ISSN 0505-401X 30 Il canile sanitario, procedure e protocolli Filomena Iannino, Fabio Bellucci, Annalisa Lombardini, Elisabetta Finocchi Mahne, Enzo Ruggieri, Stefania Salucci, Greta Berteselli, Cristina Rapagnà, Maria Luisa Danzetta, Nicola D’Alterio COLLANA DI MONOGRAFIE Il canile sanitario, procedure e protocolli Filomena Iannino, Fabio Bellucci, Annalisa Lombardini, Elisabetta Finocchi Mahne, Enzo Ruggieri, Stefania Salucci, Greta Berteselli, Cristina Rapagnà, Maria Luisa Danzetta, Nicola D’Alterio Jan Havicksz. Steen (Leida, 1626 c. - Leida, febbraio1679) The merry family, L’allegra famiglia, 1668 Olio su tela, cm 141 × 110,5 Rijksmuseum, Amsterdam Questa famiglia turbolenta sta facendo molto chiasso: il padre canta a squarciagola mentre alza un bicchiere; la madre e la nonna chiacchierano tra loro; i bambini suonano uno strumento a fiato e fingono di fumare una pipa. Il biglietto appeso alla mensola del caminetto recita la morale della storia: “Come canta il vecchio, così canterà il giovane”. Come si comporteranno i bambini se i loro genitori danno un cattivo esempio? Si ringrazia il Rijksmuseum di Amsterdam per l’immagine di copertina. www.rijksmuseum.nl COLLANA DI MONOGRAFIE 30 Comitato direttivo Silvio Borrello, Nicola D’Alterio, Antonia Ricci Direttore responsabile Giovanni Savini Segreteria di redazione Monica Bucciarelli, Laura Ambrogi Amministrazione Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” Campo Boario, 64100 Teramo, Italia Progetto grafico e impaginazione Paola Di Giuseppe www.veterinariaitaliana.izs.it/index.php/VetIt Il canile sanitario, procedure e protocolli/ Filomena Iannino1*, Fabio Bellucci2, Annalisa Lombardini3, Elisabetta Finocchi Mahne2, Enzo Ruggieri1, Stefania Salucci1, Greta Berteselli4, Cristina Rapagnà5, Maria Luisa Danzetta1, Nicola D’Alterio1 - [Teramo]: Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale”, ©2022. 52 pp. (Collana di Monografie; 30). 1Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e Molise “G. Caporale” 2Ministero della Salute 3Regione Emilia-Romagna 4Libero Professionista 5EFSA * f.iannino@izs.it ISBN 9788893650229 Questa rivista è nata nel 1950 con il nome di Croce Azzurra. Dal 1954 si chiamerà Veterinaria Italiana. Campo Boario, 64100 TERAMO, Italia telefono +39 0861 3321, fax +39 0861 332251 - www.izs.it Prefazione Il presente manuale fa seguito a “Il canile rifugio, procedure e protocolli” pubblicato su Veterinaria Italiana nel 2020 e ne ripropone l’impostazione. La finalità di questo lavoro e di dare indicazioni circa l’elaborazione di procedure che consentano una corretta organizzazione e gestione della struttura in un’ottica di assoluta trasparenza ed efficienza. La qualità dell’accoglienza dei cani nei canili sanitari è fondamentale anche al fine di ridurre il trauma della cattura e del cambio di luogo di vita e di avviare o ripristinare una buona relazione uomo/animale. Introduzione ............................................................................................................................................................................................ 7 Scopo del manuale ...................................................................................................................................................................... 9 Parte I Gestione della struttura Requisiti strutturali ................................................................................................................................................................................................................. 10 Gestione documenti e archiviazione ............................................................................................................................................. 12 Piano di emergenza e di evacuazione ......................................................................................................................................... 13 Gestione rifiuti .................................................................................................................................................................................................................................. 14 Controllo animali infestanti ................................................................................................................................................................................. 16 Sicurezza ........................................................................................................................................................................................................................................................ 17 Formazione del personale ...................................................................................................................................................................................... 19 Controllo accessi .......................................................................................................................................................................................................................... 19 Parte II Aspetti sanitari Gestione dei nuovi ingressi ................................................................................................................................................................................. 22 Gestione sanitaria ..................................................................................................................................................................................................................... 23 Benessere: attività psicofisiche e valutazione ............................................................................................................ 27 Alimentazione ................................................................................................................................................................................................................................... 28 Adozioni e affidi ............................................................................................................................................................................................................................. 30 Eutanasia ....................................................................................................................................................................................................................................................... 32 Rinuncia di proprietà del cane ...................................................................................................................................................................... 33 Parte III Normativa Normativa regionale ........................................................................................................................................................................................................... 37 Normativa nazionale .......................................................................................................................................................................................................... 47 Normativa europea ................................................................................................................................................................................................................ 48 Parte IV Bibliografia Bibliografia ................................................................................................................................................................................................................................................ 51 COLLANA DI MONOGRAFIE 30 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 7 Il canile sanitario, procedure e protocolli • la somministrazione delle terapie che si rendano necessarie e l’esecuzione di even- tuali esami diagnostici; • l’isolamento sanitario; • l’accudimento e l’ idonea sistemazione per tutti i cani ospitati. Le autorità sanitarie locali che presiedono al canile sanitario dovrebbero operare in consi- derazione dell’obiettivo principale della lotta al randagismo che è quello di non avere cani vaganti sul territorio. Per ottenere ciò è essenziale: • diffondere la cultura del possesso respon- sabile degli animali attraverso la corretta formazione dei proprietari; • aumentare l’identificazione e registrazione in anagrafe degli animali d’affezione; • sterilizzare i cani rinvenuti vaganti; • promuovere la sterilizzazione dei cani di proprietà. Si ricorda che tra le cause più importanti del sovraffollamento dei canili vi è il recupero sul territorio di animali vaganti non identificati per i quali non risulta possibile il rintraccio dei proprietari e l’abbandono di cucciolate inde- siderate. La normativa vigente stabilisce i requisiti minimi che ogni struttura che ospita anima- li deve possedere. Il ciclo PDCA (Plan-Do- Check-Act) rappresenta un sistema efficace per il miglioramento continuo della qualità nel lungo periodo. Nel canile, in quanto struttura residenziale, gli ospiti rappresentano la componente di maggior rilievo, oggetto di tutela in tutte le attività e nell’intera organizzazione e pertan- to, l’applicazione della normativa deve essere considerata solo il primo passo di un percorso di qualità. In Italia la lotta al randagismo e la tutela de- gli animali sono principi cardine definiti dalla Legge quadro 14 agosto 1991, n. 281 che ha rappresentato un importante passo in avanti dal punto di vista etico-culturale, riconoscen- do agli animali d’affezione il diritto alla vita. La L.Q. 281/91 prevede l’esplicito divieto di soppressione dei cani randagi vaganti quale misura di controllo del randagismo e il loro impiego nella sperimentazione. Nelle leggi regionali di attuazione della L.Q. 281/91 si distinguono principalmente due ti- pologie di canili, denominate canile sanitario e canile rifugio. Per i canili rifugio si rimanda al manuale “il ca- nile rifugio: procedure e protocolli”. Nel presente manuale saranno descritti i cri- teri strutturali e i protocolli operativi dei canili sanitari. Il canile sanitario è una struttura di ricovero di prima accoglienza gestita dalle autorità sani- tarie territorialmente competenti. Al canile sa- nitario affluiscono solitamente i cani rinvenuti vaganti, cani i cui proprietari hanno rinuncia- to alla proprietà, e cani sottoposti a provvedi- menti speciali dell’autorità competente (p.e. ritenuti pericolosi, affetti da sintomatologia riferibile a malattie infettive denunciabili). Il ricovero, nella maggior parte dei casi, è dispo- sto dal sindaco. I canili sanitari sono quindi presidi sanitari e di prevenzione. Le funzioni principali dei canili sanitari, previ- ste nelle norme regionali di applicazione della L.Q. 281/91 sono: • il soccorso; • l’identificazione e l’iscrizione all’anagrafe canina se non già fatta; • il controllo delle nascite secondo le indica- zioni regionali; • i trattamenti profilattici previsti dalle nor- me nazionali e regionali; Introduzione Il canile sanitario, procedure e protocolli 8 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Nell’elaborazione dei suddetti protocolli si de- vono considerare i seguenti punti: • creare un ambiente idoneo dal punto di vista sanitario pur nel rispetto delle esi- genze etologiche degli animali; • creare un ambiente accogliente e sicuro dal punto di vista sanitario anche al fine di incrementare le adozioni e gli affidi diretti al canile; • creare un ambiente salubre nel quale si eserciti una adeguata prevenzione e ge- stione sanitaria; • creare un ambiente sicuro per gli opera- tori; • stabilire il percorso che porti il canile alla certificazione da parte di un ente terzo in- dipendente. La finalità di questo manuale è quella di es- sere una guida facilmente consultabile per gli operatori del settore a qualsiasi livello di responsabilità e per coloro che si accingono alla costruzione o al risanamento di canili con la prerogativa di ottimizzare la gestione delle strutture attraverso un percorso di qualità. Poiché ogni canile ha peculiarità diverse che riguardano collocazione, grandezza, situazio- ne epidemiologica del luogo, ecc., devono es- sere elaborate specifiche procedure per ogni struttura. Le indicazioni fornite nel presente manuale dovranno essere adattate e integra- te alle singole realtà. Tutti i protocolli devono essere sviluppati e dettagliati con chiarezza al fine di ottenere e mantenere standard elevati di gestione del benessere animale e condizio- ni ottimali di lavoro. Scopo del Manuale Parte I Gestione della struttura Il canile sanitario, procedure e protocolli 10 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 • un locale di deposito farmaci o attrezza- tura sanitaria non accessibile a personale non autorizzato; • una sala lavaggio e disinfestazione; • un magazzino per il cibo; • un magazzino attrezzi; • un adeguato impianto frigorifero per la cu- stodia temporanea degli animali morti; • uno spogliatoio per gli operatori; • servizi igienici; • una sala toelettatura. Oltre a quanto già previsto dalle singole leggi regionali, al cui capitolo si rimanda per even- tuali approfondimenti, è assolutamente ne- cessario tenere in opportuna considerazione una razionale disposizione delle singole strut- ture, dei locali e delle relative attrezzature come indicato di seguito: • Gli spazi destinati al ricovero dei cani siano adeguati alle loro esigenze fisiche ed etolo- giche. Le esigenze di spazio variano secondo la mole e l’indole dei cani e, pertanto, non è possibile riferire misure ottimali valide in ogni situazione. Al solo scopo di dare un’in- dicazione, si ricorda che la Deliberazione n. 353 del 2 aprile 2013 della regione Emilia- Romagna dispone che box individuali, con area di sgambamento aggiuntiva, abbiano dimensione minima di 9mq, misura che si avvicina maggiormente alle esigenze di spa- zio degli animali rispetto a quelle previste da numerose leggi regionali. • Siano presenti aree o locali che manten- gano temperature adeguate per cani con esigenze particolari (per. es. non al di sot- to dei 15° gradi per cuccioli e cani di taglia piccola e a pelo raso). • Il reparto destinato ai soggetti problema- tici sia collocato in un’area distante dall’in- gresso, lontano da fonti di stress. Cespugli e piante basse possono essere utili al cane timoroso o ansioso per sentirsi più al sicuro. I requisiti previsti dalle norme costituiscono la base per la realizzazione di un canile sanita- rio che rispetti la nuova visione del rapporto uomo/animale e che rappresenti un luogo di lavoro sicuro per tutti gli operatori. I canili sono classificati dal D.M. 5 Settembre 1994 “industrie insalubri di I classe” in quan- to produttori di cattivi odori, rumori e rifiuti solidi e liquidi, pertanto le strutture di nuova costruzione devono essere collocate lontano dalle abitazioni e dai corsi d’acqua superficiali. Molti regolamenti comunali (piani regolatori, regolamenti di tutela igienico sanitaria ecc.) prevedono che queste strutture siano circon- date da fasce di verde. È auspicabile comun- que che i canili siano circondati da alberi ad alto fusto e siepi, in modo da creare ampi spazi di ombra e integrarli visivamente all’ambiente circostante, creando contemporaneamente un valido isolamento acustico. Nella progettazione dei canili di nuova costru- zione deve essere considerato con attenzione il raggiungimento di una buona ventilazione ottenuta con accorgimenti strutturali o grazie ad una ben studiata collocazione dell’intera struttura. Ciò migliora la situazione igienico- sanitaria, allontanando i cattivi odori, miti- gando le alte temperature e contribuendo a rendere più gradevole l’ambiente per gli ani- mali e gli operatori. Altrettanto importante è l’orientamento della struttura che dovrebbe essere rivolto a sud e nelle regioni più calde a sud-est. Nel canile sanitario oltre ai box e alle aree re- cintate dovrebbero essere previsti almeno i seguenti locali: • un locale adibito ad ufficio; • un ambulatorio veterinario autorizzato do- tato di attrezzatura diagnostica; • una sala chirurgica; • un locale infermeria, adeguatamente at- trezzato con gabbie di degenza, per la cu- stodia dei cani feriti o in degenza dopo la sterilizzazione; Requisiti strutturali Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 11 Il canile sanitario, procedure e protocolli • Le reti di recinzione sovrastino un muretto di cemento o laterizi. Tale muretto deve es- sere adeguatamente interrato per impedi- re che gli animali scavino gallerie. • I box siano forniti di cucce in materia- le lavabile e disinfettabile. È auspicabile che le cucce abbiano una parete o il tetto smontabile in modo da rendere agevole la pulizia. In aggiunta a ciò, l’esperienza di campo indica che sono da preferirsi quelle a tettuccio piano, quindi fruibili dal cane, rispetto a quelle a tettuccio spiovente. • Siano previsti dei sistemi di abbeverata automatica o, in alternativa, ci siano delle procedure per garantire il costante riforni- mento di acqua pulita. • L’area dedicata alle attività mediche sia suddivisa in ambulatorio, sala chirurgica e area di degenza. • L’ambulatorio e la sala chirurgica abbiano pareti lisce, lavabili e impermeabili fino ad altezza 2 m. e lavandino azionabile preferi- bilmente a pedale. • Sia previsto, laddove possibile, un locale da dedicare alla preparazione chirurgica dell’animale e delle attrezzature necessarie per l’intervento. In alternativa può essere prevista un’area all’interno della sale da de- dicare esclusivamente a detta attività. • Siano presenti armadi a destinati al deposi- to della strumentazione e dei farmaci d’uso • L’ambulatorio e la sala chirurgica siano at- trezzati con adeguata strumentazione per l’attività chirurgica e clinica (vedi paragrafo “Gestione ambulatorio e sala chirurgica”). • Nell’ambulatorio sia affisso il nome del di- rettore sanitario • Nell’ambulatorio e nella sala chirurgica siano prontamente disponibili, anche me- diante affissione, le procedure periopera- torie e postoperatorie di cui al paragrafo “Gestione ambulatorio e sala chirurgica”. • I box destinati ai cani pericolosi siano con- tigui, separati da doppie porte (a ghigliot- tina) azionabili dall’esterno in modo che gli operatori possano trasferire i cani da un box all’altro durante le pulizie, lavorando in sicurezza. • Le aree pavimentate siano costruite in ma- teriale lavabile, disinfettabile, non sdruc- ciolevole e lievemente pendenti (la pen- denza non deve superare il 3%) in modo da permettere il rapido allontanamento delle urine e delle acque di lavaggio presso i ca- nali di scolo. È da sconsigliare l’uso di pia- strelle in quanto possono rompersi per urti meccanici o possono scollarsi con la pres- sione dell’idropulitrice. Una buona soluzio- ne può essere rappresentata da cemento trattato con resine speciali anche colorate (gradevoli alla vista), resistenti in ambienti esterni e che proteggono il cemento evi- tando la formazione di buche. • Gli spigoli e gli angoli siano arrotondati in modo da evitare il ferimento dei cani e de- gli operatori nonché gli accumuli di sporco. • Tutti i locali di servizio (cucine, ambulatori, ecc.) e i box chiusi siano protetti da zanza- riere a maglie fitte che impediscano l’in- gresso di zanzare e flebotomi. • Tutte le parti erbose siano mantenute co- stantemente rasate al fine di evitare che di- ventino ricettacolo di parassiti quali zecche. • Siano evitati gli accatastamenti di materia- li di qualsiasi natura al fine di contenere la riproduzione di alcuni insetti tra cui i fle- botomi. • Le porte di accesso ai box abbiano requisiti di robustezza e facilità di apertura e chiusu- ra da parte degli operatori ma non dei cani. • I cancelli di accesso ai box abbiano la parte inferiore in materiale resistente agli urti e quella superiore in rete elettrosaldata con maglie sufficientemente fitte da impedire ai cani di infilare gli arti o il muso. Il canile sanitario, procedure e protocolli 12 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 grammazione e organizzazione dei seguenti processi: • piano alimentare; • protocollo di igiene ambientale e disinfe- zione; • procedura per le adozioni e l’affidamento; • procedura per la gestione rifiuti; • procedura di controllo degli animali infe- stanti; • procedure di biosicurezza per gli operatori; • piano di formazione per l’anno in corso e archivio degli anni precedenti; • piano di emergenza ed evacuazione; • procedura per la corretta tenuta dei registri; • procedure peri e post operatorie. Negli stessi uffici devono inoltre essere con- servati i documenti e gli atti che registrino il regolare svolgimento dei processi sopra men- zionati al fine di monitorare le attività, indivi- duare le eventuali azioni correttive e rendere l’intero processo trasparente. È auspicabile che piani, procedure e tutti gli atti relativi siano gestiti in maniera informatiz- zata per permettere una gestione più precisa e all’occorrenza una immediata disponibilità dei dati. Presso il canile devono essere conservati i se- guenti documenti o le relative copie: • organigramma e funzionigramma con l’i- dentificazione del personale organico ed eventualmente dei volontari, laddove pre- vista la loro presenza; • registro giornaliero degli operatori volon- tari presenti laddove è consentita la loro frequentazione della struttura; • eventuali convenzioni; • atto di incarico del direttore sanitario lad- dove previsto; • registro di carico/scarico dei cani (anche informatizzato); • registro farmaci; • registro rifiuti speciali; • documento informativo sulla procedura di adozione e affidamento; • documento di valutazione del rischio per gli operatori; • certificazioni di conformità degli impianti; • schede sanitarie cartacee o informatizzate; • regolamento della struttura con annessi pro- tocolli (sanitario, gestionale, mansionario). Presso i locali adibiti ad uffici devono essere inoltre conservati tutti i documenti di pro- Gestione documenti e archiviazione Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 13 Il canile sanitario, procedure e protocolli Il canile può essere coinvolto in disastri am- bientali di varia natura (dissesti idrogeologici, esondazioni, terremoti, avvelenamento atmo- sferico, ecc.) che richiedono una immediata evacuazione. In questo contesto due aspetti appaiono rile- vanti: • le modalità di evacuazione; • la sistemazione dei cani evacuati. La modalità di evacuazione deve essere de- scritta da una apposita procedura che differi- sce a seconda dell’organizzazione del canile. Per la sistemazione dei cani evacuati è auspi- cabile avere delle apposite convenzioni con le strutture ricettive più vicine. Strumenti indispensabili per una pronta ed ef- ficiente evacuazione sono: • gli elenchi degli operatori del canile ag- giornati e prontamente accessibili che in- cludano i loro indirizzi e recapiti telefonici; • la planimetria del canile (vedi scheda tecni- ca) affissa all’ingresso della struttura; • le attrezzature per il trasferimento degli animali (guinzagli, gabbie e automezzi) in numero adeguato alla capienza del canile; • elenco dei canili, allevamenti e pensioni più vicini in cui venga anche indicata la ca- pacità di accoglienza delle strutture. È necessario fare particolare attenzione che i percorsi di fuga siano sempre mantenuti liberi e che gli idranti e gli estintori siano sottoposti a controllo periodico, secondo quanto previ- sto dalla normativa in vigore e dalla casa pro- duttrice. La procedura di evacuazione e i singoli allega- ti devono essere aggiornati ogni volta che si verifichino le seguenti condizioni: • variazioni negli edifici per quanto attiene sia alle strutture sia agli impianti; • variazioni organizzative; • nuove norme che richiedono modifiche; • mutazioni nelle esigenze di sicurezza; • significative variazioni numeriche degli animali nei box; • variazioni nei recapiti degli operatori; • variazioni nei percorsi di fuga. Piano di emergenza e di evacuazione La planimetria deve riportare: - i locali e le relative destinazioni di uso; - le uscite di emergenza; - i percorsi di fuga (colorati); - le attrezzature antincendio (estintori, idranti, ecc.); - la segnaletica di sicurezza; - i punti di erogazione dell’acqua; - la posizione del quadro con sganciatore elettrico; - la posizione del rubinetto per la chiusura del gas; - le cassette di medicazione. Scheda tecnica I. Planimetria. Il canile sanitario, procedure e protocolli 14 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Ai sensi dell’art 183 del Dlvo 152/2006, com- ma 1 lettera a, il rifiuto è “…qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’in- tenzione o abbia l’obbligo di disfarsi.” Ai sensi del successivo art. 184, comma 1 “[…]i rifiuti sono classificati, secondo l’origine, in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteri- stiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi”. Rifiuti urbani non pericolosi Rientrano in questa tipologia i rifiuti che deri- vano da attività di routine del canile sanitario, non presentano rischio tossico o infettivo e sono assimilabili ai rifiuti urbani per qualità e quantità. La raccolta ed il deposito devono essere or- ganizzati in modo tale da evitare cattivi odori, disordine e inquinamento ambientale. Per la raccolta differenziata di vetro, plastica, metallo, carta e cartone devono essere rispet- tate le specifiche disposizioni comunali. Gli scarti di giardinaggio possono essere smal- titi in appositi contenitori da compost ed es- sere utilizzati sui terreni della stessa struttura oppure, se di modica entità, dopo adeguata ri- duzione di volume, possono essere depositati presso un contenitore riportante la dicitura “rifiuto organico”. Gli indumenti monouso, quando non utilizzati per attività medica o infermieristica, possono essere smaltiti presso gli appositi contenitori recanti la dicitura “raccolta indifferenziata”. Rifiuti urbani pericolosi I rifiuti urbani pericolosi sono costituiti da quei rifiuti che contengono al loro interno un’ele- vata dose di sostanze pericolose e che quindi devono essere gestiti diversamente dal flusso dei rifiuti urbani “normali”. Tra questi, quelli di più comune produzione in un canile sanitario sono i medicinali scaduti, i pesticidi e le pile. Rifiuti speciali Appartengono ai rifiuti speciali i rifiuti sani- tari regolamentati da DPR 254/2003. Sono rifiuti derivanti dalle attività ambulatoriali, chirurgiche, mediche ed infermieristiche con- dotte presso gli ambulatori dei canili sanitari e rifugio o comunque praticate sugli animali del canile. I rifiuti sanitari non pericolosi sono costituiti da: farmaci scaduti o di scarto (ad eccezione dei farmaci citotossici e citostatici), sostanze chimiche di scarto non pericolose e non con- tenenti sostanze pericolose e rifiuti taglienti inutilizzati (aghi, siringhe, lame e rasoi). Questi ultimi, tuttavia, devono essere smaltiti in con- tenitori rigidi come i rifiuti taglienti utilizzati. I rifiuti sanitari pericolosi a rischio non in- fettivo sono rappresentati da medicinali ci- totossici e citostatici e dai rifiuti provenienti da laboratorio analisi o radiologico (sostanze chimiche di scarto pericolose o contenenti sostanze pericolose, oli per circuiti idraulici, soluzioni fissative, soluzioni di sviluppo e at- Gestione rifiuti Figura 1. Classificazione dei rifiuti (art. 184 del Dlvo 152/2006). Figura 2. Classificazione dei rifiuti sanitari (DPR 254/2003). Rifiuti Urbani Speciali Pericolosi Non pericolosi Pericolosi Non pericolosi Rifiuti sanitari Non pericolosi Pericolosi Rischio infettivo Rischio non infettivo Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 15 Il canile sanitario, procedure e protocolli La depurazione in loco può essere effettuata tramite sistemi di depurazione biologica (im- pianto a fanghi attivi, fitodepurazione, perco- latore, ecc.). Le acque reflue depurate possono essere scaricate in acque superficiali (canali, torrenti o eventualmente fossi poderali). Nel caso non sia possibile ricorrere a tali si- stemi si possono immettere tutti i reflui (feci e acque di lavaggio) in una vasca di raccolta autorizzata e a tenuta, di capacità adeguata, senza trattamenti, e smaltirli tramite ditte au- torizzate. Smaltimento feci Le feci rimosse con le acque di lavaggio pos- sono essere smaltite come acque reflue (vedi paragrafo acque reflue). Le feci raccolte a secco possono essere im- messe in contenitori a tenuta e rimosse perio- dicamente tramite ditte autorizzate. tivanti a base acquosa, materiali isolanti con- tenenti amianto, lampade fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio) I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo derivano da attività veterinaria e rispondono ad almeno una delle seguenti caratteristiche: 1. siano contaminati da agenti patogeni per l’uomo o per gli animali; 2. siano venuti a contatto con un qualsiasi liquido biologico, secreto od escreto, per il quale sia ravvisato, dal medico veterina- rio, un rischio di patologia trasmissibile attraverso tali liquidi. Acque reflue Le acque reflue di lavaggio del canile sanitario non possono essere destinate a spandimento sul suolo. Devono invece essere depurate in loco o avviate a un depuratore. Il canile sanitario, procedure e protocolli 16 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Nei canili il controllo di specie animali infe- stanti (pest) assurge a particolare importanza in considerazione della gravità dei danni che possono causare tra i quali ricordiamo: • danni meccanici alla struttura; • imbrattamento dell’ambiente; • imbrattamento e distruzione delle scorte alimentari; • diffusione di malattie infettive. Gli infestanti più comuni sono rappresentati da mosche, zanzare, flebotomi, blatte, coleot- teri, ratti, topi, uccelli. I mezzi di controllo degli infestanti sono mol- teplici e tra questi, negli ultimi anni, sono an- date affermandosi strategie di lotta integrata (Integrated pest management - IPM). I program- mi di IPM sfruttano diverse informazioni (ciclo di vita del parassita, interazione parassita/ ambiente, modalità di diffusione, sensibilità ai vari metodi di lotta, ecc.) per raggiungere una maggiore efficacia e una riduzione dell’uso degli agenti chimici. Le strategie di lotta integrata comprendono: • monitoraggio e identificazione dei pest • prevenzione • controllo Monitoraggio Il monitoraggio si basa sull’ispezione visiva e sull’uso di trappole. L’ispezione visiva degli ambienti viene effettuata per rilevare i segni della presenza di specie infestanti (materiali rosicchiati, animali o insetti morti, ragnatele, escrementi, impronte, ecc.). L’uso di trappole specifiche consente di rileva- re la presenza di infestanti non rilevabili alla ispezione visiva. Prevenzione La prevenzione si basa su: • pulizia dei locali, delle cucce e degli am- bienti esterni che deve essere accurata e a cadenza giornaliera e deve essere prece- duta dalla rimozione di eventuali ostacoli fisici (scatole, attrezzi, ecc.); • eliminazione di ogni eventuale fessurazio- ne delle strutture murarie, delle porte e de- gli infissi; • eliminazione di ogni eventuale accatasta- mento di materiali; • installazione di reti metalliche su tutte le finestre; • cura costante del verde (le zone a manto erboso devono essere rasate e le zone ce- spugliose devono essere potate). Controllo animali infestanti Formazione e addestramento degli operatori Gli operatori devono essere adeguatamente addestrati sulla rilevazione dei segni di presenza di pest (presenza di materiali rosicchiati, feci, carcasse, impronte, ecc.) e sulle misure di prevenzione e controllo. Piano di monitoraggio Il piano di monitoraggio deve essere redatto da un esperto e prevedere una appropriata procedura documentabile. Piano di prevenzione Il piano di prevenzione deve essere redatto da un esperto e prevedere una appropriata procedura documentabile. Piano di controllo Il piano di controllo deve essere redatto da un esperto e prevedere una appropriata procedura documentabile che deve essere adeguata periodicamente in base ai dati di monitoraggio. Scheda tecnica II. Piano di controllo pest. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 17 Il canile sanitario, procedure e protocolli setti antagonisti ed agenti patogeni (virus, batteri, protozoi, nematodi). Nei canili può es- sere utile l’utilizzo del Bacillus thuringiensis per il controllo delle zanzare. Mezzi di controllo chimici I principi attivi utilizzabili nella lotta ai pest sono riportati nel Regolamento UE sui biocidi n. 528/2012 Mezzi di controllo meccanici I mezzi di controllo meccanici sono rappre- sentati dalle trappole. In commercio esistono molti tipi di trappo- le finalizzate alla cattura sia di roditori che di insetti. Controllo Il controllo degli infestanti è solitamente affi- dato a ditte specializzate, tuttavia conoscere i principali metodi di controllo è importante per verificare il lavoro svolto. I mezzi di controllo possono essere fisici, bio- logici, chimici e meccanici. Mezzi di controllo fisici • Ultrasuoni; • vapore; • congelamento con azoto liquido. Mezzi di controllo biologici Si basano prevalentemente sull’utilizzo di in- Il responsabile del canile deve effettuare una corretta valutazione dei rischi per gli operatori e attuare una efficace prevenzione. I rischi più comuni sono rappresentati da: • infortuni; • zoonosi. Infortuni Possono essere riconducibili a 3 gruppi prin- cipali: • infortuni dovuti a caratteristiche strutturali dei locali e degli ambienti del canile; • infortuni dovuti allo svolgimento delle at- tività; • infortuni dovuti ad aggressioni di animali ospiti. Gli infortuni dovuti a caratteristiche strutturali si verificano soprattutto quando le costruzioni non sono ben progettate e ben manutenute. Tra le cause più frequenti ricordiamo: • pavimenti sdrucciolevoli e soluzioni di con- tinuità che possono causare scivolamenti e cadute; • angoli, spigoli e rifiniture che possono cau- sare tagli, graffi, escoriazioni; • impianti elettrici che possono causare fol- gorazioni. Le attività lavorative che più frequentemente possono essere causa di infortuni sono rap- presentate da: • immagazzinamento e prelievo di fusti (ali- menti, agenti chimici, ecc.); • spostamenti di animali. Gli infortuni dovuti ad aggressioni di animali ospiti possono essere riconducibili a: • eccessivo affollamento dei box; • presenza di animali con disturbi compor- tamentali; Sicurezza Il canile sanitario, procedure e protocolli 18 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Zoonosi Per zoonosi si intende qualsiasi malattia e/o infezione trasmessa direttamente o indiret- tamente dagli animali all’uomo e viceversa; possono essere causate da batteri, miceti, pa- rassiti, virus e veicolate da vettori. I più comuni agenti di zoonosi sono: • Campylobacter; • Salmonella; • Escherichia coli; • Giardia; • Dermatofiti • Leishmania; • Leptospira; • Echinococco; • Toxocara canis; • Ancylostoma; • Dirofilaria immitis; • Dirofilaria repens. Le modalità di trasmissione possono essere: 1. morsi o graffi; 2. contatto con sangue infetto e altri liquidi biologici; 3. punture e morsi di artropodi; 4. contatto con liquami; 5. semplice contatto con l’animale. • eccessiva familiarità degli operatori con gli animali e conseguente diminuzione dell’attenzione. Prevenzione infortuni Gli infortuni legati alle caratteristiche delle strutture possono essere prevenuti attuando le misure riportate nel capitolo “requisiti strut- turali”. Gli infortuni legati allo svolgimento delle atti- vità possono essere prevenuti predisponendo rigorose procedure per l’esecuzione standar- dizzata delle attività lavorative. Gli infortuni legati a eccessiva familiarità o a errato atteggiamento verso gli animali posso- no essere ridotti o eliminati con un’adeguata formazione degli operatori. Di particolare importanza è l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI). I principali dispositivi sono rappresentati da scarpe e stivali antiscivolo, tuta monouso e guanti. I DPI devono essere adeguati al rischio da pre- venire e al luogo di lavoro e adattabili all’uti- lizzatore. In ogni caso deve essere prevista un’assicu- razione per la struttura e/o per gli operatori/ volontari. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 19 Il canile sanitario, procedure e protocolli Il responsabile deve garantire che tutti gli operatori abbiano una formazione e un ad- destramento adeguati allo svolgimento delle proprie attività per: • operare in relazione al proprio livello di competenza • costruire un buon rapporto con gli animali, gli altri operatori e i volontari • conoscere adeguatamente le esigenze etologiche e sanitarie degli animali • conoscere le procedure applicate nel cani- le e la normativa vigente • avere personale esperto e formato in gra- do di promuovere iniziative volte a diffon- dere la cultura del possesso responsabile degli animali. Oltre ai corsi di formazione e di aggiornamen- to è opportuno prevedere anche periodi di tirocinio per ogni operatore. Formazione del personale Il direttore sanitario deve redigere un piano annuale di formazione e aggiornamento per tutto il personale, definendo: - gli obiettivi - gli argomenti - il target dei partecipanti - la durata - il periodo di erogazione. Scheda tecnica III. Piano di formazione. Al canile accedono quotidianamente varie categorie di persone (direttore, operatori, veterinari, fornitori) pertanto l’ingresso nelle diverse aree deve essere diversificato secon- do le attività e il ruolo svolto. Alcune strutture quali ambulatorio, inferme- ria, sala operatoria, locale di deposito della scorta farmaci, box degli animali malati o pericolosi, possono essere frequentati esclu- sivamente da personale autorizzato dal re- sponsabile del canile. I visitatori possono recarsi al canile sanitario esclusivamente per il ritiro del proprio cane, qualora sia stato smarrito, ritrovato e condot- to al canile e per l’adozione. Controllo accessi Parte II Aspetti sanitari Il canile sanitario, procedure e protocolli 22 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 senta un momento di elevato stress per gli animali e un rischio di introduzione di malat- tie, per cui è essenziale porre particolare at- tenzione alle procedure di gestione dei nuovi ingressi. Al momento dell’ingresso, ove non già fatto nelle fasi di cattura e consegna dei cani e se non vi è la necessità di effettuare interventi clinici o chirurgici urgenti, deve essere valuta- ta la presenza del microchip e l’iscrizione all’a- nagrafe al fine dell’accertamento di proprietà. Nelle schede tecniche che seguono sono ri- portati gli adempimenti essenziali da porre in atto. Non necessariamente le operazioni de- vono avvenire nell’ordine descritto in quanto la programmazione può variare secondo l’esi- to della visita clinica. La prima valutazione clinica e comportamen- tale del cane è fondamentale per stabilire la collocazione nel canile. I cani che entrano nei canili sanitari possono essere suddivise nelle seguenti categorie: • cani accalappiati vaganti senza identificati- vo individuale (microchip); • cani accalappiati vaganti con identificativo individuale (microchip) per i quali è possi- bile rintracciare il proprietario; • cani morsicatori che devono sottostare al periodo di osservazione nei confronti della rabbia di cui all’art.83 del dpr 320/54; • cani sequestrati: • cani ritenuti potenzialmente pericolosi per l’incolumità pubblica e di altri animali a se- guito di valutazione del servizio veterina- rio ufficiale; • cani oggetto di rinuncia di proprietà (pre- visto in alcune Regioni). L’ingresso di nuovi cani nella struttura rappre- Gestione dei nuovi ingressi Predisposizione o integrazione della cartella clinica già eventualmente redatta nel corso dell’accalappiamento) - Esame obiettivo generale - Valutazione comportamentale Identificazione - Apposizione di microchip e iscrizione all’anagrafe degli animali d’affezione - Registrazione del cane sul registro di carico e scarico cartaceo o informatizzato - Valutazione comportamentale - Predisposizione della cartella clinica Nel caso di cani sequestrati o confiscati deve essere ritirato e archiviato il documento di sequestro o confisca Scheda tecnica IV. Ingresso del cane nel canile sanitario. Nel registro di carico e scarico degli animali ospitati devono essere riportate almeno le seguenti informazioni: - microchip dell’animale; - data di entrata; - provenienza; - generalità del proprietario (sindaco per i cani vaganti o privato cittadino); - data e causa di morte; - data di adozione/affidamento; - destinazione del cane in caso di affidamento o adozione; - data di uscita con specifica della causa (morte, adozione, affidamento, fuga, avvio al canile rifugio) Scheda tecnica V. Registro di carico e scarico cartaceo o informatizzato. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 23 Il canile sanitario, procedure e protocolli cause di morte diventando un indice della qualità di gestione del canile. Oltre alla regolare profilassi per gli endo ed ectoparassiti, l’alta incidenza di malattie tra- smesse da vettori in alcune zone (per es. lei- shmaniosi, filariosi, erhlichiosi, borreliosi, ecc.), rende indispensabile il trattamento di- retto degli animali con prodotti repellenti e la disinfestazionie ambientale. I protocolli vaccinali variano secondo l’area geografica, il numero di animali ospitati, l’in- tensità del turn-over, l’anamnesi collettiva e individuale e la situazione del canile e sono stabiliti dal medico veterinario responsabile della struttura. Le linee guida per la vaccina- zione del cane e del gatto stilate dal Vaccina- tion Guidelines Group (VGG) della World Small Animal Veterinary Association (WSAVA) pub- blicate e aggiornate nel 2015 possono rappre- sentare un ottimo riferimento per la scelta dei La gestione sanitaria di un canile sanitario ha come obiettivi fondamentali: • verificare lo stato sanitario degli animali (anche al fine della salute pubblica); • tutelare il benessere degli animali; • prevenire le patologie degli animali; • curare prontamente le patologie di qualsi- asi natura degli animali; • eseguire interventi di sterilizzazione. La gestione sanitaria del canile vede a capo un medico veterinario come direttore sanita- rio ma a vari livelli e a diverso titolo coinvolge tutti gli operatori. Una buona gestione sanitaria porta al miglio- ramento delle condizioni generali di benesse- re degli animali e degli operatori e alla ridu- zione dei costi delle spese mediche riducendo l’incidenza delle malattie e migliorando l’adot- tabilità. Per ottenere ciò, tutte le attività del ca- nile e in maniera particolare l’alimentazione, la gestione corretta delle nuove introduzioni, l’igiene ambientale, la gestione controllata del personale in entrata e in uscita devono essere oggetto di costante monitoraggio. Protocolli di prevenzione e cartelle cliniche Prevenzione La prevenzione delle malattie infettive nel ca- nile si basa su una conduzione gestionale che limiti l’esposizione ai patogeni e mantenga gli ospiti del canile in uno stato di salute tale da renderli meno inclini ad ammalarsi. Risulta di particolare importanza l’eliminazio- ne di contatti tra cani con anamnesi scono- sciuta. Gli animali morti dovrebbero sempre essere avviati all’esame autoptico. L’accertamento delle cause di morte degli ani- mali ha una funzione di prevenzione di nuovi focolai e contribuisce al monitoraggio delle Gestione sanitaria Per i trattamenti profilattici obbligatori previsti dalla normativa si rimanda alla legge 281/91, art. 2, comma 5. Nei canili italiani sono, di solito, ritenuti “core” le seguenti vaccinazioni: - Parvovirus-2 canino; - Virus del cimurro; - Adenovirus-2 canino. - Leptospira interrogans sierogruppo Canicola - Leptospira interrogans sierogruppo Icterohaemorrhagiae - Leptospira interrogans sierogruppo Australis - Leptospira kirschneri sierogruppo Grippotyphosa Solitamente rientrano nelle “non core” le seguenti vaccinazioni: - Bordetella bronchiseptica; - Virus Parainfluenzale-3; - Borrelia burgdoferi; - Herpesvirus-1canino; - Leishmania infantum; - Coronavirus canino; - Microsporum canis; - Babesia canis. I vaccini devono essere conservati in frigorifero, secondo le indicazioni del produttore e usati entro la data di scadenza. Scheda tecnica VI. Vaccinazioni. Il canile sanitario, procedure e protocolli 24 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 to che riporti i dati e le informazioni illustrati nella scheda tecnica che segue. Gestione dell’igiene ambientale e della disinfezione Tra i disinfettanti che possono essere utilizzati: • alcool; • composti a base di cloro; • aldeidi; • iodofori; • composti di ammonio quaternario. Gli Alcool sono battericidi ma non sporicidi e agiscono denaturando le proteine. I composti a base di cloro hanno un ampio spettro di attività, sono economici e sono ve- loci da utilizzare, ma sono anche corrosivi ed instabili. vaccini di base (core) o facoltativi (non core) e dei protocolli vaccinali. Nelle stesse linee guida sono reperibili utili indicazioni circa gli esami sierologici necessari per la documenta- zione e il monitoraggio delle risposte immuni- tarie e un paragrafo sulle reazioni avverse. I cicli vaccinali possono non essere portati a termine nel canile sanitario data la natura temporanea del ricovero. In questi casi è ne- cessario che il ciclo sia completato presso le strutture di destinazione quali p. es. canili rifu- gio e famiglie adottanti. Nella scheda che segue sono riportati i trat- tamenti profilattici e gli esami diagnostici di base da attuare sui nuovi ingressi, fatta ec- cezione per gli animali di cui è possibile di- mostrare l’avvenuto trattamento con relativa tempistica. Cartella clinica La cartella clinica, auspicabile in formato in- formatico, (meglio se integrata al programma di registrazione della banca dati dell’anagrafe degli animali d’affezione) deve contenere tut- ti la documentazione inerente la storia clinica dell’animale, con documenti di registrazione attestanti i controlli, le diagnosi, le terapie, gli interventi chirurgici, i trattamenti effettuati e devono essere automaticamente aggiornate ad ogni nuovo intervento effettuato. È oppor- tuno inserire nella cartella clinica un prospet- Foto - nome; - microchip; - razza; - sesso; - mantello; - taglia; - data di nascita (se conosciuta o indicativa); - data di ingresso nel canile; - motivo di consegna al canile (per es. rinvenuto vagante, sequestrato, consegnato dal proprietario). Visite cliniche (tutte le visite effet- tuate compresa quella presso il canile sanitario) Data di effettuazione, nome del veterinario, esito Esami di laboratorio Data, richiedente ed esito Trattamenti antiparassitari Data, prodotto usato, veterinario Vaccinazioni Data, vaccino usato, veterinario Terapie Data, protocollo terapeutico, veterinario prescrittore Interventi chirurgici Data, ambulatorio di esecuzione, equipe chirurgica Visite comportamentali Data, diagnosi, nome del veterinario, terapia prescritta Dieta Tipo di dieta, durata, veterinario prescrittore Scheda tecnica VIII. Cartella clinica. Tipo di intervento - Esame feci - Trattamento antiparassitario per parassiti interni - Trattamento antiparassitario per parassiti esterni - Esami sierologici (p.e. leishmania, dirofilaria) - Vaccinazioni secondo protocollo individuale Altri esami e altre azioni preventive possono essere inseriti nel piano di prevenzione in base alla situazione epidemiologica o geografica del canile. Scheda tecnica VII. Trattamenti profilattici e esami diagnostici di base. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 25 Il canile sanitario, procedure e protocolli Le aldeidi devono essere usate in soluzione acquosa e possono essere utilizzate sia sotto forma gassosa che liquida. Possiedono azione battericida, fungicida, virulicida e a determi- nati valori di pH anche sporicida. L’aldeide più usata è la glutaraldeide. Gli iodofori, come soluzioni di iodio, sono utilizzati come disinfettanti della cute e delle mucose. Le soluzioni diluite hanno un elevato potere battericida ma la presenza di materiale organico riduce la loro attività. I composti quaternari d’ammonio sono am- piamente utilizzati come disinfettanti e an- tisettici e normalmente sono inattivati da acqua dura, sapone e residui anionici. Possie- dono azione fungicida, battericida e virulicida (limitatamente ai virus lipofilici). Il loro uso è ottimale per la sanitizzazione ambientale di superfici quali pavimenti, sanitari e muri. Ferma restando quindi la possibilità di sceglie- re i prodotti più confacenti alle esigenze pra- tiche, si ribadisce che le operazioni di pulizia (con acqua, idropulitrici, ecc.) devono esse- re eseguite solo dopo aver fatto allontana- re il cane dal box. Gestione dei farmaci La prescrizione del farmaco può essere fatta solo dal direttore sanitario o da un veterinario da lui delegato. Le modalità di tenuta delle scorte dei medici- nali deve rispettare quanto indicato dagli art. 80, 82 e 84 del Dlgs. 193/2006. I nominativi dei medici veterinari responsabili delle scorte devono essere indicati nella do- manda di autorizzazione alla scorta presenta- ta ai servizi veterinari della ASL competente per territorio con l’indicazione delle ulteriori Far uscire i cani e sistemarli in luogo asciutto. Rimuovere tutte le parti mobili. Tutti gli oggetti presenti, in maniera particolare ciotole e abbeveratoi, devono essere accuratamente detersi e risciacquati. Lavare e disinfettare con prodotti efficaci ed attendere i tempi di azione. La scelta dei prodotti è fatta dal direttore sanitario o da un veterinario da lui delegato. Risciacquare abbondantemente con acqua calda in modo da rimuovere i residui di disinfettante. Allontanare l’acqua in eccesso. Far rientrare i cani solo quando l’ambiente è sufficientemente asciutto. N.B. Anche le aree di sgambamento devono essere tenute pulite con la rimozione almeno quotidiana dei rifiuti organici solidi. Scheda tecnica IX. Gestione dell’igiene ambientale e della disinfezione. strutture presso le quali risultano responsabili della tenuta di scorte. I medicinali devono es- sere custoditi in idonei locali chiusi o in armadi accessibili solo al veterinario responsabile del- le scorte e devono essere conservati, in luogo adeguato, pulito, non esposto a umidità, luce o sbalzi termici. La prescrizione avviene con ricetta elettro- nica come riportato nel manuale operativo della ricetta elettronica veterinaria di cui al link: https://www.ricettaveterinariaelettroni- ca.it; i documenti d’acquisto dei farmaci de- vono essere conservati per tre anni. Gli operatori che affiancano il veterinario nell’effettuare le terapie devono essere ade- guatamente formati ad attenersi rigorosa- mente alla posologia prescritta. La legislazione vigente prevede che venga- no immediatamente segnalate le sospette reazioni avverse ai farmaci al Ministero della Salute o ai centri regionali di farmacovigilanza (http://www.salute.gov.it/FarmacoVigilanza- VetModule/FarmacoVigVetServlet). Gestione ambulatorio e sala chirurgica Nell’ambulatorio devono essere presenti tutti i presidi utili ad effettuare una visita medica. Nella sala chirurgica del canile sanitario, soli- tamente, vengono effettuati interventi di ste- rilizzazione e interventi di primo soccorso in cani traumatizzati. La sala pertanto deve esse- re dotata almeno delle attrezzatura di seguito elencate: • fonte di ossigeno; • dispositivo per l’erogazione dei gas corre- dato di circuiti e tracheotubi adeguati alle Il canile sanitario, procedure e protocolli 26 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Ai fini della corretta gestione del paziente de- vono essere predisposte almeno le seguenti procedure: • procedure perioperatorie: - preparazione paziente: tricotomia, scrub; - preparazione chirurgo; - preparazione campo operatorio. • procedure postoperatorie: - risveglio; - monitoraggio; - terapie; - gestione del dolore. specie trattate; • dispositivi per condurre una procedura anestesiologica (sedazione, anestesia ge- nerale/locale); • tavolo chirurgico dedicato; • fonte di luce adeguata; • monitor multiparametro; • elettrobisturi; • aspiratore di liquidi; • sterilizzatrice o autoclave; • teleria sterile; • strumentario chirurgico adeguato al tipo di intervento specialistico. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 27 Il canile sanitario, procedure e protocolli stato di salute, tuttavia è possibile individuare riferimenti temporali minimi per ottenere ef- fetti positivi sullo stato di benessere psicofisi- co dei cani. I cani che hanno accesso ad una zona esterna direttamente dal box, necessitano di attività di movimenti in aree di sgambamento per al- meno un’ora al giorno. Cani che non hanno accesso diretto ad una zona esterna del box (fermo restando l’obiet- tivo di dismettere questo tipo di strutture), necessitano dell’accesso alle aree di sgamba- mento per almeno un’ora, due volte al giorno. Il miglioramento della capacità di socializza- zione e apprendimento può essere già avvia- to nel canile sanitario. Ciò al fine di favorire gli affidi e le adozioni. Per questo motivo è auspi- cabile che: • gli operatori instaurino un rapporto di scambio comunicativo (visivo, gestuale e vocale) con i cani; • i cuccioli senza madre siano posti in una nursery; • siano impostati percorsi mirati di riabilita- zione per i soggetti che manifestino distur- bi comportamentali. La collocazione dei cani in canile può essere causa di stress attribuibili a molte cause. Le più frequenti sono rappresentate da: • spazi confinati, spesso ristretti; • dinamiche relazionali alterate o assenti sia con l’uomo che con altri cani; • mancanza di esercizio fisico; • mancanza di stimoli ambientali. Nel canile sanitario i cani dovrebbero essere ospitati per brevi periodi, tuttavia è importan- te che non siano in condizioni di disagio psi- cofisico al fine di evitare traumi e disagi che possano comprometterne il carattere e ridur- re l’adottabilità. I segnali di stress possono essere rappresen- tati da: alterazioni del comportamento ali- mentare (es. coprofagia), movimenti in circolo prolungati (circling), paure, fobie, intolleranza verso altri animali, iperattività o leccamento, grattamento e vocalizzazioni eccessive. L’attività fisica può ridurre gli effetti avversi del confinamento, soprattutto se associata al contatto con l’uomo e a esercizi mirati alla sti- molazione mentale. La necessità di attività motoria varia secondo l’età, la mole, la razza, il periodo fisiologico, lo Benessere: attività psicofisiche e valutazione Il canile sanitario, procedure e protocolli 28 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 L’alimentazione è fondamentale per un buo- no stato di salute degli animali e pertanto la dieta deve essere valutata dal direttore sanita- rio o da un veterinario da lui delegato. La dieta deve rispondere alle esigenze nutritive (calori- che, proteiche, vitaminiche, ecc.) degli animali ma anche rispondere a criteri di appetibilità e per la sua formulazione si devono prendere in considerazione: • l’età dell’animale; • la mole; • la razza; • la stagione; • l’attività fisica; • lo stato fisiologico o parafisiologico (es. gravidanza); • la presenza di patologie. È importante redigere un programma alimen- tare nel quale vengano definiti: • la tipologia di alimenti (ad esempio prepa- rati industriali o alimenti base per la prepa- razione dei pasti); • le modalità di preparazione; • le modalità e i tempi di somministrazione; • le quantità; • le misure igieniche da rispettare nella pre- parazione e nella somministrazione. Eventuali esigenze dietetiche particolari rife- ribili a stati patologici (es. insufficenza renale, diabete ecc.) o a specifici momenti fisiologici (es. allattamento, crescita, ecc.) devono essere annotati nella cartella clinica. Alimenti Gli alimenti devono essere conservati in am- bienti puliti, asciutti e protetti da agenti infe- stanti (topi, ratti, ecc.). I locali di deposito degli stessi e la cucina devono avere finestre protet- te da zanzariere. Gli spazi degli ambienti e i lavandini devono essere ampi per garantire i movimenti degli operatori e le operazioni di pulizia. I pasti devono essere somministrati a orari fissi e regolari. La dieta può basarsi sull’uso di preparazioni estemporanee di alimenti o di prodotti indu- striali (crocchette, mangimi umidi inscatolati). Nei canili è possibile utilizzare sottoprodotti di origine animale costituiti da rifiuti di cu- cina e ristorazione come indicato dalla nota congiunta delle Direzioni generali della Sani- tà Animale e della Sicurezza Alimentare del 28.12.2015 del Ministero della Salute. È comunque vietato l’utilizzo per l’alimenta- zione di olio di cucina esausto e rifiuti di cucina e ristorazione costituiti da residui di alimenti già somministrati al consumatore finale. Tali sottoprodotti possono provenire solo da imprese alimentari registrate e riconosciute in base Reg.(CE) 852/2004 e Reg. (CE) 853/2004, e il loro utilizzo è consentito solo nell’ambito della medesima provincia in cui sono ubicati anche i canili. L’utilizzo di tali sottoprodotti è subordinato a : • registrazione ai sensi dell’art. 23 del Reg. CE 1069/2009; • registrazione o riconoscimento ai sensi del Reg.(CE) 852/2004 o ai sensi del Reg. (CE) 853/2004 dell’industria alimentare produt- trice dei sottoprodotti; • trattamento termico; • notifica all’Autorità Competente Locale; • registrazione da parte del proprietario dell’azienda produttrice, in apposito regi- stro. della data di invio e del peso stimato dei sottoprodotti. Le preparazioni estemporanee devono essere prodotte sulla base delle indicazioni del diret- tore sanitario del canile, in considerazione del- le esigenze nutritive specifiche degli animali. L’alimentazione con prodotti industriali (croc- chette o mangime umido) è sicuramente più agevole ed in molte situazioni consigliabile. Alimentazione Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 29 Il canile sanitario, procedure e protocolli ta un momento di grande importanza nell’inte- razione cane/uomo e cane/cane. Ogni cane deve disporre della propria ciotola in modo da rispettate le prescrizioni quantitative per ogni animale. Le mangiatoie a getto continuo fornite di “ser- batoi” sono da sconsigliare. Queste ultime inol- tre riducono l’interazione con gli operatori pri- vandoli anche del ruolo di gestori delle risorse alimentari. Un buon sistema di distribuzione dell’acqua può essere costituito da abbeveratoi a riempi- mento automatico, che garantiscono la costan- te fornitura d’acqua anche nella stagione calda. In commercio esistono mangimi studiati per soddisfare particolari esigenze in condizioni fisiologiche (crescita, allattamento, gravidan- za) o patologiche. È auspicabile che anche nei canili dove sono somministrati esclusivamente prodotti indu- striali sia conservato un registro di carico e scarico su supporto cartaceo o informatizzato che consenta di tenere sotto controllo sia le scorte che le scadenze. Modalità di somministrazione La somministrazione degli alimenti rappresen- Somministrazione alimenti Gli alimenti devono essere riposti in ciotole singole ben pulite; La quantità e la tipologia di alimento deve rispettare quanto disposto dal veterinario nel piano dietetico; A fine pasto le ciotole devono essere ripulite da eventuali avanzi e lavate accuratamente. Somministrazione acqua Le ciotole per l’abbeveraggio devono essere lasciate a disposizione dell’animale con acqua fresca e pulita. Scheda tecnica X. Alimenti. Il canile sanitario, procedure e protocolli 30 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 su tutti gli aspetti connessi alla presenza di un cane in famiglia. L’adozione dovrebbe essere preceduta da un periodo di affidamento temporaneo. L’affidamento temporaneo deve avvenire in seguito a una dichiarazione scritta dell’adot- tante che accetta controlli da parte del canile che possono avvenire in qualsiasi momento, e senza preavviso. Detti controlli devono es- sere fatti da personale debitamente formato che utilizza check list validate dal veterinario della struttura o da un veterinario esperto in medicina comportamentale. I dati delle adozioni e degli affidi devono es- sere registrati e conservati in un apposito re- gistro adozioni (anche informatico) e devono riguardare le seguenti informazioni: • tutte le generalità dell’adottante; • data dell’affido/adozione; • - data dell’eventuale restituzione al canile corredata da breve relazione del veterina- rio o del direttore sanitario sulle condizioni di salute del cane e sulle motivazioni che ne hanno determinato la restituzione. L’adozione deve essere registrata anche sul registro di carico e scarico. Il passaggio di pro- prietà deve essere riportato sull’anagrafe de- gli animali d’affezione regionale e i documenti aggiornati devono essere forniti all’adottante. All’adottante va consegnata copia della car- tella clinica nella quale devono essere riporta- te eventuali diagnosi di malattie e trattamenti profilattici, terapeutici, chirurgici e comporta- mentali effettuati. Anche l’affidamento deve essere registra- to in anagrafe, in quanto comporta un cam- bio di detentore e l’interruzione da parte del Comune dell’erogazione del mantenimento del cane. L’adottante e l’affidatario devono documen- tare la maggiore età con carta di identità o patente di guida e dichiarare l’assenza di con- danne penali per maltrattamenti ad animali con autocertificazione. È consuetudine, in molte regioni, rendere disponibili i cani, per adozione e affidi, solo dopo il trasferimento al canile rifugio. Nul- la osta, però, a che l’adozione e soprattutto l’affido di cani ritenuti idonei, possano esse- re effettuati direttamente al canile sanitario dopo i controlli sanitari, l’avvio delle proce- dure profilattiche e il periodo di osservazio- ne obbligatoria, laddove previsto. Per que- sto motivo riportiamo quanto già scritto nel manuale “Il canile rifugio, procedure  e  pro- tocolli”. Nel processo di adozione i fattori principali da analizzare sono due: • le aspettative dell’adottante • la capacità dell’adottante di gestire un de- terminato soggetto (che dipende dall’e- sperienza e dalla formazione) . Conseguenze da evitare sono: • restituzione/abbandono/mal custodia/ maltrattamento; • aggressioni (che a volte possono essere molto gravi). L’iter dell’adozione è particolarmente com- plesso e deve incentrarsi sull’incrementare il numero di cani adottati e limitarne al massi- mo il loro ritorno in canile. Un cane adottato e poi restituito al canile è sottoposto a stress elevato dovuto ai cambiamenti dei riferimen- ti sociali e ambientali che richiedono sforzi adattativi che vengono frustrati con possibile insorgenza di stati ansiosi dell’animale. Per incrementare le adozioni è necessario uti- lizzare i social network per pubblicizzare e far conoscere i cani del canile pronti per l’adozio- ne, attraverso schede con caratteristiche sani- tarie e caratteriali. Il canile come presidio di lotta al randagismo deve essere il punto di riferimento per lo svi- luppo e la diffusione del concetto di possesso responsabile. Particolare cura dovrà essere data alla distri- buzione di materiale divulgativo che informi Adozioni e affidi Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 31 Il canile sanitario, procedure e protocolli restri randagi, (..), perduti, abbandonati o con- fiscati e il cui stato sanitario potrebbe talvolta non essere noto al momento dell’ingresso nel- lo stabilimento”. Ciò corrisponde quindi anche al “canile sanitario”. Per la movimentazione dei cani è di fonda- mentale importanza l’art. 9 che stabilisce che i rifugi per animali destinati a cani, gatti e fu- retti, da cui tali animali sono spostati in un altro Stato membro possono avviare le pro- prie attività solo dopo il riconoscimento del- lo stabilimento (ex all’articolo 96, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/429) da parte dell’autorità competente. Per completezza di informazione occorre ag- giungere che dal 21 aprile 2021 è in vigore il Regolamento delegato (UE) 2019/2035 della Commissione del 28 giugno 2019 che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme relative agli stabilimenti che deten- gono animali terrestri e agli incubatoi nonché alla tracciabilità di determinati animali terre- stri detenuti e delle uova da cova. Il suddetto Regolamento integra le prescrizioni in materia di tracciabilità (fra l’altro) di cani, gatti e furetti. In questo regolamento la terminologia “ri- fugio per animali” è usata per indicare “uno stabilimento in cui sono detenuti animali ter- Il canile sanitario, procedure e protocolli 32 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 La Legge quadro 281/91, in materia di anima- li d’affezione e prevenzione del randagismo, ha stabilito che la soppressione di cani e gatti può avvenire solo con eutanasia e soltanto se “gravemente malati o incurabili o di compro- vata pericolosità”. Alla comprovata pericolosità fa riferimento l’Art. 672 c.p. “omessa custodia e malgover- no degli animali”, di competenza degli or- gani preposti all’ordine pubblico, a difesa dell’incolumità fisica delle persone (minac- ciata da un cane) e il Regolamento di polizia veterinaria, che tra le misure restrittive per contenere la propagazione di malattie infet- tive e zoonosi comprende l’abbattimento for- zato degli animali. La Legge n. 189/04 vieta qualunque uccisione degli animali per crudel- tà o in assenza di necessità (Art. 544 bis C.p.). La stessa legge punisce “Chiunque, per cru- deltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insop- portabili per le sue caratteristiche etologiche” (Art. 544 ter C.p.). Per non incorrere nel reato di maltrattamento, l’eutanasia, così come indicato dall’etimologia di questo termine, non deve provocare alcuna sofferenza all’animale. I cani su cui è esercita- ta l’eutanasia, in genere, sono già in stato di stress dovuto ad una patologia fisica o com- portamentale. È compito del medico veterina- rio condurre l’eutanasia in maniera da non ag- gravare lo stato di stress o provocare ulteriori sofferenze quali dolore e ansia. Per questo motivo, prima di eseguire le proce- dure di eutanasia vere e proprie, é indispen- sabile che il veterinario scelga, in base ad ag- giornate conoscenze medico-scientifiche, il miglior protocollo anestesiologico a seconda del caso. I farmaci impiegati per l’eutanasia dell’animale devono essere detenuti e somministrati solo dal veterinario che adotta tutte le precauzioni per evitare rischi da contatto accidentale. Gli animali soppressi devono essere distrutti o posti in luoghi inaccessibili ad altri animali; La procedura di eutanasia dei cani riconosce le seguenti fasi: Eutanasia Valutazione Verificare se il cane è in una delle condizioni previste per l’abbattimento (stato di comprovata pericolosità, malattia grave o incurabile). Trasporto dell’animale in luogo idoneo e contenimento Il contenimento deve essere praticato da personale esperto in maniera da non impartire stress, angoscia o aumenta- re lo stato di sofferenza del cane. Anestesia I protocolli anestesiologici sono scelti in base alle buone pratiche veterinarie. Indipendentemente dal protocollo utilizzato, l’anestesia indotta nell’animale deve essere sempre profonda. Somministrazione dei farmaci per l’eutanasia I farmaci per l’eutanasia devono essere somministrati da un medico veterinario. Compilazione dei documenti e dei registri previsti La morte deve essere riportata nel registro di carico e scarico con indicazione della data di decesso e motivo della morte. Smaltimento dell’animale soppresso L’animale deceduto deve essere avviato a un impianto inceneritore. Se il canile non possiede un proprio impianto, deve essere stoccato in congelatore sino al ritiro da parte della ditta autorizzata che provvederà al trasporto presso un impianto di incenerimento autorizzato. Scheda tecnica XI. Eutanasia. Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 33 Il canile sanitario, procedure e protocolli • somministrazione del farmaco eutanasico; • compilazione dei documenti e registri pre- visti (certificato di morte, scarico dell’ani- male dal registro di carico/scarico e comu- nicazione all’anagrafe canina); • smaltimento dell’animale soppresso se- condo la normativa in vigore. • valutazione; • trasporto dell’animale in luogo idoneo e contenimento (da tener presente che que- sta fase può essere eliminata qualora le condizioni fisiche del cane rendano diffi- coltoso o stressante lo spostamento); • anestesia profonda, preceduta da eventua- le sedazione; In talune regioni è prevista la possibilità di consegnare il proprio cane al canile a titolo definitivo, cedendolo al Comune di residenza. Tale prassi, che trova giustificazione in caso di decesso o impossibilità (fisico/economica) del padrone di accudire l’animale, deve essere oggetto di controllo da parte del servizio ve- terinario ufficiale al fine di evitarne un ricorso incontrollato. Pertanto dovrebbe essere previ- sta la registrazione di tale evento in anagrafe per evitare che la stessa persona possa ripren- dere altri animali nelle medesime condizioni. Ai fini della tutela dei cani è auspicabile che il canile tenga traccia di tutti i percorsi di affida- mento al fine di valutare e analizzare i percorsi che non si concludono con l’adozione. Rinuncia di proprietà del cane Parte III Normativa Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 37 Il canile sanitario, procedure e protocolli Regione Abruzzo Legge Regionale n. 47 del 18 dicembre 2013 Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Abruzzo Speciale n. 127 del 27 dicembre 2013. Deliberazione n. 213 del 28 marzo 2011 Approvazione, ai sensi dell’art. 2 della L.R. 21 settembre 1999, n. 86, del Programma di Pre- venzione del Randagismo della Regione Abruz- zo 2011-2013 Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo n. 28 del 22 aprile 2011 Legge Regionale n. 9 del 7 maggio 2007 Cimiteri per animali d’affezione Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo n. 27 dell’11 maggio 2007 Legge Regionale n. 8 del 23 gennaio 2004 Modifiche ed integrazioni alla L.R. 21 settembre 1999, n. 86 Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo n. 1 (stra- ordinario) dell’11 febbraio 2004 Legge Regionale n. 86 del 21 settembre 1999 Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo n. 39 del 13 ottobre 1999 Legge Regionale n. 31 del 9 aprile 1997 Finanziamento della costruzione delle strutture di ricovero per cani e gatti nonché per la preven- zione del randagismo Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo n. 9 del 20 maggio 1997 Legge Regionale n. 27 del 3 aprile 1995 Istituzione del servizio volontario di vigilanza ecologica Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo n. 10 del 28 aprile 1995. Legge Regionale n. 34 del 31 maggio 1994 Finanziamento costruzione canili sanitari Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo n. 25 del 24 giugno 1994 Legge Regionale n. 15 dell’11 febbraio 1992 Norme sul controllo del randagismo,istituzione dell’anagrafe canina e sulla protezione degli animali da affezione Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo n. 8 del 5 marzo 1992 Legge Regionale n. 26 del 6 aprile 1989 Modifiche ed integrazioni alla LR 16.6.87, n. 31 concernente: “Tutela e valorizzazione del Cane da pastore abruzzese” Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo n. 17 del 26 aprile 1989 Regione Basilicata Legge Regionale n. 46 del 30 novembre 2018 Disposizioni in materia di randagismo e tutela degli animali da compagnia di affezione Legge n. 35 del 6 dicembre 2017 Promozione delle terapie, dell’educazione e delle attività assistite con gli animali. Succ. mod. con LR 29 giugno 2018, n. 11 Legge Regionale n. 11 del 31 maggio 2016 Norme in materia funeraria e cimiteriale e di ci- miteri per animali d’affezione Delibera regionale n. 20160000022 del 12 gennaio 2016 Presa d’atto dell’accordo tra il ministero della salute, la regione Basilicata e l’Ente Nazionale Protezione Animali onlus (ENPA) per l’avvio nel- la regione Basilicata del progetto pilota contro il fenomeno del randagismo Legge Regionale n. 7 del 4 febbraio 2003 Disciplina del bilancio di previsione e norme di contenimento e realizzazione della spesa per l’e- sercizio 2003 Normativa regionale Il canile sanitario, procedure e protocolli 38 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 197 del 20 dicembre 2012 Razionalizzazione degli interventi in materia di randagismo: istituzione di una rete di canili sa- nitari nel territorio della Regione Calabria. Mo- difiche ed integrazioni Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 2 del 16 gennaio 2013 Legge Regionale n. 4 del 3 marzo 2000 Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 5 maggio 1990, n. 41 recante: Istituzione ana- grafe canina, prevenzione randagismo e prote- zione degli animali Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 15 dell’11 marzo 2000 Legge Regionale n. 41 del 5 maggio 1990 Istituzione anagrafe canina, prevenzione randa- gismo e protezione degli animali Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 4 del 12 gennaio 1990 Regione Campania Legge Regionale n. 12 dell’ 8 luglio 2019 - “Mo- difiche alla legge regionale 11 aprile 2019, n. 3 Disposizioni volte a promuovere e a tutelare il rispetto ed il benessere degli animali d’affezione e a prevenire il randagismo Legge Regionale n. 3 dell’11 aprile 2019 Disposizioni volte a promuovere e a tutelare il rispetto ed il benessere degli animali d’affezione e a prevenire il randagismo Deliberazione Giunta Regionale n. 209 del 27 giugno 2014 Recepimento dell’Accordo tra il Governo, le Re- gioni e le Province Autonome del 24 gennaio 2013 in materia di identificazione e registrazio- ne degli animali d’affezione - Approvazione del disegno di legge recante “Tu- tela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo” Deliberazione n. 2131 del 7 dicembre 2007 Priorità, modalità e termini per la concessione dei contributi previsti dalla Legge Regionale Bollettino Ufficiale Regione Basilicata n. 11 del 4 febbraio 2003 Legge Regionale n. 3 del 24 febbraio 2009 Cimiteri per animali d’affezione Bollettino Ufficiale Regione Basilicata n. 10 del 01 gennaio 2009 Legge Regionale n. 6 del 25 gennaio1993 Norme sulla prevenzione e sul controllo del ran- dagismo. Istituzione anagrafica canina e prote- zione degli animali di affezione Bollettino Ufficiale Regione Basilicata n. 3 del 29 gennaio 1993 Provincia autonoma di Bolzano Decreto del Presidente della provincia n. 19 dell’8 luglio 2013 Regolamento di esecuzione in materia di prote- zione degli animali Bollettino Ufficiale n. 29/I-II del 16 luglio 2013 Legge Provinciale n. 9 del 15 maggio 2000 Interventi per la protezione degli animali e pre- venzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Bolzano n. 23 del 30 maggio 2000, Supplemento ordinario. Legge Provinciale n. 16 dell’8 luglio 1986 Interventi per la protezione degli animali Bollettino Ufficiale della Regione Bolzano (Prov.) n. 31 del 22 luglio 1986 Regione Calabria Decreto del presidente della giunta regionale n. 32 del 11 maggio 2015 Decreto del presidente della giunta regiona- le n. 51 del 19 maggio 2014, modificativo del DPGR-CA n. 197 del 20 dicembre 2012 Razionalizzazione degli interventi in materia di randagismo: istituzione di una rete di canili sa- nitari nel territorio della Regione Calabria - Mo- difiche e integrazioni Decreto del presidente della giunta regionale n. 51 del 19 maggio 2014 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 39 Il canile sanitario, procedure e protocolli turali in canili e gattili pubblici. Ulteriore proro- ga dei termini per la presentazione dei progetti Delibera Giunta Regionale n. 1747 del 21 ot- tobre 2019 Programma di formazione e aggiornamento per operatori dei canili e gattili e volontari in tema di tutela degli animali d’affezione e lotta al randa- gismo. assegnazione e concessione risorse alle aziende unità sanitarie locali Deliberazione n. 353 del 2 aprile 2013 Approvazione dei requisiti strutturali e gestiona- li per le strutture di ricovero di cani e gatti, oasi e colonie feline Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Ro- magna n. 121 dell’8 maggio 2013 Legge Regionale n. 3 del 29 marzo 2013 Modifiche alla Legge Regionale 17 febbraio 2005, n. 5 (norme a tutela del benessere animale). Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Ro- magna n. 3 del 29 marzo 2013 Delibera Giunta Regionale 647/2007 Indicazioni tecniche in attuazione alla Legge Re- gionale 5/05 relativa alla tutela del benessere de- gli animali. Parziale modifica alla delibera 394/06 Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Ro- magna n. 75 del 5 giugno 2007 Legge Regionale n. 5 del 17 febbraio 2005 Norme a tutela del benessere animale Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Ro- magna n. 30 del 18 febbraio 2005 Legge Regionale n. 27 del 7 aprile 2000 Nuove norme per la tutela ed il controllo della popolazione canina e felina Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Ro- magna n. 61 del 10 aprile 2000 Regione Friuli-Venezia Giulia Legge regionale n. 5 del 13 marzo 2015 Modifiche alla legge regionale 11 ottobre 2012, n. 20 (Norme per il benessere e la tutela degli animali di affezione) Bollettino Ufficiale della Regione Friuli Vene- zia Giulia n. 11 del 18 marzo 2015 16/2001 recante: “Tutela degli animali d’affezio- ne e prevenzione del randagismo” Bollettino Ufficiale della Regione Campania n.1 del 7 gennaio 2008 Deliberazione n. 1214 del 23 settembre 2005 Modifiche alla delibera di Giunta Regionale n. 3438 del 12 luglio 2002, concernenti le Linee Guida interpretative della L.R. 16/01 in materia di tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 58 del 9 novembre 2005 Deliberazione n. 1276 del 7 ottobre 2005 Priorità, modalità e termini per la concessione dei contributi previsti dalla Legge Regionale 16/2001 recante “Tutela degli animali d’affezio- ne e prevenzione del randagismo” Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 55 del 31 ottobre 2005 Deliberazione n. 3438 del 12 luglio 2002 Linee guida interpretative della L.R. 16 del 24 no- vembre 2001, concernente la tutela degli anima- li d’affezione e la prevenzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 42 del 9 settembre 2002 Legge Regionale n. 16 del 24 novembre 2001 Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Campania speciale del 29 novembre 2001 Legge Regionale n. 36 del 2 novembre 1993 Tutela degli animali d’affezione e istituzione dell’anagrafe canina Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 48 dell’8 novembre 1993 Regione Emilia Romagna Accordo per la tutela ed il soccorso degli animali di affezione in caso di calamità naturali e non. Prot. n. 165 del 07 luglio 2020 Delibera Giunta Regionale n. 692 del 22 giu- gno 2020 Approvazione delle procedure e modalità per l’ammissione al contributo degli interventi strut- Il canile sanitario, procedure e protocolli 40 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Norma sulla detenzione, allevamento e com- mercio di animali esotici Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 4 del 10 febbraio 1997 Deliberazione n. 920 del 21 dicembre 2006 Revoca della deliberazione di Giunta Regionale n. 176 del 18 febbraio 2005 e adozione nuove Linee Guida relative all’applicazione del mi- crochip, quale sistema di identificazione ai fini dell’anagrafe canina ed al rilascio del passapor- to europeo per cani, gatti e furetti Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 4 del 10 febbraio 2007 Deliberazione n. 487 del 3 luglio 2007 Approvazione Linee Guida per la ripartizione dei fondi regionali per l’attuazione dei piani di con- trollo delle nascite attraverso la sterilizzazione dei cani randagi catturati e/o a rischio di ripro- duzione incontrollata e per la costruzione e/o il risanamento dei canili pubblici. Revoca della DGR 1370/98. 30-8-2007 Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 24 del 30 agosto 2007 Legge Regionale n. 34 del 21 ottobre 1997 Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 30 del 30 ottobre 1997 Legge Regionale n. 89 del 14 dicembre 1990 Norme sulla detenzione, l’allevamento ed il commercio di animali esotici Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 36 del 29 dicembre 1990 Regione Liguria Legge Regionale n. 23 del 22 marzo 2000 Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Liguria n. 7 del 12 aprile 2000 Legge Regionale n. 16 del 24 marzo 1994 Nuove norme in materia di randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Liguria n. 9 del 13 aprile 1994 Legge Regionale n. 20 dell’11 ottobre 2012 Norme per il benessere e la tutela degli animali di affezione Bollettino Ufficiale della Regione Friuli Vene- zia Giulia n. 42 del 17 ottobre 2012 Legge Regionale n. 134 del 10 giugno 2011 Modifiche al decreto del 6 giugno 2002, riformu- landone in particolare gli articoli relativi all’ana- grafe canina e alla strutture di ricovero Bollettino Ufficiale della Regione Friuli-Vene- zia Giulia n. 25 del 22 giugno 2011 Decreto del Presidente della Regione n. 171 del 6 giugno 2002 Legge Regionale n. 39/1990. Regolamento di esecuzione della Legge Regionale 4 settembre 1990, n. 39, in materia di tutela degli animali domestici per il controllo e la prevenzione del fenomeno del randagismo. Istituzione dell’a- nagrafe canina Bollettino Ufficiale della Regione Friuli Vene- zia Giulia n. 27 del 3 luglio 2002 Legge Regionale n. 39 del 4 settembre 1990 Norme a tutela degli animali domestici per il controllo e la prevenzione del fenomeno del ran- dagismo. Istituzione dell’anagrafe canina Bollettino Ufficiale della Regione Friuli-Vene- zia Giulia n. 108 del 5 settembre 1990 Regione Lazio Deliberazione della giunta regionale n. 621 del 25 ottobre 2016 Deliberazione della giunta regionale n. 43 del 29 gennaio 2010 Deliberazione n. 394 del 29 maggio 2009 Istituzione dell’Osservatorio per i Diritti degli animali d’affezione e la prevenzione del randa- gismo. Attività di Promozione dell’Anagrafe Ca- nina Regionale Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 27 del 21 luglio 2009 Regolamento Regionale n. 1 del 27 gennaio 1997 Regolamento di attuazione della Legge Re- gionale n. 89 del 14 dicembre 1990 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 41 Il canile sanitario, procedure e protocolli fica alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 10 ‘Norme in materia di animali da affezione e pre- venzione del randagismo’ e alla legge regionale 18 dicembre 2017, n. 36 ‘Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 10 ‘Norme in ma- teria di animali da affezione e prevenzione del randagismo’”. Legge Regionale n. 18 del 20 aprile 2015 Modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 10 “Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo” Bollettino Ufficiale della Regione Marche n. 37 del 30 Aprile 2015 Delibera della Giunta Regionale n. 1172/2005 Recepimento ed attuazione dell’accordo sancito il 6 febbraio 2003 tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e di Bolzano in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy Bollettino Ufficiale della Regione Marche n. 93 del 22 ottobre 2010 Regolamento Regionale n. 2 del 13 novembre 2001 Attuazione della Legge Regionale 20 gennaio 1997 n.10 Norme in materia di animali da affezio- ne e prevenzione del randagismo e succ. modd. Bollettino Ufficiale della Regione Marche n. 134 del 22 novembre 2001 Legge Regionale n. 74 del 29 dicembre 1997 Modificazioni alla Legge Regionale 20 gennaio 1997, n. 10 “Norme in materia di animali da af- fezione e prevenzione del randagismo” Bollettino Ufficiale della Regione Marche n. 3 del 9 gennaio 1998 Legge Regionale n. 25 del 18 marzo 1997 Contributo una tantum ad associazioni prote- zionistiche che gestiscono canili e rifugi per cani. Bollettino Ufficiale della Regione Marche n. 22 del 27 marzo 1997 Legge Regionale n. 10 del 20 gennaio 1997 Norme in materia di animali da affezione e pre- venzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Marche n. 8 del 24 gennaio 1997 Regione Lombardia Regolamento Regionale n. 2 del 13 aprile 2017 Regolamento di attuazione delle disposizioni di cui al Titolo VIII, Capo II, della l.r. 33/2009 recante norme relative alla tutela degli animali di affe- zione e prevenzione del randagismo Legge Regionale n. 15 del 29 giugno 2016 Evoluzione del sistema sociosanitario lombar- do: modifiche ai Titoli V e VIII della legge regio- nale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità) Bollettino ufficiale della Regione Lombardia n. 27, suppl. del 4 Luglio 2016 Legge Regionale n. 33 del 30 dicembre 2009 Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità Bollettino ufficiale della Regione Lombardia n. 52, 3° suppl. ord. del 31 dicembre 2009 Regolamento Regionale n. 2 del 5 maggio 2008 Regolamento di attuazione della Legge Regio- nale n. 16 del 20 luglio 2006 (Lotta al randagi- smo e tutela degli animali di affezione) Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n.19 del 9 maggio 2008 Legge Regionale n. 16 del 20 luglio 2006 Lotta al randagismo e tutela degli animali da affezione Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 30 del 24 luglio 2006 (Supplemento Ordinario n. 1 del 25 luglio 2006) Legge Regionale n. 30 dell’8 settembre 1987 Prevenzione del randagismo - tutela degli ani- mali e della salute pubblica Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 36 del 9 settembre 1987 (Supplemento Ordinario n. 2 del 9 settembre 1987) Regione Marche Legge Regionale n. 20 del 05 giugno 2018 Modifica alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 10: “Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo” e abrogazione della legge regionale 3 aprile 2018, n. 6: “Modi- Il canile sanitario, procedure e protocolli 42 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 45 del 12 novembre 2009 Legge Regionale n. 22 del 6 agosto 2009 Disposizioni collegate alla manovra finanziaria per l’anno 2009 Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 31 del 7 agosto 2009 Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 10 del 25 giugno 2008 Integrazioni al Regolamento Regionale 11 no- vembre 1993, n. 2 (Regolamento per la tutela e controllo degli animali da affezione) Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 27 del 3 luglio 2008 Deliberazione n. 35-5274 del 12 febbraio 2007 Recepimento del D.P.C.M. 28.02.2003 recante “Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di benessere degli animali da compa- gnia e pet-therapy” Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 10 dell’8 marzo 2007 Legge Regionale n. 9 del 4 luglio 2005 Modifiche alla Legge Regionale 19 luglio 2004, n. 18 (Identificazione elettronica degli anima- li da affezione e banca dati informatizzata. Abrogazione della Legge Regionale 13 aprile 1992, n. 20) Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 27 del 7 luglio 2005 Legge Regionale n. 18 del 19 luglio 2004 Identificazione elettronica degli animali da affe- zione e banca dati informatizzata. Abrogazione della Legge Regionale 13 aprile 1992, n. 20 (Isti- tuzione dell’anagrafe canina) Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 29 del 22 luglio 2004 Legge Regionale n. 39 del 7 aprile 2000 Cimiteri per animali d’affezione Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 15 del 12 aprile 2000 D.C.R. 697/1993 - Decreto del Presidente della Regione Molise Delibera della Giunta Regionale n. 806 del 18 dicembre 2012 Programma 2013-2015 per la prevenzione del randagismo e per la gestione dell’anagrafe canina Bollettino Ufficiale della Regione Molise n. 4 del 1 febbraio 2013 Legge Regionale n.12 del 24 giugno 2011 Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale n. 7 del 4 marzo 2005, recante “nuove norme per la protezione dei cani e per l’istituzione dell’ana- grafe canina” Bollettino Ufficiale della Regione Molise n. 18 del 1 luglio 2011. Legge Regionale n. 7 del 4 marzo 2005 Nuove norme per la protezione dei cani e per l’i- stituzione dell’anagrafe canina Bollettino Ufficiale della Regione Molise n. 6 del 16 marzo 2005 Legge Regionale n. 11 del 4 marzo 1992 Norme per la protezione dei cani e per l’istituzio- ne dell’ anagrafe canina Bollettino Ufficiale della Regione Molise n. 5 del 16 marzo 1992 Regione Piemonte Deliberazione della Giunta Regionale n. 10-7753 del 30 ottobre 2018 Variazione al Bilancio di previsione finanziario 2018-2020. Finanziamenti statali per attività sanitaria in materia di prevenzione del randagi- smo di animali. Deliberazione della Giunta Regionale n. 32-7387 del 7 aprile 2014 Recepimento dell’Accordo Rep. n. 5/CU del 24/1/2013 in materia di identificazione e regi- strazione degli animali da affezione Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 17S1 del 24 aprile 2014 Legge Regionale n. 27 del 4 novembre 2009 Disciplina del rapporto persone-cani per la pre- venzione della salute pubblica e del benessere animale Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 43 Il canile sanitario, procedure e protocolli Legge Regionale n. 15 del 31 luglio 1996 Integrazione della Legge Regionale 3 aprile 1995, n. 12 concernente gli interventi per la tu- tela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 86 del 7 agosto 1996 Legge Regionale n. 12 del 03 aprile 1995 Interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 39 del 18 aprile 1995 Regione Sardegna Deliberazione n. 34/9 del 3 luglio 2018 Direttive in materia di lotta al randagismo e pro- tezione degli animali di affezione approvate con la Delib.G.R. n. 17/39 del 27 aprile 2010. Modifi- ca art. 4 e allegati n. 9, 10, 11 Deliberazione n. 17/39 del 27 aprile 2010 Delibera della Giunta Regionale n. 44/35 del 14 dicembre 2010 Trasferimenti alle Aziende Sanitarie Locali per l’identificazione elettronica animale e per la ge- stione anagrafe animale Delibera della Giunta Regionale n. 38/13 del 9 novembre 2010 Legge 14 agosto 1991, n. 281 e Legge Regionale 18 maggio 1994, n. 21. Contributi ai Comuni per la lotta al randagismo e la gestione dei canili e ripartizione tra le Aziende Sanitarie Locali dei fondi regionali e statali per la prevenzione del randagismo Delibera n. 17/39 del 27 aprile 2010 L.R. n. 21/1994 e s.m.i. Direttive in materia di lotta al randagismo e protezione degli animali d’affezione Ministero della Salute Circolare 2725/P I.8.d/318 del 27 luglio 2006 Revoca dell’obbligo di vaccinazione antirabbica per i cani in ingresso in Sardegna Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 1 del 4 marzo 1999 Giunta Regionale n. 4359 Regolamento n. 2 dell’11 novembre 1993 Regolamento per la Tutela e controllo degli ani- mali da affezione Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n 47 del 24 novembre 1993 Legge Regionale n. 34 del 26 luglio 1993 Tutela e controllo degli animali da affezione Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 31 del 4 agosto 1993 Regione Puglia Legge Regionale n. 2 del 7 febbraio 2020 Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali da affezione. Abrogazione della legge regionale 3 aprile 1995, n. 12 (Interventi per la tutela degli animali d’af- fezione e prevenzione del randagismo) Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.  18 del 10 febbraio 2020 Deliberazione della Giunta Regionale n. 1223 del 4 luglio 2013. Linee Guida Attuative dell’art. 2 della L. 281/91 e degli artt. 6 e 8 della L.R. 12/95 in materia di Prevenzione del fenomeno del Randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 102 del 24 luglio 2013 Deliberazione della Giunta Regionale n. 2505 del 27 novembre 2012 Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo. Contributi destinati ai Comuni e all’Unione dei Comuni della Regione Puglia per la campagna di sterilizzazione di cani padronali e per la realizzazione e/o ampliamento di canili sanitari, di proprietà comunale Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 186 del dicembre 2012 Legge Regionale n. 34 del 12 dicembre 2006 Modifiche e integrazioni alle Leggi Regionali 9 agosto 2006, n. 26 (Interventi in materia sanita- ria) e 3 aprile 1995, n. 12 (Interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione del ran- dagismo) Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 166 del 15 dicembre 2006 Il canile sanitario, procedure e protocolli 44 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Decreto 13 dicembre 2007 Linee guida per il controllo del randagismo e bandi per la concessione di contributi da de- stinare al risanamento dei rifugi esistenti e alla costruzione di rifugi sanitari, all’attuazione di piani di controllo delle nascite e al manteni- mento di animali Bollettino Ufficiale della Regione Sicilia n. 4 del 25 gennaio 2008 Circolare n. 300 del 13 febbraio 2007 Benessere animale, randagismo, stato di applica- zione della Legge Regionale 3 luglio 2000, n. 15 Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 7 del 12 gennaio 2007 Regolamento esecutivo dell’art. 4 della Legge Regionale 3 luglio 2000, n. 15 “Istituzione dell’a- nagrafe canina e norme per la tutela degli ani- mali d’affezione e prevenzione del randagismo” Bollettino Ufficiale della Regione Sicilia n. 15 del 6 aprile 2007 Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 15 del 27 giugno 2002 Regolamento concernente i requisiti dell’Albo delle Associazioni per la protezione degli animali Bollettino Ufficiale della Regione Sicilia n. 47 dell’11 ottobre 2002 Legge Regionale n. 15 del 3 luglio 2000 Istituzione dell’anagrafe canina e norme per la tutela degli animali da affezione e la prevenzio- ne del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Sicilia n. 32 del 7 luglio 2000 Regione Toscana Delibera n. 984 dell’11 ottobre 2016 Regolamento di attuazione della legge regionale 20 gennaio 2015, n. 9 (Disciplina dei cimiteri per animali d’affezione). Approvazione definitiva Delibera n. 943 del 6 ottobre 2015 Linee guida per l’istituzione del Soccorso Animali Delibera n. 1153 del 30 novembre 2015 Recepimento dell’Accordo Stato Regioni e Pro- vince Autonome n. 60/CSR del 25 marzo 2015, che approva le “Linee Guida Nazionali per gli in- Regolamento di attuazione della Legge 14 ago- sto 1991, n. 281 e della Legge Regionale 18 mag- gio 1994, n. 21 e della Legge Regionale 1° agosto 1996, n. 35 sulla prevenzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna n. 13 del 29 aprile 1999 Legge Regionale n. 35 del 1 agosto 1996 Integrazioni e modifiche alla Legge Regionale 18 maggio 1994, n. 21, recante: «Norme per la protezione degli animali e istituzione dell’ ana- grafe canina» Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna n. 25 dell’8 agosto 1996 Legge Regionale n. 21 del 18 maggio 1994 Norme per la protezione degli animali e istitu- zione dell’anagrafe canina Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna n. 17 del 21 maggio 1994 Regione Sicilia Deliberazione n. 468 del 19 novembre 2018 Linee guida per il contrasto e la prevenzione nella Regione Siciliana del fenomeno del randagismo. Decreto dell’Assessore della Salute n. 2164 del 03 novembre 2017 Disposizioni per la corretta custodia e per la re- gistrazione nella anagrafe degli animali d’affe- zione. Norme per la corretta movimentazione di cani e gatti Decreto dell’Assessore della Salute n. 2440 del 28 novembre 2011 Criteri e modalità per la concessione dei contri- buti previsti dall’Art. 20, commi 1 e 2 della Legge Regionale 3 luglio 2000 n. 15 Legge Regionale n. 15 del 3 luglio 2000 Istituzione dell’anagrafe canina e norme per la tutela degli animali da affezione e la prevenzio- ne del randagismo Direttiva Assessorato per la Sanità n. 1059 del 12 giugno 2009 Controllo del randagismo - misure a tutela dell’incolumità pubblica Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 45 Il canile sanitario, procedure e protocolli tutela degli animali d’ affezione e la prevenzione del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 28 del 18 aprile 1995 Legge Regionale n. 89 del 30 dicembre 1989 LR 4/ 87 istitutiva dell’ anagrafe canina. Modifi- che ed integrazioni all’art. 14 Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 3 del 10 gennaio 1990 Provincia autonoma di Trento Decreto del Presidente della Provincia n. 23 del 20 settembre 2013 Regolamento recante: “Disposizioni regolamen- tari per l’applicazione della legge provinciale 28 marzo 2012, n. 4 (Protezione degli animali di af- fezione e prevenzione del randagismo)” Bollettino Ufficiale provincia di Trento n. 39 del 24 settembre 2013 Legge provinciale n. 4 del 28 marzo 2012. Protezione degli animali d’affezione e preven- zione del randagismo Bollettino Ufficiale provincia di Trento n. 14 del 3 aprile 2012 Regione Umbria Legge Regionale n.10 del 17 agosto 2016 Modificazioni ed integrazioni alla legge regio- nale 9 aprile 2015, n. 11 (Testo unico in materia di Sanità e Servizi sociali) e alla legge regionale 30 marzo 2015, n. 8 (Disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2015 in materia di entrate e di spese - Modificazioni ed integrazioni di leggi regionali). Legge Regionale n. 11 del 2015 Testo unico in materia di sanità Titolo XVI, Capo IV (Norme per il benessere e la tutela degli ani- mali di affezione), Capo V (Prevenzione e con- trollo del fenomeno del randagismo) e Capo VI (Divieto di detenzione e utilizzazione di esche avvelenate) Deliberazione n. 255 del 10 giugno 2013 Deliberazione della Giunta Regionale n. 69 del 19 gennaio 2005 terventi assistiti con gli animali (IAA)”, in armo- nizzazione con la L.R. 59/2009. Legge regionale n. 9 del 20 gennaio 2015 Disciplina dei cimiteri per animali d’affezione Bollettino ufficiale della regione Toscana - n. 4 del 23.1.2015 Delibera n. 1233 del 22 dicembre 2014 Linee d’indirizzo per l’accesso degli animali d’affezione in visita a degenti presso Strutture sanitarie e ospedaliere pubbliche e private ac- creditate Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 53/R del 1 ottobre 2013 Modifiche al D.P.G.R. 4 agosto 2011, n. 38/R - Re- golamento di attuazione della legge regionale 20 ottobre 2009, n. 59 Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 38 del 4 agosto 2011 Regolamento di attuazione della Legge Regio- nale 20 ottobre 2009, n. 59 “Norme per la tutela degli animali. Abrogazione della Legge Regio- nale 8 aprile 1995, n. 43” (Norme per la gestione dell’anagrafe del cane, la tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo) Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 39 del 5 agosto 2011 Legge Regionale n. 59 del 20 ottobre 2009 Norme per la tutela degli animali. Abrogazione della Legge Regionale 8 aprile 1995, n. 43 (Nor- me per la gestione dell’anagrafe del cane, la tu- tela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo) Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 41 del 26 ottobre 2009 Legge Regionale n. 90 del 4 dicembre 1998 Modifiche ed integrazioni della Legge Regionale 8 aprile 1995, n. 43 “Norme per la gestione dell’a- nagrafe del cane, la tutela degli animali d’affe- zione e la prevenzione del randagismo” Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 42 del 10 dicembre 1998 Legge Regionale n. 43 dell’8 aprile 1995 Norme per la gestione dell’anagrafe del cane, la Il canile sanitario, procedure e protocolli 46 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Bollettino Ufficiale della Regione Valle d’Aosta n. 21 del 10 maggio 1994 Regione Veneto Legge Regionale n. 17 del 19 giugno 2014 Modifica della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo” e successive mo- dificazioni Bollettino Ufficiale della Regione Veneto n. 62 del 24 giugno 2014 Deliberazione della Giunta Regionale n. 272 del 6 febbraio 2007 Linee guida per una regolamentazione unifor- me dell’igiene urbana veterinaria nel territorio della Regione Veneto. Completamento del rece- pimento dell’Accordo tra il Ministero della salu- te, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy. Modifica D.G.R. 243 del 7 febbraio 2006 Deliberazione della Giunta Regionale n. 243 del 7 febbraio 2006 Linee guida per una regolamentazione unifor- me dell’igiene urbana veterinaria nel territorio della Regione Veneto. Completamento del rece- pimento dell’Accordo tra il Ministero della salu- te, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di benessere degli animali da compagnia e pet-therapy. Legge Regionale n. 60 del 28 dicembre 1993. Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo. Bollettino Ufficiale della Regione Veneto n. 111 del 31 dicembre 1993. Accordo tra Ministero della Salute, Regioni e Pro- vince autonome di Trento e di Bolzano in materia benessere degli animali da compagnia, cimiteri e pet-therapy. recepimento e linee guida vincolanti Bollettino Ufficiale della Regione Umbria n. 8 del 23 febbraio 2005 Legge Regionale n. 19 del 19 luglio 1994 Norme per la tutela degli animali di affezione e per la prevenzione ed il controllo del fenomeno del randagismo Bollettino Ufficiale della Regione Umbria n. 32 del 27 luglio 1994 Regione Valle d’Aosta DGR n. 1162 del 28 giugno 2013 Modifiche ed integrazioni delle linee guida re- gionali per la tutela degli animali d’affezione Linee guida regionali per la tutela degli anima- li d’affezione approvate con DGR N. 1731 del 24.08.2012 ai sensi art.4 comma 2 della L.R. n. 37/2010 DGR n. 1731 del 24 agosto 2012 Linee guida regionali per la tutela degli anima- li d’affezione Linee guida regionali per la tutela degli animali d’affezione ai sensi art. 4 comma 2 della L.R. n. 37/2010. Legge Regionale n. 37 del 22 novembre 2010 Nuove disposizioni per la tutela e per il corretto trattamento degli animali di affezione. Abroga- zione della legge regionale 28 aprile 1994, n. 14 Bollettino Ufficiale della Regione Valle d’Aosta n. 51 del 14 dicembre 2010 Legge Regionale n. 14 del 28 aprile 1994 Norme per la tutela e per il corretto trattamento degli animali di affezione Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 47 Il canile sanitario, procedure e protocolli Decreto del Presidente della Repubblica 8 feb- braio 1954, n. 320 Regolamento di polizia veterinaria Gazzetta Ufficiale n. 142 del 24 giugno 1954 Legge 14 agosto 1991 n. 281 Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo Gazzetta Ufficiale n. 203 del 30 agosto 1991 Ministero della Sanità Circolare 14 maggio 2001, n. 5 Attuazione della legge 14 agosto 1991, n. 281. Gazzetta Ufficiale n. 144 del 23 giugno 2001 Decreto del Presidente del Consiglio dei Mini- stri 28 febbraio 2003 Recepimento dell’accordo del 6 febbraio 2003 recante disposizioni in materia di benessere de- gli animali da compagnia e pet-therapy Gazzetta Ufficiale n. 52 del 4 marzo 2003 Decreto del Presidente della Repubblica n. 254 del 15 luglio 2003 Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell’articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179 Gazzetta Ufficiale n. 211 dell’11 settembre 2003 Legge 20 luglio 2004, n.189 Disposizioni concernenti il divieto di maltratta- mento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competi- zioni non autorizzate Gazzetta Ufficiale n.178 del 31 luglio 2004 Ministero della Salute Decreto 13 maggio 2005 Determinazione dei criteri per la ripartizione dei fondi per la prevenzione e lotta al randagismo, previsti dalla legge del 29 dicembre 2003, n. 376. Gazzetta Ufficiale n. 169 del 22 luglio 2005 Decreto 2 novembre 2006 Individuazione delle associazioni e degli enti affidatari di animali oggetto di provvedimento di sequestro o di confisca, nonché determina- zione dei criteri di riparto delle entrate derivanti dall’applicazione di sanzioni pecuniarie Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 Gennaio 2007 Ministero della Salute - Ministero dell’Econo- mia e delle Finanze Decreto 06 maggio 2008 Determinazione dei criteri per la ripartizione tra le Regioni e le Province autonome delle disponi- bilità del fondo per l’attuazione della legge 14 agosto 1991, n. 281, recante: «Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo». Gazzetta Ufficiale n. 185 dell’8 agosto 2008 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Poli- tiche Sociali Decreto 28 luglio 2009 Disciplina dell’utilizzo e della detenzione di me- dicinali ad uso esclusivo del medico veterinario Gazzetta Ufficiale n. 230 del 3 ottobre 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Poli- tiche Sociali Decreto 26 novembre 2009 Percorsi formativi per i proprietari dei cani Gazzetta Ufficiale n. 19 del 25 gennaio 2010 Ministero della Salute Ordinanza 14 gennaio 2010 Proroga e modifica dell’ordinanza 18 dicembre 2008, come modificata dall’ordinanza 19 marzo 2009, recante: «Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati» Gazzetta Ufficiale n. 33 del 10 febbraio 2010 Legge 4 novembre 2010, n. 201 Ratifica ed esecuzione della Convenzione euro- pea per la protezione degli animali da compa- gnia, fatta a Strasburgo il 13 novembre 1987, Normativa nazionale Il canile sanitario, procedure e protocolli 48 Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 Ministero della Salute Ordinanza 10 agosto 2020 Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 222 del 7 settembre 2020 Ministero della Salute Ordinanza 18 luglio 2019 Proroga dell’ordinanza contingibile e urgente 6 agosto 2013, e successive modificazioni, concer- nente la tutela dell’incolumità pubblica dall’ag- gressione dei cani Gazzetta Ufficiale n.196 del 22 agosto 2019 nonché norme di adeguamento dell’ordina- mento interno Gazzetta Ufficiale n. 283 del 3 dicembre 2010 Accordo 24 gennaio 2013 Accordo, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lette- ra c), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le regioni e le province auto- nome di Trento e Bolzano, le province, i comuni e le comunità montane in materia di identifica- zione e registrazione degli animali da affezione. (Rep. atti n. 5/CU). (13A02211) Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 63 del 15 marzo 2013 Regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016 re- lativo alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sa- nità animale («normativa in materia di sanità animale») Regolamento Delegato (UE) 2019/2035 della Commissione del 28 giugno 2019 che integra il regolamento (UE) 2016/429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme relative agli stabilimenti che deten- gono animali terrestri e agli incubatoi nonché alla tracciabilità di determinati animali terre- stri detenuti e delle uova da cova Decreto del Presidente della Repubblica n. 320 dell’8 febbraio 1954 Regolamento di polizia veterinaria Gazzetta Ufficiale n. 142 del 24 giugno 1954 Normativa europea Parte IV Bibliografia Veterinaria Italiana, Collana di monografie, Monografia 30, 2022 51 Il canile sanitario, procedure e protocolli 1. 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