinegoziare il prezzo nel caso di prodotti con indicazioni multiple. Ringraziamenti Si ringrazia la Dott.ssa Esposito e il Dott. Martini dell’Accademia Nazionale di Medicina per il supporto prestato. Bibliografia 1. Orphanet. The portal for rare diseases and orphan drugs. Disponibile su: http://www.orpha.net/consor/cgi-bin/index.php?lng0EN&lng=IT (ultimo accesso: marzo 2013) 2. Regulation (EC) No 141/2000 of the European Parliament and of the Council of 16 December 1999 on orphan medicinal products. Off J Eur Communities 2000; L18: 1-5 3. EMA. Rare disease (orphan) designations. Available at: http://www.emea.europa.eu/ema/index.jsp?curl=pages/medicines/landing/orphan_search.jsp&mid=WC0b01ac058001d12b (ultimo accesso:marzo 2013) 4. Directive 2001/83/EC of the European Parliament and of the Council of 6 November 2001 on the Community code relating to medicinal products for human use. 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