�© SEEd Tutti i diritti riservatiFarmeconomia e percorsi terapeutici 2006; 7 (1) EDITORIALE Unione Europea, economica e sanitaria: il caso delle malattie cardiovascolari Mario Eandi di ricchezza, ma occorre grande cautela nel trarre conclusioni definitive poiché l’allungamento della vita media è dovuto a molteplici fattori sociali e culturali, oltre che economici. Una caratteristica sanitaria che accomuna i 25 Paesi della UE è rappresentata dalla rilevanza assoluta che rivestono le malattie cardiova- scolari come causa di mortalità e di morbilità e come onere economico [1]. Le malattie car- diovascolari (secondo classificazione ICD-10) causano circa 1,5 milioni di morti ogni anno nei Paesi della UE e sono la principale causa di perdita di anni di vita per morte prematura: la malattia coronarica e quella cerebrovascolare sono responsabili rispettivamente per circa il 40% e il 25% di queste perdite [2]. Un recente lavoro per la prima volta ha stimato il Costo di Malattia (COI) delle patologie cardiovascolari nei 25 Paesi della UE [3], evidenziando come il costo sociale delle malattie cardiovascolari ammonti complessivamente a 169 miliardi di euro: circa due terzi (62%) sono costi diretti sanitari, mentre il rimanente terzo è ripartito in costi diretti non sanitari per assistenza (17%) e L’Unione Europea (UE) allargata a 25 paesi conta oggi complessivamente circa 457 milioni di abitanti, 155 in più degli Stati Uniti e ben 330 in più del Giappone. L’integrazione politica stenta a realizzarsi, ma quella condivisa dei mercati sta creando buone opportunità di crescita economica e sociale per i paesi aderen- ti, soprattutto per quelli a minor reddito. Esiste ancora una notevole differenza nella capacità di produrre ricchezza (Prodotto Interno Lordo) tra i 15 Paesi che formavano il primo blocco della UE e i nuovi 10 Paesi membri. La crescita economica di questi ultimi, tuttavia, è andata accelerandosi negli ultimi anni e dovrebbe presto consolidarsi a valori non lontani dalla media della UE. Sotto il profilo sanitario, l’Unione Europea presenta differenze interessanti da esaminare, accanto a similitudini e analogie. Attualmente la vita media attesa alla nascita nell’Unione Euro- pea è di 81,2 anni per le donne e di 75,1 per gli uomini. Nei 10 Paesi nuovi membri la vita media tende ad essere lievemente inferiore rispetto al primo blocco storico dei 15 Paesi. Sembra di cogliere una qualche correlazione con il livello Tabella I Costo di Malattia delle malattie cardiovascolari (secondo ICD-10) e sue componenti principali nei 25 Paesi della UE (modificata e rielaborata da Leal et al, 2006) [3] Costi Diretti Sanitari Costi Diretti Non Sanitari Perdita Produttività Totale milioni di euro % milioni di euro % milioni di euro % milioni di euro UE 25 104.556 61,96 29.050 17,21 35.152 20,83 168.757 Germania  34.909 64,91 8.533 15,87 10.340 19,23 53.783 Francia  12.616 66,49 3.420 18,03 2.937 15,48 18.973 Regno Unito  20.871 57,10 6.850 18,74 8.830 24,16 36.550 Italia  11.692 69,40 2.881 17,10 2.275 13,50 16.848 Spagna  4.016 57,40 1.179 16,85 1.802 25,75 6.997 Olanda  4.208 62,37 1.120 16,60 1.419 21,03 6.747 Grecia  1.541 64,97 306 12,90 526 22,18 2.372 Portogallo  969 54,99 392 22,25 400 22,70 1.762 Belgio  2.060 61,11 585 17,35 725 21,51 3.371 Svezia  2.842 57,82 902 18,35 1.172 23,85 4.915 Austria  1.989 63,10 579 18,37 584 18,53 3.152 Danimarca  1.160 52,49 361 16,33 689 31,18 2.210 Finlandia  1.223 47,48 743 28,84 610 23,68 2.576 Irlanda 429 49,54 112 12,93 325 37,53 866 Lussemburgo  115 61,50 34 18,18 38 20,32 187 Polonia   1.764 46,63 537 14,20 1.482 39,18 3.783 Rep. Ceca    847 61,47 176 12,77 354 25,69 1.378 Ungheria  530 57,11 156 16,81 241 25,97 928 Slovacchia  279 64,88 40 9,30 112 26,05 430 Lituania  150 58,82 39 15,29 65 25,49 255 Lettonia  55 39,86 19 13,77 64 46,38 138 Slovenia  159 58,46 49 18,01 64 23,53 272 Estonia  74 51,75 21 14,69 48 33,57 143 Cipro  48 45,71 13 12,38 44 41,90 105 Malta  9 56,25 2 12,50 4,6 28,75 16 Unione Europea, economica e sanitaria: il caso delle malattie cardiovascolari � © SEEd Tutti i diritti riservati Farmeconomia e percorsi terapeutici 2006; 7 (1) in costi indiretti da perdita di produttività (21%). Tale ripartizione subisce sensibili variazioni nei vari Paesi della UE (Tabella I). In Italia il costo sociale totale delle malattie cardiovascolari sembra essere contenuto rispet- to a quello di Germania, Francia e Regno Unito: la quota percentuale dovuta ai costi diretti sanitari è lievemente superiore al valore medio della UE, mentre la quota dovuta alla perdita di produttività è sensibilmente inferiore. Il costo diretto sanitario pro capite medio sui 25 Paesi UE è stimato in 230 euro, pari al 12% della spesa sanitaria totale. La spesa sanitaria pro capite indotta dalle malattie cardiovascolari presenta ampie variazioni nei 25 Paesi della UE. Dopo correzione secondo il potere di acquisto dei vari Paesi, le differenze diminuiscono ma permangono elevate. Mediamente nei 15 Paesi del primo blocco della UE il costo diretto sa- nitario medio pro capite è superiore a quello stimato nei 10 nuovi Paesi (Tabella II). Rispetto al totale della spesa sanitaria la quota assorbita dalle malattie cardiovascolari varia da un minimo del 2% (Malta) ad un massi- mo del 17,1% (Regno Unito). Queste differenze Tabella II Costo Diretto Sanitario medio pro capite delle malattie cardiovascolari e ripartizione % delle sue componenti principali (modificata e rielaborata da: Leal et al, 2006) [3] (costi in euro) Costo Diretto Sanitario Medio pro capite (2003) Ripartizione % delle componenti del Costo Diretto Sanitario Costo Grezzo Corretto per potere d’acquisto % sulla Spesa Sanitaria Totale Assistenza domiciliare (%) Assistenza ospedaliera (%) Assistenza farmaceutica (%) UE 25 230 230 12,0 13,67 59,15 27,18 Germania   423 379 15,0 21,69 53,18 25,13 Francia   212 198 8,4 13,78 53,43 32,79 Regno Unito   352 342 17,1 5,59 76,57 17,85 Italia   204 206 10,6 7,30 54,22 38,48 Spagna   97 111 7,1 15,61 45,29 39,09 Olanda   260 240 10,2 7,18 70,08 22,74 Grecia   140 174 10,6 2,08 45,94 51,91 Portogallo   93 119 8,0 4,33 43,55 52,22 Belgio   199 194 8,5 10,87 55,34 33,79 Svezia   318 261 11,6 23,26 64,18 12,56 Austria   247 231 11,4 7,24 63,85 28,96 Danimarca   215 162 7,0 7,41 68,79 23,71 Finlandia   235 208 11,8 3,27 61,90 34,83 Irlanda   108 91 4,4 13,75 70,63 15,85 Lussemburgo   255 220 7,7 6,09 60,87 32,17 Polonia   46 100 15,6 24,26 64,91 10,88 Rep. Ceca    83 159 14,3 11,33 52,89 35,77 Ungheria   52 96 9,3 13,40 37,74 48,87 Slovacchia   52 107 17,0 30,47 35,13 34,05 Lituania   43 90 16,2 9,33 56,67 34,67 Lettonia   24 51 11,5 14,55 72,73 14,55 Slovenia   80 113 7,9 7,55 54,72 37,11 Estonia   55 96 16,8 18,92 50,00 32,43 Cipro   67 74 6,7 8,33 43,75 45,83 Malta   22 38 2,0 11,11 36,67 44,44 sono dovute, verosimilmente, ad un insieme di fattori strutturali, quali la prevalenza delle pato- logie e le modalità di organizzazione e gestione dell’assistenza sanitaria nei vari Paesi. Nella UE l’assistenza ospedaliera delle ma- lattie cardiovascolari assorbe mediamente circa il 59% dei costi diretti sanitari, mentre l’assistenza sanitaria domiciliare poco meno del 14% e quel- la farmaceutica poco più del 27% (Tabella II). La variabilità dell’organizzazione dell’assistenza sanitaria nei 25 Paesi della UE traspare da questa ripartizione percentuale: alcuni paesi spendono molto in assistenza ospedaliera e poco in assi- stenza farmaceutica o in assistenza domiciliare. La quota dovuta alla spesa farmaceutica correla inversamente con quella dei ricoveri in ospedale e anche con quella dell’assistenza domiciliare. L’Italia spende meno della media in assistenza ospedaliera e in assistenza domiciliare e più della media in assistenza farmaceutica. Poiché il costo sanitario stimato per l’Italia è nettamente inferiore a quello dei Paesi con quali ci possiamo direttamente confrontare, si può concludere che il nostro sistema sanitario, almeno in questo settore, è complessivamente più efficiente. BIBLIOgRAfIA 1. Council of the European Union. 2586th Council Meeting-Employment, Social Policy, Health and Consumer Affairs. http://ue.eu.int/Newsroom/ (29 November 2004) 2. Petersen S, Peto V, Rayner M, et al. European Cardiovascular Disease Statistics. London: British Heart Foundation; 2005 3. Leal J, Luengo-Fernandez R, Gray A, Petersen S, Rayner M. Economic burden of cardiovascular diseases in the enlarged European Union. Eur Heart J. Advance Access published 22 February 2006.